Alexander and Darius in a contest of wit («Alexander romance» 1.36-38): sources, formation, and storytelling traditions

Autori

  • Ioannis M. Konstantakos

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/5139

Abstract

La storia dei doni simbolici inviati da Dario a Alessandro Magno (Romanzo di Alessandro 1.36-38) è derivata da una raccolta ellenistica di lettere fittizie che raccontavano la spedizione del conquistatore Macedone. Un modello diretto di quella narrazione fu la leggenda sui regali enigmatici mandati dagli Sciti a Dario I, che è narrata da Erodoto (4.131-132) e altre fonti ed era ben nota nell’epoca ellenistica. Oltre a questo, la storia di Alessandro e Dario è anche influenzata da tradizioni orali di folclore e divertimento, ugualmente riconducibili all’età ellenistica. Il re Persiano e quello Macedone competono nell’offerta di spiegazioni contrastanti degli oggetti simbolici; le loro spiegazioni sono collocate in una sorta di scala ascendente dal più debole al più forte. Secondo l’interpretazione di Alessandro, gli oggetti rappresentano le nozioni di potere e di conquista, superando in tal modo l’allegoria più debole di puerilità e sottomissione proposta da Dario. Questo schema narrativo ricorda giochi di enigmi con analoga struttura a gradi, che vengono attestati da Difilo e Clearco di Soli per simposi di prima età ellenistica. In tali gare scherzose, due o più giocatori tentavano di superarsi l’un l’altro, trovando ogni volta una soluzione più forte per lo stesso indovinello.

Pubblicato

2015-08-04

Fascicolo

Sezione

Saggi