IL LIBRO D’ORO DI ARISTOMACHE: UNA NOTIZIA ANTIQUARIA IN PLUTARCO (MOR. 675 B) E UN FRAMMENTO DI EPOS CORINTIO (EUM. FR. 8 BERNABÉ)

Autori

  • Roberto Capel Badino

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/4282

Abstract

Discutendo un problema cronologico in merito all’inclusione di gare poetiche nel contesto dei festival panellenici, Plutarco (mor. 675 b) riferisce – sull’autorità di Polemone, scrittore antiquario (fr. 27 Preller) – informazioni circa un libro d’oro offerto come ex voto nel tesoro dei Sicionii a Delfi dalla sconosciuta figura di Aristomache, vincitrice all’Istmo.
Lo studio discute alcuni problemi riguardo al testo di Plutarco – pubblicato con un nuovo apparato critico, la natura dell’ex voto e l’identità di Aristomache. Poiché non c’è notizia di agoni poetici a Corinto prima della fine del IV sec. a.C., con maggiore coerenza rispetto al ragionamento di Plutarco, Aristomache può essere considerata una figura leggendaria assimilabile a una Sibilla. Il frammento di Polemone può essere confrontato con Eum. fr. 8 Bernabé (Favor. Corinth. 13, p. 305.8 Barigazzi), un frammento di un’opera epica, dove una Sibilla, parlando in prima persona, fornisce una tradizione corintia circa l’origine delle Istmie.

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Saggi