Il narratore algoritmico

Autori

  • Paolo Sordi Università di Roma 'Tor Vergata', Dipartimento di studi letterari, filosofici e di storia dell’arte http://orcid.org/0000-0003-0841-7049

DOI:

https://doi.org/10.13130/2037-2426/8350

Abstract

La promessa di Facebook è renderci autori e lettori delle nostre stesse storie, ma in realtà il social network di Mark Zuckerberg costruisce una catena di montaggio della “narrazione narrabile” che imprigiona vite, biografie e racconti possibili. Processando i metadati, i comportamenti e le interazioni di miliardi di utenti all’interno del giardino chiuso della piattaforma, l’algoritmo si impone come un narratore onnisciente e totalitario, una macchina di storytelling predittivo a beneficio degli unici lettori che contano davvero: gli inserzionisti pubblicitari.

Sulla scorta di riflessioni provenienti, tra gli altri, da Christian Salmon, Stefano Calabrese, James Gottschall, Raul Mordenti, Marie-Laure Ryan, e sulla base della visibile concentrazione nei media digitali del doppio ruolo di fornitori di contenuti e fornitori di infrastrutture di distribuzione, il contributo sostiene che la dittatura narrativa di Facebook cancella la promessa del Web come spazio di narrazioni aperto, collaborativo e partecipato dal basso.

Ciò che resta dell’ipertesto è una “rete televisiva”, una piattaforma di broadcasting che privilegia oralità, video e slideshow in modo che con le loro performance dai palchi di TED e YouTube i guru dell’epica digitale e dell’innovazione possano affermarsi come le vere pop star di questa epoca neoliberista.

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Pubblicato

27-06-2017

Come citare

Sordi, P. (2017). Il narratore algoritmico. ENTHYMEMA, (17), 301–313. https://doi.org/10.13130/2037-2426/8350

Fascicolo

Sezione

Saggi
Ricevuto 2017-04-28
Accettato 2017-06-16
Pubblicato 2017-06-27