Sulla rivista

Storia della rivista

ACME vide la luce nel 1948, per iniziativa di Achille Vogliano, illustre grecista, papirologo ed archeologo, che ne fu il primo Direttore. Il sottotitolo era “Annali della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università Statale di Milano”, e questa formulazione fu mantenuta fino al 1965 (vol. XVII); a partire dal 1966 (vol. XVIII) il sottotitolo cambiò in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano”. Il nome era da intendere come acrostico di Academia Mediolanensis, ma palese era il gioco di parole con “acme” (greco ἀκμή, “culmine, momento di massimo vigore”): nelle intenzioni dei fondatori, la rivista doveva contribuire a dare nuovo slancio alla ricerca umanistica, che stentava a riprendere forza in quegli anni difficili. Ciò emerge con chiarezza dalla dichiarazione programmatica stampata all’inizio del primo fascicolo (giugno 1948):

 

Questi Annali si propongono di aprire il passo ai giovani usciti dalla nostra scuola e che prima erano costretti a chiedere ospitalità a riviste o a collezioni scientifiche estranee all’Università Statale di Milano. Noi non vogliamo creare una consorteria, anzi vogliamo combattere queste tendenze che si vanno affermando nella vita scientifica italiana. ACME è simbolo di vigore e forza, e questo arditamente proclamiamo in un periodo di crisi. Speriamo che il domani risponda alle incertezze.

 

Oltre che dalla volontà di aprire uno spazio editoriale per i giovani studiosi formatisi nella Facoltà, Vogliano e gli altri fondatori erano mossi dal desiderio di dare vita a una pubblicazione periodica che potesse utilmente entrare in un meccanismo di scambi con riviste scientifiche italiane ed estere. La storia della rivista, fino agli anni più recenti, dimostra come entrambi gli obiettivi siano stati raggiunti. Se infatti i primi volumi contenevano per lo più contributi di studiosi affermati (sostanzialmente, i professori ordinari della Facoltà), a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta la presenza di giovani è cresciuta progressivamente, fino a diventare una caratteristica distintiva di ACME. Contemporaneamente si è accresciuto il numero delle Università e delle istituzioni scientifiche che ricevono ACME scambiandola con le loro pubblicazioni più prestigiose: attualmente (2014) sono più di 130.

            Achille Vogliano fu Direttore fino al 1949; a partire dal 1950 gli succedette un Comitato di Direzione di cui facevano parte, oltre a Vogliano stesso, Giovanni Emanuele Barié, Luigi Castiglioni, Vittore Pisani. Questa conduzione collegiale proseguì fino al 1955; nel 1956 la direzione fu assunta da Giovanni Becatti, che firmò però solo il primo fascicolo; gli altri due fascicoli e le annate 1957-1961 ebbero come Direttore Sergio Donadoni. Questa la sequenza dei Direttori che lo seguirono: Maurizio Vitale (1962-1967), Raffaele Cantarella (1968-1973), Dario Del Corno (1974-1982), Guido Bezzola (1983-1994), Gennaro Barbarisi (1995-2003/1), Isabella Gualandri (2003/2-2010), Giuseppe Zanetto (2011- ).

            ACME nacque come rivista quadrimestrale: era quindi prevista l’uscita di tre fascicoli l’anno. Questa cadenza è sempre stata rispettata, anche se in più occasioni due fascicoli (di solito il secondo e il terzo) sono stati accorpati in un solo tomo. Il campo di interesse è definito dalla formula che fin dai primi numeri compare nella seconda di copertina: “[ACME] accoglie articoli e studi su tutti gli argomenti che costituiscono materia d’insegnamento della Facoltà di Lettere e Filosofia”. Gli indici completi dal 1948 al 1994 sono pubblicati nel volume “ACME. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano – Indici (I, 1948 – XLVII, 1994)”, Milano, LED, 1996. Gli indici dei volumi 1995-2003 sono consultabili all’indirizzo web www.ledonline.it/acme; allo stesso indirizzo sono consultabili, in regime di open access, tutti i contributi pubblicati nei volumi 2004-2012.

            Nel 2013 le trasformazioni profonde del sistema universitario italiano hanno avuto ricadute anche sulla fisionomia di ACME. La rivista, pur continuando a portare il sottotitolo “Annali della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Milano” (questo il nuovo nome della Facoltà di Lettere e Filosofia), è però ora emanazione dei cinque Dipartimenti dell’area umanistica: Beni Culturali e Ambientali; Filosofia; Lingue e Letterature Straniere; Studi Letterari, Filologici e Linguistici; Studi Storici. Dal 2013 in poi l'editore di ACME è l'Università degli studi di Milano che la pubblica nella piattaforma open access Riviste UNIMI, dal 2020 parte dell'offerta della casa editrice di ateneo Milano University Press. Per alimentare il meccanismo degli scambi è previsto un limitato numero di copie a stampa prodotte da Ledizioni.

 

Focus e ambito

Acme si propone di contribuire allo studio e all’approfondimento dei settori umanistici della ricerca, sia con l’apporto di maestri riconosciuti, sia valorizzando il contributo di studiosi giovani e promettenti che sappiano approfondire specifiche tematiche filologiche e filosofiche, storiche e artistiche.

Processo di Peer Review

Gli articoli della rivista, dopo essere stati approvati dal comitato direttivo, vengono sottoposti a revisione scientifica anonima.

Frequenza di pubblicazione

Gli articoli della rivista sono pubblicati con scadenza semestrale (un numero a dicembre e l'altro a luglio), come parte di un numero completo, con un sommario definitivo.

Open Access Policy

Questa rivista fornisce accesso aperto ai suoi contenuti, ritendendo che rendere le ricerche disponibili liberamente al pubblico migliori lo scambio della conoscenza a livello globale.

Costi di pubblicazione

La rivista non applica Article Processing Charge (APC) né Submission Charge

Licenza Creative Commons

La rivista è distribuita con licenza Creative Commons Attribution - Share alike 4.0 International License.

Pre-print e post-print possono essere archiviati ovunque con la stessa licenza.

Archiviazione

L'Università degli Studi di Milano ha un accordo di archiviazione con le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e Roma nell'ambito del progetto nazionale Magazzini Digitali.

La rivista ha attivato il servizio PKP PN (Preservation Network) per conservare i contenuti digitali attraverso il loro trasferimento al progetto LOCKSS (Lots of Copies Keep Stuff Safe).

Misure antiplagio               

Gli editor hanno il compito di agire tempestivamente in caso di errori e comportamenti scorretti, accertati o presunti, sia nei confronti dei contributi pubblicati che di quelli ancora da pubblicare. In caso di errori, pubblicazione fraudolenta o plagio, negli articoli pubblicati o durante il processo di pubblicazione, verranno prese le misure appropriate, seguendo le raccomandazioni e le linee guida di COPE (https://publicationethics.org/retraction-guidelines). Le correzioni avverranno con il dovuto risalto, inclusa la pubblicazione di un erratum (errori nel processo di pubblicazione), rettifica (errori degli autori) o, nei casi più gravi, il ritiro del lavoro interessato. I documenti ritirati verranno conservati online e saranno contrassegnati in modo ben visibile come ritrattazione in tutte le versioni online, incluso il PDF, a garanzia di trasparenza verso i lettori.             

Dichiarazione sull'Intelligenza Artificiale

ACME riconosce l’importanza delle innovazioni legate all’intelligenza artificiale e comprende le sfide e le opportunità che esse comportano.

Gli autori che hanno usato strumenti di intelligenza artificiale nella stesura di un manoscritto, nella produzione di immagini o elementi grafici dell'articolo, o nella raccolta e analisi dei dati, sono invitati a dichiararne esplicitamente l’utilizzo, indicando lo strumento di IA, l’ambito di applicazione, le query di ricerca utilizzate e la data di utilizzo, allo scopo di permetterne la riproducibilità e la verifica.

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“Durante la preparazione di questo lavoro l'autore o gli autori hanno utilizzato [NOME STRUMENTO/SERVIZIO] in data [GG/MM/AAAA] usando i termini di ricerca: [TERMINI DI RICERCA] al fine di [MOTIVO]. Dopo aver utilizzato questo strumento/servizio, l'autore o gli autori hanno rivisto e modificato il contenuto come necessario e si assumono la piena responsabilità del contenuto della pubblicazione.”

Agli editor non è consentito caricare i manoscritti ricevuti all’interno di software di intelligenza artificiale, allo scopo di non rischiare di compromettere il rispetto della privacy e del diritto d’autore.

I reviewer si impegnano a non adottare strumenti di intelligenza artificiale per la valutazione dei manoscritti poiché il pensiero critico e la valutazione originale, necessari per questo lavoro, esulano dall'ambito di applicazione di questa tecnologia.

 

 

Codice etico

DICHIARAZIONE ETICA DELLA RIVISTA ACME

Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano

 

«ACME» è una rivista scientifica peer-reviewed che si ispira al codice etico delle pubblicazioni elaborato da COPE (Committee on Publication Ethics), Best Practice Guidelines for Journal Editors. È necessario che tutte le parti coinvolte - autori, redattori e referee - conoscano e condividano i seguenti requisiti etici.

 

DOVERI DEL DIRETTORE E DEL CAPO-REDATTORE

Decisioni sulla pubblicazione

Il direttore della rivista è responsabile della decisione di pubblicare o meno gli articoli proposti. Il direttore può far riferimento al comitato scientifico della rivista ed è vincolato ai requisiti delle leggi vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio. Il direttore può consultare altri redattori o referee nel prendere le proprie decisioni.

Correttezza

Il direttore valuta gli articoli proposti per la pubblicazione in base al loro contenuto senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento politico degli autori.

 Riservatezza

Il direttore e qualsiasi membro della redazione non devono rivelare qualsivoglia informazione su un manoscritto sottoposto alla valutazione della rivista a chiunque non sia l’autore corrispondente, referee, referee potenziale, consulenti editoriali, e l’editore, a seconda dei casi.

Conflitto di interessi e divulgazione

Materiali inediti contenuti in un manoscritto inviato non devono essere utilizzati nella ricerca di un direttore o di un membro della redazione senza l’espresso consenso scritto dell’autore.

 

DOVERI DEI REFEREE

Contributo alla decisione editoriale

La pratica del peer-review aiuta il direttore a prendere decisioni editoriali e attraverso la comunicazione editoriale con l’autore può anche aiutare l’autore a migliorare il suo testo.

Rispetto dei tempi

Il referee che non si senta adeguato al compito proposto o che sappia di non poter svolgere la lettura nei tempi richiesti è tenuto a comunicarlo tempestivamente al direttore.

Riservatezza

Ogni testo assegnato in lettura deve essere considerato riservato. Pertanto, tali testi non devono essere discussi con altre persone senza esplicita autorizzazione del direttore.

Oggettività

La peer-review deve essere condotta in modo oggettivo. Ogni giudizio personale sull’autore è inopportuno. I referee sono tenuti a motivare adeguatamente i propri giudizi.

 Indicazione di testi

I referee si impegnano a indicare con precisione gli estremi bibliografici di opere fondamentali eventualmente trascurate dall’autore. Il referee deve inoltre segnalare al direttore eventuali somiglianze o sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere a lui note.

 Conflitto di interessi e divulgazione

Informazioni riservate o indicazioni ottenute durante il processo di peer-review devono essere considerate confidenziali e non possono essere usate per finalità personali. I referee sono tenuti a non accettare in lettura articoli per i quali sussiste un conflitto di interessi dovuto a precedenti rapporti di collaborazione o di concorrenza con l’autore e/o con la sua istituzione di appartenenza.

 

DOVERI DEGLI AUTORI

Accesso e conservazione dei dati

Se il direttore lo ritenesse opportuno, gli autori degli articoli dovrebbero rendere disponibili anche le fonti o i dati su cui si basa la ricerca, affinché possano essere conservati per un ragionevole periodo di tempo dopo la pubblicazione ed essere eventualmente resi accessibili.

Originalità e plagio

Gli autori devono garantire che hanno scritto opere del tutto originali, e se gli autori hanno usato il lavoro e/o parole di altri, che questo è stato opportunamente indicato o citato.

 Pubblicazioni multiple, ripetitive e/o concorrenti

L’autore non dovrebbe pubblicare articoli che descrivono la stessa ricerca in più di una rivista. Proporre contemporaneamente lo stesso testo a più di una rivista costituisce un comportamento eticamente non corretto e inaccettabile.

Indicazione delle fonti

L’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati nell’articolo.

 Paternità dell’opera

Va correttamente attribuita la paternità dell’opera e vanno indicati come coautori tutti coloro che abbiano dato un contributo significativo all’ideazione, all’organizzazione, alla realizzazione e alla rielaborazione della ricerca che è alla base dell’articolo. Se altre persone hanno partecipato in modo significativo ad alcune fasi della ricerca, il loro contributo deve essere esplicitamente riconosciuto. Nel caso di contributi scritti a più mani, l’autore che invia il testo alla rivista è tenuto a dichiarare di avere correttamente indicato i nomi di tutti gli altri coautori, di avere ottenuto la loro approvazione della versione finale dell’articolo e il loro consenso alla pubblicazione nella rivista.

 Conflitto di interessi e divulgazione

Tutti gli autori devono indicare nel proprio manoscritto qualsiasi conflitto finanziario o altro conflitto di interesse che potrebbe essere interpretato in modo tale da influenzare i risultati o l’interpretazione del loro lavoro. Tutte le fonti di sostegno finanziario per il progetto devono essere indicate.

Errori negli articoli pubblicati

Quando un autore scopre un errore significativo o inesattezze nel suo lavoro pubblicato, è obbligato a comunicare tempestivamente al direttore del giornale o all’editore e collaborare con il direttore per ritirare o correggere il testo.

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Gli autori mantengono il diritto sui propri lavori, cedendo in via non esclusiva alla rivista il diritto di pubblicazione.