L’invenzione della realtà. I giochi di Useppe ne «La storia» di Elsa Morante

Autori

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/7412

Abstract

Una precisa divisione etica e ideologica si delinea nelle pagine del Mondo salvato dai ragazzini, che Elsa Morante pubblica nel 1968: «i Felici Pochi sono indescrivibili», «E chi sono gli Infelici Molti? Sono tutti gli altri». Nomi, storie, identità, frammenti di vicende personali e drammatiche emergono dai versi: è certamente un libro difficile, che abbandona momentaneamente la narrativa, e ritrova nella sperimentazione poetica l’espressione di una crisi morale. All’impossibilità di identificare la felicità sui volti e nei gesti di pochi individui, corrisponde la maggioranza degli altri, degli infelici che non hanno «segni» di riconoscibilità né di distinzione, ma prevalgono numericamente in uno spazio e in un tempo che rischia di far diventare i Felici Pochi «sempre più pochi / e sempre più infelici».

Biografia autore

Laura Neri, Università degli Studi di Milano

Laura Neri è professore associato all’Università degli Studi di Milano, dove insegna Critica e teoria della letteratura e Stilistica del testo. Si occupa di teoria letteraria, privilegiando l’indagine retorica. Secondo tale prospettiva metodologica, ha seguito in particolare due linee di ricerca: la poesia e la prosa novecentesca da un lato, l’opera leopardiana dall’altro.

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Pubblicato

2016-07-29

Fascicolo

Sezione

Percorsi della ludicità tra antico e moderno