Autografi medievali e filologia. In margine a un convegno paleografico

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Paolo Chiesa

Abstract

Partendo dalla pubblicazione degli Atti del convegno Medieval Autograph Manuscripts, organizzato a Lubiana dal Comité International de Paléographie Latine nel settembre 2010, si esprimono alcune considerazioni  sullo studio degli autografi letterari medievale, un terreno oggi ampiamente battuto anche sul versante filologico. I manoscritti autografi dimostrano fra l’altro che lo scrittore medievale era fortemente consapevole del proprio ruolo creativo, che si esprimeva non solo nella redazione del testo, ma anche nella determinazione della forma fisica del libro destinato a ospitare il testo (impostazione di pagina, strutturazione interna, elementi decorativi, paratesti). Rientra fra i compiti del filologo individuare o ricostruire tale “forma dell’opera” originale, quando è possibile, anche nel caso in cui del testo siano conservate solo copie derivate.

 

Reviewing the Proceedings of the conference Medieval Autograph Manuscripts (held in Ljubljana, Sept. 2010, promoted by Comité International de Paléographie Latine), this paper proposes some methodological remarks on medieval literary autographs, now widely studied also on the philological side. Literary autographs show that medieval writers were strongly aware of their creative role, expressed not only in making texts, but also in deciding the physical forms of the books (page setup, internal structure, decorative elements, paratexts). Identifying or reconstructing such an original “form of the work” (even, when possible, if the text is preserved only in apographs) belong to the philologists’ tasks.

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Biografia autore

Paolo Chiesa, Università degli Studi di Milano

PAOLO CHIESA (paolo.chiesa@unimi.it) è professore di Letteratura Latina Medievale e Umanistica all’Università Statale di Milano. Il suo campo di studi prevalente è quello della trasmissione dei testi latini del medioevo, sia sul versante storico, sia nelle conseguenze filologiche e nei risvolti editoriali. Ha pubblicato varie edizioni critiche e commenti di opere latine scritte fra il IX al XIII secolo, fra cui quelle del De magnalibus Mediolani di Bonvesin da la Riva, dell’Itinerarium di Guglielmo di Rubruk, degli Opera omnia di Liutprando di Cremona, della Vita Karoli di Eginardo e (con Andrea Tabarroni) della Monarchia di Dante.