Reati associativi e responsabilità degli enti: spunti a margine di una ricerca
DOI:
https://doi.org/10.13130/cross-7984Abstract
La ricerca dell’Università Bocconi che ha seguito l’evoluzione dei procedimenti aperti per la fattispecie di cui all’art. 416-bis c.p. nel capoluogo lombardo, nell’arco del decennio 2000-2015, ha indagato anche sul funzionamento del connubio tra reati associativi e responsabilità degli enti, ed ha verificato nello specifico un’applicazione molto modesta dell’art. 24-ter del d. lgs. 231/2001. Il contributo, partendo da alcuni spunti in materia di confisca del profitto dei reati associativi, evidenzia sul piano giuridico la difficoltà di conciliare l’associazione per delinquere, semplice e di tipo mafioso, con il criterio di imputazione dell’interesse o vantaggio del d. lgs. 231/2001, e sul piano empirico la difficoltà di inquadrare precisamente le dinamiche dell’infiltrazione mafiosa, che spesso vedono l’impresa avvantaggiata ma anche allo stesso tempo soffocata dalla consorteria criminale.
Parole chiave: associazione per delinquere; ‘ndrangheta; infiltrazione; confisca; d. lgs. 231/2001