2024-03-28T14:29:16Z
https://riviste.unimi.it/index.php/index/oai
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/245
2019-11-04T14:13:49Z
enthymema:ED
nmb a2200000Iu 4500
"100629 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/245
doi
dc
Editoriale
Sini, Stefania
Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"
Stefania Sini presenta «Enthymema».
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
ita
Copyright (c) 2009 Stefania Sini
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/414
2019-09-05T13:25:41Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"091222 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/414
doi
dc
Gioco, letteratura. Alcune riflessioni
Ballerio, Stefano
Università degli Studi di Milano
L'articolo propone alcune riflessioni su gioco e letteratura. Nel primo paragrafo si pone il problema della definizione di gioco e letteratura e si riconosce un'analogia tra le rispettive strutture categoriali. Nel secondo paragrafo si identificano alcune funzioni e alcuni aspetti del gioco – apprendimento, divertimento, socializzazione rituale, libertà e alterità –, integrando spunti provenienti da etologia, psicologia, antropologia e filosofia. Nel terzo paragrafo, infine, si guarda alla letteratura, e in particolare all'esperienza del lettore, e si conduce una comparazione con il gioco in ordine alle proprietà rilevate.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
ita
Copyright (c) 2009 Stefano Ballerio
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/415
2019-11-04T14:06:38Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"091222 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/415
doi
dc
Wolfgang Iser, Lo spettro dell'interpretazione
Rossi, Laura Lucia
Università degli Studi di Milano
Proponiamo la traduzione di due capitoli di The Range of Interpretation di Wolfgang Iser, in cui il teorico tedesco svolge un'analisi dell'interpretazione con particolare attenzione alle tre modalità operative paradigmatiche del circolo ermeneutico, del loop ricorsivo e del traveling differential, in un'ottica volta a sottolineare il valore di dispositivo antropologico dell'interpretazione, attraverso una sempre più pregnante istanza costruttivista che conduce, infine, ad una serie di conclusioni etiche.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
ita
Copyright (c) 2009 Laura Lucia Rossi
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2019-09-05T13:25:41Z
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nmb a2200000Iu 4500
"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/416
doi
dc
Thomas Pavel, Come ascoltare la letteratura?
Sotgiu, Antonio
Université Paris III
Nella prolusione al suo corso al Collège de France, pronunciata il 6 aprile 2006, Thomas Pavel si interroga sugli aspetti emotivi ed etici dell'attività della lettura, sull'“abbandonarsi” di chi legge all'opera letteraria. Come avviene la trasfigurazione del quotidiano nel mondo finzionale? Come si svolge il processo di identificazione dell'io nell'opera? Lo studioso rintraccia il fondamento di tale processo nella non coincidenza di principio tra io e vita, quindi nella facoltà del lettore di accogliere e riconoscere il senso dell'opera. Un senso che tuttavia non si palesa una volta per tutte nella sua interezza e trasparenza, ma che diviene oggetto di continuo dialogo fra i lettori, un senso quindi affidato alle loro cure.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
ita
Copyright (c) 2009 Antonio Sotgiu
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2017-01-12T14:50:00Z
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/417
doi
dc
John Pier, Configurazioni narrative
Diazzi, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Il presente lavoro si muove in direzione di una narratologia intertestuale che integri una riflessione semiotica e strumenti di logica, ponendo al centro il concetto di «configurazione» quale modello di comprensione (Mink, Ricoeur). Il concetto di «sceneggiature intertestuali» permette di accostarsi all‘atto di lettura interpretandolo come procedimento di abduzione, attraverso cui il Lettore Modello (Eco) trova nella propria enciclopedia intertestuale le cosiddette «sceneggiature» ossia «strutture di base» più o meno riconoscibili in ogni racconto. Tramite una lettura di Lolita si giunge a delineare l‘atto interpretativo come un procedimento abduttivo in cui ricorrono «sceneggiature intertestuali», potendo così individuare nel testo quei percorsi, spesso latenti, che una lettura critica deve essere capace non solo di seguire ma anche di tracciare.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
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Copyright (c) 2009 Alessandra Diazzi
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nmb a2200000Iu 4500
"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/418
doi
dc
Alain Rabatel, Homo narrans
Pianzola, Federico
Università degli Studi di Milano
La nozione di 'punto di vista’ è fondamentale per cogliere i valori e la visone del mondo comunicati da una narrazione, per comprendere le diverse soggettività che possono dialogare in una storia. Ogni narrazione fornisce un contesto propostivo adeguato per rendere efficace ma non invadente l'argomentazione implicita da cui è attraversata trasversalmente, e Alain Rabatel, con la sua competenza di linguista, fornisce indicazioni preziose di come le proprietà del discorso possano essere indicatori delle strategie argomentative in atto.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
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Copyright (c) 2009 Federico Pianzola
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/419
doi
dc
Meir Sternberg, Raccontare nel tempo (II): Cronologia, Teleologia, Narratività
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Perché unire tempo e racconto? Come definire la narrazione e con essa la narratività? Meir Sternberg offre in questo articolo una rinnovata lettura di alcune importanti questioni che hanno animato la discussione critico-letteraria novecentesca. L'autore, attraverso un vivace confronto con altre posizioni emerse in questo ambito di ricerca, come quelle di Chatman, Genette, Labov, Prince, apre nuovi percorsi alle metodologie d'analisi narrativa, togliendole dai ristretti binari nel quale talune esperienze critiche, strutturaliste e non, le hanno confinate. Affidandosi all'insegnamento della Poetica, ma rifiutandone la specificità delle conclusioni, la riflessione di Sternberg indaga il nesso tempo-narrazione senza il ricorso a principi di ordine normativo o all'aiuto di rigide tassonomie, ma a partire dagli effetti creati nell'opera letteraria in modo da volgere la domande guida dell'esperienza narratologica in una sfera pragmatico-retorica. Cosa produce il processo cronologico durante la pratica narrativa? Quali effetti comporta porre la correlazione tra teleologia e temporalità a fondamento della narratività? Le risposte che si troveranno in queste pagine hanno reso la riflessione sternberghiana una tra le più interessanti proposte critiche alternative alla narratologica classica.
Milano University Press
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
ita
Copyright (c) 2009 Franco Passalacqua
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/421
doi
dc
Conversazione con Francesco Orlando
Diazzi, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
Università degli Studi di Milano
Di seguito trovate i video di Conversazione con Francesco Orlando.
Parte 1 di 6
Parte 2 di 6
Parte 3 di 6
Parte 4 di 6
Parte 5 di 6
Parte 6 di 6
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2009-06-23 14:37:01
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2017-01-12T14:50:01Z
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/422
doi
dc
Nuove prospettive della storia della retorica
Scarpati, Oriana
Università di Napoli Federico II
Review of XVII Biennial Congress of International Society for the History of Rhetoric (ISHR) Canada, Monreal, 22-26 july, 2009.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
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Copyright (c) 2009 Oriana Scarpati
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/423
doi
dc
Dialogismi. VI conferenza internazionale interdisciplinare. Messina, 8-9 ottobre 2009
Borghi, Daniele
Università degli Studi di Milano
Review of Dialogismi, VI conferenza internazionale interdisciplinare, Messina, october 8-9, 2009.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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"091223 2009 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/424
doi
dc
Carlo Dionisotti, Scritti di storia della letteratura italiana
Gianotti, Arianna
Università degli Studi di Milano
Review of T. Basile, V. Fera, S. Villari (eds.) Carlo, Scritti di Storia della letteratura italiana, vol. I, II. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2008-2009. Print.
Milano University Press
2009-06-23 14:37:01
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ENTHYMEMA; N. 1 (2009)
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/577
doi
dc
Manfred Bierwisch, Linguistica, Poetica, Estetica
Versace, Stefano
Università degli Studi di Milano
Il saggio riassume brevemente la proposta fatta nel 1963 secondo cui la «competenza poetica» è la base per creare e valutare la poesia. Il fatto che questa competenza si basi sulla competenza linguistica, ma ne sia al contempo distinta, è esemplificato da uno sguardo ravvicinato alla struttura segmentale, soprasegmentale, morfo-sintattica, lessicale e concettuale del poema di Hölderlin A Zimmer», rivelando una struttura sorprendentemente complessa ed equilibrata dei quattro versi, apparentemente semplici, che compongono il poema. La seconda parte del saggio discute il problema se i giudizi riguardo alla poesia debbano essere studiati come fondati sulla relazione tra specifiche proprietà dei poemi e delle persone. Infine si solleva il problema se l’arte letteraria sia davvero basata su una specifica competenza poetica, o se essa dia forma a una generica abilità estetica applicata a oggetti linguistici. Quest’ultima è costruita come una domanda sì speculativa, ma al tempo stesso anche empirica.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Stefano Versace
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2017-01-12T14:50:27Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/579
doi
dc
Michael Toolan, Progressione narrativa nel racconto: primi passi in una stilistica dei corpora
Pianzola, Federico
Servendosi di strumenti ricavati dalla linguistica dei corpora, Toolan propone una serie di principi e tecniche di analisi stilistica per individuare quegli elementi testuali che inducono il lettore a crearsi aspettative sull'avanzamento della narrazione. Particolare attenzione è riservata a uno di questi elementi: l'uso del discorso indiretto libero. L'intento è quello di ricorrere a criteri di selezione esclusivamente lessicali e sintattici, così da permettere una ricerca automatizzata su ampi corpora testuali per verificare le ipotesi teoriche avanzate.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Federico Pianzola
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2019-11-04T14:17:20Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/580
doi
dc
Ann Banfield, Lo sviluppo storico dello stile narrativo
Sullam, Sara
Università degli Studi di Milano
Il capitolo tratto da Unspeakable Sentences (1982) presenta un'ipotesi circa la nascita e lo sviluppo dello stile narrativo e in particolare dello stile indiretto libero. In opposizione alle teorie che ritengono che quest'ultimo si sia diffuso per imitazione, Banfield – lavorando all'interno del paradigma generativista – propone una teoria per cui esso sarebbe una pos- sibilità innata del linguaggio, che si realizza per la prima volta, e già nella sua forma compiuta, con la nascita del genere romanzo.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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2019-11-04T14:12:03Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/581
doi
dc
Meir Sternberg, Raccontare nel Tempo (II): Cronologia, Teleologia, Narrativita
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
In questa sezione centrale di Telling in Time II, Meir Sternberg rivolge la propria riflessione alle questioni sorte dall’incontro tra temporalità e narrazione osservato nella parte iniziale del saggio: strategie retoriche di controllo discorsivo, effetti narrativi, dinamica teleologica della sorpresa, sono tutte problematiche, queste, appartenenti a quella dimensione pragmatica che caratterizza la prospettiva di indagine dell’autore. Il percorso argomentativo dei primi capitoli di queste pagine affronta infatti il discorso sugli effetti narrativi, presente nella storia degli studi letterari fin dalla Poetica aristotelica, a partire da premesse che consentono di gettare nuova luce su di essi: se i concetti aristotelici di «rovesciamento», «riconoscimento» e «sorpresa» sono entrati nelle teorizzazioni novecentesche – Sternberg osserva in particolare i lavori pioneristici di Propp e le implicazioni introdotte nell’esperienza narratologica – in forma pressoché immutata, conservando un ancorag- gio alla realtà narrata più che alle modalità narrative, Telling in Time II propone invece di concepirli in relazione al loro «funzionamento comunicativo» e al cosiddetto «principio di Proteo». Nei capi- toli conclusivi dell’articolo, delineata una tale cornice concettuale, queste dinamiche – cui si aggiungono quelle di «suspense» e «curiosità» – vengono assunte quali fattori invarianti del genere narrativo, posti alla base della rete di rapporti teleologici tra il livello rappresentativo e il livello comunicativo che costituiscono il nucleo essenziale della proposta critica sternberghiana.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/582
doi
dc
Wayne Booth, Perché la critica etica ha attraversato tempi difficili?
Sotgiu, Antonio
Università degli Studi di Milano
Nel presente articolo Wayne Booth immagina un dialogo intercorso tra lui e il noto cri- tico inglese vissuto nel XVIII secolo Samuel Johnson, quest’ultimo mostra la sua indignazione nei confronti della reticenza dei critici contemporanei nell’esprimere giudizi di valore ben argomentati sulle opere letterarie. A partire dalla constatazione fittizia di Johnson, Booth sviluppa una riflessione sull’importanza e la validità dei giudizi di valore e si fa promotore di una critica etica delle narrativa. Mettendo in risalto i fattori che hanno condotto al discredito di tale critica all’interno del panorama contemporaneo, e rintracciandoli in ordine nel «rigetto teorico di un’indagine sui valori», nel convincimento moderno secondo il quale la «vera ragione possa avanzare solo tramite il dubbio critico», nella «consapevolezza dell’immensa variabilità» dei giudizi di valore e nel «trionfo delle teorie dell’arte come forma astratta». Successivamente, Booth illustra cinque peculiarità auspicabili per una critica etica della narrativa: universalità, riflessività, reciprocità, interrogazione sulle questioni ultime, anti-utilitarismo.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Antonio Sotgiu
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2017-01-12T14:50:27Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/583
doi
dc
William Franke, Sulla verità poetica che è superiore alla Storia: Porfirio e la critica filosofica della letteratura
Rossi, Laura Lucia
Università degli Studi di Milano
In questo articolo è presentata la traduzione del saggio di William Franke Sulla verità poetica che è superiore alla Storia: Porfirio e la critica filosofica della letteratura, in cui lo studioso americano presenta il metodo ermeneutico degli antichi commentatori di Omero, con particolare riferimento alla critica praticata dal neoplatonico Porfirio, proponendo e auspicando il ritorno ad una modalità interpretativa, detta filosofica o speculativa, anche per la critica contemporanea.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Laura Lucia Rossi
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2017-01-12T14:50:27Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/584
doi
dc
Ibridare, problema per artisti. Alcune tesi
Bottiroli, Giovanni
Università degli Studi di Bergamo
L’articolo presenta una riflessione di carattere teorico sulla nozione di «ibridazione», e una critica dell’uso ideologico. Il concetto di «ibrido» viene considerato come un punto di partenza, e non come un punto di arrivo. Ci si interroga sulla possibilità di una tipologia, e questo avviene a partire da alcune fondamentali riflessioni di Nietzsche, che, in Al di là del bene e del male, introduce questa distinzione: ci sono ibridazioni feconde, in cui la mescolanza rafforza gli elementi e le forze che si intrecciano, ma ci sono anche cattive ibridazioni, ibridazioni sterili, nel cui ambito le forze, anziché stimolarsi reciprocamente, si ostacolano e si paralizzano. L’autore ritiene che questa distinzione possa svolgere un ruolo decisivo sia in campo artistico sia in campo politico.
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2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Giovanni Bottiroli
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2037-2426
10.13130/2037-2426/585
doi
dc
Neuroscienze e teoria letteraria. I – Premesse teoriche e metodologiche
Ballerio, Stefano
Università degli Studi di Milano
La forte crescita delle neuroscienze ha suscitato anche in campo filosofico e critico-estetico un diffuso interesse per i risultati che esse hanno raggiunto. Per evitare gli opposti estremi di un sincretismo superficiale e di un rifiuto aprioristico, tuttavia, occorre riflettere sulle questioni teoriche e metodologiche che inevitabilmente emergono qualora si faccia riferimento alle categorie e ai metodi delle neuroscienze in ricerche rivolte alla letteratura. L’articolo cerca di offrire un contributo in questo senso. Attraverso l’osservazione di alcune ricerche neuroscientifiche e seguendo le riflessioni degli stessi neuroscienziati, si esamina il problema della correlazione e si delinea una posizione epistemologica che si colloca tra il monismo anomalo di Donald Davidson e il monismo nomologico. Infine, si formulano alcune ipotesi su ciò che le scienze e le discipline che riflettono sulla nostra esperienza, o sulla nostra psiche, possono auspicare dal rife- rimento alle neuroscienze. Per valutare la fecondità delle conclusioni e delle ipotesi delineate, successivamente, si proverà a leggere sulla loro base la Vita di Vittorio Alfieri.
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2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Stefano Ballerio
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2017-01-12T14:50:27Z
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nmb a2200000Iu 4500
"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/586
doi
dc
L’intero irrequieto: sulla poligenesi dell’idea strutturale nel pensiero russo del primo Novecento
Sini, Stefania
Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" - Vercelli
Si rintraccia la genesi del concetto di opera letteraria e artistica come struttura nel pensiero russo del primo Novecento, con attenzione privilegiata ai Formalisti dei quali si evidenziano molteplici letture filosofiche. Ci si sofferma in particolare sulla fortunata traduzione russa (1911) di Philosophie der Kunst del filosofo tedesco Broder Christiansen, scritto fondamentale per larga parte dell’estetica, della teoria della dell’arte e della letteratura russe del periodo. Di questo saggio si mette a fuoco la nozione di dominante, la quale otterrà ampia diffusione grazie soprattutto a Roman Jakobson. Del pensiero del grande linguista emerge la forte matrice teleologica, che pervade del resto l’idea di opera come intero propria di molti Formalisti. Si conclude con qualche rapido accenno all’immagine del dispositivo, oggetto di recenti discussioni in ambito francese.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Stefania Sini
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/587
2017-01-12T14:50:27Z
enthymema:INT
nmb a2200000Iu 4500
"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/587
doi
dc
Intervista a Giovanni Bottiroli
Ottaviano Quintavalle, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Di seguito trovate i video di Intervista a Giovanni Bottiroli.
Parte 1 di 5
Parte 2 di 5
Parte 3 di 5
Parte 4 di 5
Parte 5 di 5
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/587
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Alessandra Ottaviano Quintavalle
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2017-01-12T14:50:27Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/588
doi
dc
Sirio Giannini, Prati di fieno e I racconti
Gianotti, Arianna
Università degli Studi di Milano
Recensiamo i due volumi di Sirio Giannini, Prati di fieno, con Prefazione di Daniela Marcheschi, e I racconti, con Prefazione di Paolo Capovani, Edizioni Polistampa, Firenze, 2010.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/588
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Arianna Gianotti
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/589
2017-01-12T14:50:27Z
enthymema:REV
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2037-2426
10.13130/2037-2426/589
doi
dc
La carne in Tolstoj e Dostoevskij: Slavic Sins of the Flesh di Ronald D. LeBlanc
Illarionova, Elizaveta
Università degli Studi di Milano
Recensiamo il saggio di Ronald D. LeBlanc, Slavic Sins of the Flesh: Food, Sex, and Carnal Appetite in Nineteenth-century Russian fiction, University of New Hampshire Press, Durham, 2009.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/589
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Elizaveta Illarionova
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/590
2017-01-12T14:50:27Z
enthymema:REV
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/590
doi
dc
Finzioni ed emozioni: riflessioni intorno a Chi ha paura di Mr. Hyde? Oggetti fittizi, emozioni reali di Carola Barbero
Diazzi, Alessandra
Università degli Studi di Milano
L’articolo propone una sintetica panoramica e una breve recensione del testo di Carola Barbero, Chi ha paura di Mr Hyde. Oggetti fittizi, emozioni reali, seguite da una riflessione intorno ai temi trattati. Il paradosso della finzione (come è possibile provare emozioni reali per enti non esistenti nella realtà?) viene analizzato dal punto di vista dell’ontologia e di un ripensamento dell’investimento emotivo da parte del fruitore. La riflessione filosofica sulle opere artistiche è accompagnata da uno sguardo analitico sui prodotti di fruizione contemporanei, sulle modalità comunicative e sulcomplesso rapporto tra realtà e finzione.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/590
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Alessandra Diazzi
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2017-01-12T14:50:28Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/591
doi
dc
Stefano Calabrese, Neuronarratologia. Il futuro dell’analisi del racconto
Ballerio, Stefano
Università degli Studi di Milano
Recensiamo Neuronarratologia. Il futuro dell’analisi del racconto, a cura di S. Calabrese, Archetipolibri, Bologna, 2009.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/591
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Stefano Ballerio
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2017-01-12T14:50:28Z
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/592
doi
dc
Maurizio Ferraris, Documentare la documentalità prima del collasso ontologico
Feis, Guglielmo
Università degli Studi di Milano
Recensiamo l’ultimo lavoro di Maurizio Ferraris, dedicato all’ontologia sociale: Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce. Nel primo paragrafo sono esposte quelle che Ferraris caratterizza come le tesi portanti del suo lavoro, che quindi sono presentate nel secondo paragrafo. Il terzo e il quarto paragrafo sono dedicati alle critiche: prima quelle che Ferraris fa a Barry Smith e a John Searle servendosi della sua teoria e poi, tenendo conto del dibattito e delle recensioni seguite all’uscita del libro, quelle a Ferraris e alla sua teoria.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/592
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Guglielmo Feis
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2017-01-12T14:50:28Z
enthymema:IR
nmb a2200000Iu 4500
"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/593
doi
dc
Francesco Orlando
Redazione, La
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/593
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 La Redazione
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2017-01-12T14:50:28Z
enthymema:REV
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"100622 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/594
doi
dc
Cristina Marras, Metaphora translata voce. Prospettive metaforiche nella filosofia di G. W. Leibniz
Reina, Riccardo
Università degli Studi di Milano
Si recensisce Cristina Marras, Metaphora translata voce. Prospettive metaforiche nella filosofia di G. W. Leibniz, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2010.
Milano University Press
2010-06-22 23:46:48
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/594
ENTHYMEMA; N. 1 (2010)
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Copyright (c) 2010 Riccardo Reina
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/750
2017-01-12T14:53:07Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/750
doi
dc
La funzione testuale secondo Daniel Dubuisson. Fondamenti di etica letteraria in Anthropologie poétique
Lopopolo, Mariangela
Nei tempi di crisi che stiamo attraversando, l’interrogativo sul ruolo e sull’utilità della opere letterarie sembra proporsi con una certa insistenza e rinnovarsi anche nel nostro paese. A cercare di rispondergli, sono, in particolare, gli studi dei rapporti tra l’etica e la letteratura, tradizionalmente concentrati su contenuti testuali espliciti, messaggi e ideologie. Tali studi, però, specie di recente, hanno mostrato di sapersi rivolgere anche al testo letterario in quanto forma artistica autonoma e dunque libera. Nella libertà del testo, l’etica della letteratura ha, quindi, scorto responsabilità cognitive, educative nonché orientative dei testi nei confronti degli uomini.
Svolgendo ricerche in una chiave antropologico-metafisica, Daniel Dubuisson ha individuato proprio la conoscenza, l’educazione e l’orientamento come costitutivi della funzione testuale in generale e ha riservato alla questione il libro Anthropologie poétique (1996). Questo contributo ripercorre alcuni punti del lavoro dell’antropologo e storico delle religioni francese, con l’intento di presentare fondamenti di un’etica letteraria che si segnala all’attenzione della teoria e della critica della letteratura.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Mariangela Lopopolo
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/752
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:REV
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/752
doi
dc
Stefano Calabrese, La comunicazione narrativa. Dalla letteratura alla quotidianità
Pianzola, Federico
Università degli Studi di Firenze
Si recensisce Stefano Calabrese, La comunicazione narrativa. Dalla letteratura alla quotidianità, Bruno Mondadori, Milano, 2010.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/752
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Federico Pianzola
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/753
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/753
doi
dc
Neuroscienze e teoria letteraria. II - Un esperimento di lettura
Ballerio, Stefano
Questa seconda parte dell'articolo sviluppa le premesse teoriche e metodologiche definite nella prima parte. Dalle conoscenze neuroscientifiche sulla memoria si ricavano alcune idee che quindi sono ripensate in termini psicologici e usate come euristica per un esame della Vita di Vittorio Alfieri. Lo scopo è valutare se le conoscenze neuroscientifiche, attraverso le mediazioni descritte, possano contribuire all'interpretazione di un'opera letteraria. L'autobiografia alfieriana è quindi studiata per il modo in cui il passato è rievocato e raccontato. Infine, si propongono alcune conclusioni teoriche e metodologiche.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/753
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Stefano Ballerio
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/754
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:TOL
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/754
doi
dc
Estimità/intimità: tra pulsioni e passioni dell'essere
Bottiroli, Giovanni
Università degli Studi di Bergamo
Per la cultura del Novecento, la nozione di «interiorità» non è una nozione ovvia. Al contrario: i pensatori più innovativi l’hanno messa radicalmente in discussione. Heidegger rifiuta l’idea di un soggetto incapsulato, che dovrebbe aprirsi al mondo esterno; Freud teorizza un soggetto diviso, definito da processi di identificazione, cioè da un rapporto costitutivo con l’alterità. Si può dunque sostenere che la nozione di interiorità è accettabile solo nella prospettiva (pre-freudiana) di un soggetto indiviso.
Secondo Lacan (Seminario VII), l’intimità del soggetto è abitata dall’estimità, cioè da un’esteriorità opaca che eccede ogni tentativo di padronanza e di trasparenza. Nell’estimità, nel dinamismo elastico delle pulsioni, dobbiamo probabilmente individuare la causa delle scissioni nel soggetto. Queste scissioni sono modi d’essere e modi di pensare. Il soggetto tenta di cucire le proprie lacerazioni, e coltiva il progetto impossibile di una coincidenza con se stesso; ma le pulsioni, e le passioni, lo trascinano oltre i propri confini.
Alcune opere di Tolstoj vengono qui utilizzate per esemplificare il rapporto tra i registri lacaniani (immaginario, simbolico, reale): rapporto di intreccio e di conflitto, possibilità di inclusione paradossale. L’amore si rivela una miscela instabile, eterogenea, anche nella sua forma media. Le forme estreme ripropongono la sudditanza a das Ding, la Cosa, l’esteriorità intima del soggetto.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/754
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Giovanni Bottiroli
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/755
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/755
doi
dc
Dispositivi e critica letteraria
Talamo, Roberto
Università degli Studi di Bari
Si affronta il concetto di «dispositivo» attraverso l’analisi della relazione con i suoi antecedenti nel pensiero foucaultiano: «formazione discorsiva» e «positività». Definito il dispositivo come una ‘rete’ destinata a incrinarsi e superarsi, si chiarisce la teoria di questi punti di frattura attraverso le riflessioni sui tempi storici di Koselleck e Ricœur. L’iniziativa (o «forza del presente») che permette a un sistema di trasformarsi è individuata, nell’ambito della critica letteraria, in una complessa funzione-autore, luogo di congiunzione e conflitto di un’ontologia delle intenzioni e un’ontologia degli eventi. Utilizzando i concetti di dispositivo e di funzione-autore si rilegge una delle più grandi opere critiche del XX secolo: Mimesis di Erich Auerbach.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/755
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Roberto Talamo
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/756
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:SG
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"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/756
doi
dc
Considerazioni mimetiche su Il perturbante (Das Unheimliche)
Antonelli, Emanuele
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Si affronta una revisione della categoria psicanalitica del perturbante, con attenzione alla genesi della nozione nell’opera di Freud. Si propone quindi un’ipotesi di lettura, mediante applicazione del paradigma offerto dalla teoria mimetica di René Girard, al fine di rivedere le fondamenta antropologiche dell’esperienza codificata nel testo freudiano. Attraverso un’analisi etimologica del lemma italiano, si discute l’opportunità delle critiche rivolte alla traduzione originale, mettendo anzi in luce la complessità semantica di tale soluzione e le potenzialità esplicative che essa aggiunge alla già ampia, e nota, estensione del lemma tedesco. Con riferimento alla filosofia della storia di matrice girardiana, si mette a fuoco il ruolo della temporalità sia dal punto di vista della genesi della determinazione analitica, sia dal punto di vista delle condizioni di possibilità storiche dell’esperienza in esame.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/756
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Emanuele Antonelli
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/757
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/757
doi
dc
Rhetoric of Seduction and Seduction of Rhetoric in Paul de Man's ‘Allegories of Reading’
Mirabile, Andrea
Vanderbilt University
The essay analyzes the work of Paul de Man (1919-1983), in particular Allegories of Reading. Even though his posthumously revealed ties with Nazism reduced his academic influence, de Man is still considered the leader of Deconstruction in America, and his favorite metaphor of 'seduction' summarizes his Nietzschean theory of rhetoric as illusionism, i.e. a strategy that provoke an affective reaction, independent from logic or facts. Yet, this metaphor seems to be in contrast with other tendencies of Deconstruction, namely the self-referential, non-voluntary, autonomous status of writing, the absence of critical meta-language, the reduction of psychology in criticism.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/757
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Andrea Mirabile
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/758
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:SG
nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/758
doi
dc
«Humourism» in European Literature
Marcheschi, Daniela
What is Tradition? We usually (and wrongly) think it coincides with History. It would be better to think of Traditions, that is various experiences that co-exist in history and can be picked up to build on one’s system of values to be passed on to future generations. Our knowledge is actually based on traditions, and literature makes no exception. In this paper the author shows how one tradition, i.e. the comic-humoristic one, has marked European culture and literature. Its extraordinary genealogy has been written down by Gerard de Nerval: from Apuleius through Petronius, Swift, Diderot, Voltaire, up to Lawrence Sterne. Nevertheless, in the course of time, the comic-humoristic tradition has been able to attract many other novelists, poets and artists who have brilliantly enriched our cultural experience. It is possible to go back to the nineteenth century and track down many lines of the comic-humoristic tradition acting in European cultures, in order to show their dynamics, their interactions and their influence even at the outset of children’s literature.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/758
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Daniela Marcheschi
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/759
2017-01-12T14:51:58Z
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"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/759
doi
dc
Griffin and Sabine di Nick Bantock. Arte, racconto, scrittura e calligrafia.
Sindoni, Maria Grazia
Università degli Studi di Messina
Questo contributo prende le mosse dalla problematica definizione di racconto, variamente interpretato in sede critico-letteraria di area inglese ed angloamericana. Si prenderà in esame un esempio che sfida tale categoria, Griffin and Sabine di Nick Bantock (1991), opera scritta e illustrata. Tale opera si configura come difficilmente inquadrabile in un genere letterario canonico di tradizione occidentale, perché si presenta come un carteggio «illustrato» fra i due personaggi protagonisti, raccogliendo un insieme di lettere e cartoline dipinte e variamente decorate. Le lettere sono inserite in buste postali cui il lettore ha accesso fisico. La lettura richiede manipolazioni operative preliminari, come l’apertura della busta, lo spiegamento e il tocco della carta, la decodifica della calligrafia dei personaggi. L’esperienza sensoriale a cui è sottoposto il lettore è rinforzata dall’ uso funzionale della calligrafia, che in quest’opera viene sfruttata in tutte le sue potenzialità espressive, per assumere connotati visivi ed estetici oltre che meramente comunicativi e referenziali. Infine, si suggeriranno possibili percorsi di lettura, che contemplino l’incorporamento dell’esperienza visiva e sensoriale a completamento del processo classico (intellettuale, cognitivo) di lettura dell’opera narrativa.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/759
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Maria Grazia Sindoni
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2017-01-12T14:51:58Z
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nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/760
doi
dc
La Storia del De Sanctis: un romanzo ‘popolare’
Quadrio, Benedetta
Università degli Studi di Torino
Il confronto tra i criteri stilistici e compositivi con cui è organizzato il materiale narrativo della Storia della letteratura italiana di De Sanctis e i dettami ricavabili dalla lezione napoletana del 1872 Cesare Cantù e la letteratura popolare rivela che la Storia è stata costruita secondo il modello di un grande romanzo popolare dell’Ottocento. Se applicati alla Storia, i principi che rendono «popolare» un’opera si rinvengono oltre che nell’aspetto riguardante la «superficie della forma», anche in quelli che attengono alle sue «parti essenziali» e alla «sostanza». Ripercorrendo l’evolversi dello spirito italiano attraverso la storia letteraria, la struttura stessa rende l’opera uno strumento efficace all’interno del progetto desanctisiano di diffusione di una coscienza nazionale unitaria.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/760
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Benedetta Quadrio
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2017-01-12T14:51:58Z
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"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/761
doi
dc
Los diálogos lucianescos de Francisco Sobrino
Arribas, Nieves
Università dell'Insubria
En 1708, el impresor François Foppens publica en Bruselas los Dialogues Nouveaux [...] de Francisco Sobrino, un oficial reformado y maestro de Corte que plagia, incrementándola, la colección de César Oudin (Dialogos muy apazibles [...] Marc Orry, 1608), quien a su vez había hecho lo propio con los siete de John Minsheu (Pleasant and Delightfull Dialogues, Londres, 1599) en una de la líneas editoriales más importantes, paralela a la de otras constelaciones (como la inaugurada por Noel de Berlaimont) de la riquísima tradición paneuropea de coloquios didácticos creados para dar muestras de conversacionalidad a quienes desearan aprender segundas lenguas. De los seis diálogos originales de Sobrino, cuatro son fantasiosos y de éstos, hay tres lucianescos en el sentido de que usan la ‘estrategia de Luciano’ pues sus interlocutores son personajes muertos (Mahoma, Colón, Moctezuma, etc.). Será trazado aquí un análisis de las características de los mismos, con especial atención a los componentes didácticos e ideológicos.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/761
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
ita
Copyright (c) 2010 Nieves Arribas
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2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:REV
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"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/762
doi
dc
Il viaggio e la psicoanalisi: geografie freudiane. Riflessioni a partire dal testo di Rosalba Galvagno, I viaggi di Freud in Sicilia e in Magna Grecia
Diazzi, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Recensiamo il libro di Rosalba Galvagno I viaggi di Freud in Sicilia e in Magna Grecia, Giuseppe Maimone, Catania, 2010. Si propone inoltre una riflessione sul tema del viaggio freudiano in relazione al lavoro psicoanalitico. Sarà così possibile incontrare la figura di un Freud turista intellettuale ma anche addentrarsi nelle zone più personali del viaggio psicoanalitico e nelle ‘geografie freudiane’
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/762
ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Alessandra Diazzi
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/763
2017-01-12T14:51:58Z
enthymema:REV
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2037-2426
10.13130/2037-2426/763
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dc
Collodi, Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini
Paone, Pina
Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" - Vercelli
Review of Lorenzini, Carlo (ed.). Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Collodi. Firenze: Giunti, 2010. Print.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Pina Paone
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2017-01-12T14:51:58Z
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nmb a2200000Iu 4500
"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/764
doi
dc
Prevenire l'avvelenamento del pozzo: politica, verità e teoria dell'argomentazione
Feis, Guglielmo
Università degli Studi di Milano
L’articolo è una recensione critica dell’ultimo lavoro di Franca D’Agostini, dedicato alla teoria dell’argomentazione e alla verità: La verità avvelenata. Buoni e cattivi argomenti nel dibattito pubblico. La recensione è concentrata sulle parti più filosofiche e teoriche del libro: il ruolo della verità nel dibattito pubblico e l’importanza della teoria dell’argomentazione per partecipare in modo consapevole e attivo alla democrazia.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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Copyright (c) 2010 Guglielmo Feis
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"101221 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/765
doi
dc
Giulio Ferroni, Scritture a perdere. Possibilità e responsabilità della critica
Borghi, Daniele
Università degli Studi di Milano
Il testo qui recensito, Giulio Ferroni, Scritture a perdere. La letteratura negli anni zero, Laterza, Bari, 2010, affronta un argomento che sta fortemente a cuore all’autore, con un tono più libero, agile e leggero, fuori dagli schemi della saggistica accademica. In questo suo pamphlet Ferroni condensa teoria e critica e torna a parlare di racconti e romanzi con un’argomentazione ormai spesso sostituita da interviste,commenti amichevoli, celebrazioni della moda corrente.
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/771
doi
dc
La ricezione mediatica dell’uchod: The Death of Tolstoy di William Nickell
Illarionova, Elizaveta
Università degli Studi di Milano
Il libro
Recensiamo il saggio di William Nickell The Death of Tolstoy: Russia on the Eve, Astapovo Station, Cornell University Press, Ithaca - London, 2010.
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Elizaveta Illarionova
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/772
doi
dc
Stefano Bartezzaghi, Scrittori giocatori
Rossi, Laura Lucia
Università degli Studi di Milano
Questo articolo presenta la recensione dell’ultimo libro del semiologo, critico, enigmista Stefano Bartezzaghi dal titolo Scrittori giocatori in cui l’autore propone un itinerario attraverso le opere di alcuni scrittori (tra i quali Primo Levi, Italo Calvino e David Foster Wallace) che detengono un rapporto privilegiato con il gioco nelle sue varie accezioni: il gioco vero e proprio (scrittori scacchisti, enigmisti, tennisti ecc.), il gioco come elemento narrativo, il gioco linguistico e il gioco come paradigma teorico della letteratura. Stefano Bartezzaghi, Scrittori giocatori, Einaudi, Torino, 2010.
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Laura Lucia Rossi
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/773
doi
dc
Bice Mortara Garavelli, Il parlar figurato. Manualetto di figure retoriche
Tripodi, Carlo
Università degli Studi di Milano
Recensiamo il libro di Bice Mortara Garavelli, Il parlar figurato. Manualetto di figure retoriche, Laterza, Roma – Bari, 2010.
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Copyright (c) 2010 Carlo Tripodi
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/774
doi
dc
Pino Menzio, Nel darsi della pagina. Un'etica della scrittura letteraria
Sotgiu, Antonio
CRAL - EHESS Paris
Recensiamo Nel darsi della pagina. Un’etica della scrittura letteraria di Pino Menzio, Libreria Stampatori Torino, Torino, 2010.
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/775
doi
dc
Nikolaj I. Nikolaev, La critica non ufficiale al «metodo formale» nella cultura russa degli anni '20
Larocca, Giuseppina
Università degli Studi di Pisa
Il brano che presentiamo in traduzione è tratto dall’articolo M. M. Bachtin, Nevel’skaja škola filosofii i kul’turnaja istorija ’20-ch gg. (M. M. Bachtin, La scuola filosofica di Nevel’ e la storia culturale degli anni ’20), uscito nella curatela di V. L. Machlin intitolata Bachtinskij sbornik (Moskva 2004). Esso intende ricostruire la storia della critica non ufficiale (e quindi non marxista) al metodo formale nel corso degli anni ’20 attraverso una ricca documentazione bibliografica fra cui spiccano i carteggi, gli articoli e le recensioni pubblicate fra il 1921 e il 1930 da parte di numerosi intellettuali del periodo, come il poeta e critico Vladislav Chodasevič (1886-1939), il teorico simbolista Vjačeslav Ivanov (1866-1949), il poeta Andrej Belyj (1880-1934) e il filosofo Michail Bachtin (1895-1975). A questo composito materiale si aggiungono le testimonianze e i saggi di coloro che invece hanno gravitato attorno agli ambienti formalisti e che poi ne hanno preso le distanze; è questo il caso di Viktor Žirmunskij (1891-1971), dei membri del gruppo della rivista «Hermes» legati all’ermeneutica filosofica di Gustav Špet, e dello studioso Viktor Vinogradov (1894-1970).
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"101222 2010 eng "
2037-2426
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doi
dc
Ol'ga Slivickaja, «L'uomo di Tolstoj» come unità dinamica
Illarionova, Elizaveta
Università degli Studi di Milano
L’articolo indaga l’antropologia letteraria di Tolstoj, che vede l’uomo come carattere stabile ma, in questa stabilità, anche soggetto a mutamenti. Utilizzando diversi concetti della critica letteraria e della psicanalisi (dalle idee di M. L. Gasparov sui due approcci alla letteratura, filosofico e filologico, all’immagine di S. Frank che paragona il subconscio umano a una profonda «miniera», dal concetto di «acte gratuit» di W. H. Auden a quello di «epifania» di J. Joyce e U. Eco) e soffermandosi sull’esempio dell’episodio di Guerra e pace di Pierre a Borodino, l’autrice mostra come lo scrittore sia capace di dotare i personaggi dei suoi grandi romanzi tanto di una psicologia della profondità, quanto di una psicologia dell’altezza.
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/778
doi
dc
Cosa fa vivere gli uomini? di Lev Tolstoj. Anatomia di un successo
Rebecchini, Damiano
Università degli Studi di Milano
In questo studio ricostruiamo la storia di un racconto poco noto di Lev Tolstoj, Che cosa fa vivere gli uomini? (1881). In quest’opera Tolstoj volle rappresentare alcuni elementi chiave della sua nuova visione etico-religiosa maturata nel corso degli anni ’70 dell’Ottocento. Lo scrittore, inoltre, si impegnò nel distribuirla tra i ceti popolari urbani e nelle campagne e, grazie ad un’efficace opera di diffusione, l’opera fu letta da milioni di lettori popolari. Nell’articolo analizziamo da una parte le strategie narrative ed editoriali messe in gioco da Tolstoj nel suo racconto per conquistare i nuovi lettori; dall’altra, le tattiche di appropriazione, di adattamento e di trasformazione del testo tolstoiano da parte dei suoi lettori popolari.
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Copyright (c) 2010 Damiano Rebecchini
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/779
doi
dc
Quando la vita prevale sull'opera. Spunti critici a margine di due letture.
Cadamagnani, Cinzia
Università degli Studi di Pisa
Questo breve intervento intende fornire lo spunto per una riflessione sullo stato attuale delle ricerche tolstoiane. Ripercorrendo brevemente le tappe essenziali degli studi dedicati a Tolstoj, approdiamo alla lettura di L’ultima stazione e di Begstvo iz raja [Fuga dal paradiso]; due recenti opere in cui il romanziere americano Jay Parini e il giornalista russo Pavel Basinskij descrivono la figura di Lev Nikolaevič Tolstoj attraverso gli occhi dei suoi contemporanei. Passando poi in rassegna gli interventi dei cultori della materia ai principali convegni internazionali, dedicati al centenario della morte di Tolstoj, constatiamo come, oggi, l'attenzione dei tolstovedy e degli studiosi sia in gran parte incentrata sulla figura del Tolstoj uomo/pensatore e solo di rado si soffermi sullo scrittore. L'oggetto prediletto delle ricerche odierne è il contesto; le note biografiche vincono quasi sempre sul testo, su quell'opera che proprio cento anni fa tanto seppe offrire alle sperimentazioni dei giovani formalisti, i quali scelsero proprio Tolstoj come loro ‘palestra’. Oggi si ricorre alla memorialista o all'eco della stampa del tempo per riproporre al lettore il pettegolezzo familiare; encomiabile il lavoro di archivio di numerosi studiosi e scrittori che hanno trascorso anni a sfogliare giornali e vecchi diari; ma è forse già stato detto tutto sullo stile e sulla tematica delle opere stesse? A mio avviso no; l'assenza di lavori seri e corposi, che solo i grandi studiosi sanno produrre (e la slavistica per fortuna vanta ancora grandi talenti) si fa sentire e a questa carenza bisogna in qualche modo iniziare a sopperire.
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2010-12-24 19:55:41
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Copyright (c) 2010 Cinzia Cadamagnani
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"101222 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/782
doi
dc
Svetlana Klimova - Anna Grodeckaja, L.N. Tolstoj: cent'anni dopo. VII conferenza internazionale a Jasnaja Poljana
Cioni, Lorenzo
La settima conferenza internazionale di Jasnaja Poljana, quest’anno dedicata al centenario della fuga e della morte di Tolstoj, ha visto susseguirsi, nelle sette sessioni in cui era suddivisa, un ampio numero di studiosi di tutto il mondo, che hanno analizzato non solo l’eredità e l’influenza dell’autore russo nell’ambito strettamente letterario (come hanno fatto Emerson o Medžibo- vskaja), ma anche le ripercussioni del suo pensiero, in altri campi del sapere, dalla filosofia, all’antropologia (come i contributi di Slivickaja sull’«identità dinamica» dell’uomo tolstoiano o di Klimova sul contenuto filosofico della corrispondenza Tolstoj-Strachov), fino ad arrivare alla discussione riguardo ad alcuni aspetti biografici dell’autore (si vedano le discusse relazioni di Zwiers o di Katz sul rapporto rispettivamente con Sofija Andreevna e con Čertkov) o dell’impatto dei testi dell’autore russo sulla vita contemporanea (si pensi all’originale intervento di Olea su Tolstoj e i soldati americani).
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2010-12-24 19:55:41
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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Copyright (c) 2010 Lorenzo Cioni
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2017-01-12T14:51:59Z
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nmb a2200000Iu 4500
"101223 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/785
doi
dc
Cartografia e corporeità: strategie narrative nella letteratura ebraico-americana
Zangari, Sostene Massimo
Università degli Studi di Milano
Un percorso di evoluzione interessa la letteratura etnica americana nei primi decenni del Ventesimo secolo. A una prima generazione che si rifà a schemi narrativi e ideologici presi a prestito dalla letteratura mainstream, succede una seconda generazione che guarda con interesse alla sperimentazione modernista e vuole portare alla luce aspetti problematici legati ai cambiamenti sociali provocati dall’immigrazione di massa. Nell’ambito della letteratura degli ebrei americani, l’analisi parallela dei romanzi The Rise of David Levinsky di Abraham Cahan, rappresentante del primo gruppo, e Jews Without Money di Michael Gold, appartenente al secondo, illustra le differenze di ordine strutturale e ideologico tra i due momenti. Il testo di Cahan, riscrittura polemica della forma rags to riches, propone un percorso narrativo incentrato sulla costruzione dell’individuo e sul tentativo di assimilazione all’ordine dominante, mentre il romanzo di Gold propone una segmentazione del punto di vista che trasforma il narratore in un testimone passivo delle vicende di altri personaggi, fornendo una prospettiva collettiva rappresentativa dei destini della comunità.
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2017-01-12T14:51:59Z
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nmb a2200000Iu 4500
"101223 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/786
doi
dc
Scritto sul vento. Aspetti della questione retorica in Ulysses
Patey, Caroline
Università degli Studi di Milano
Nel capitolo in cui Joyce rilegge e riscrive l’incauta liberazione omerica dei venti contrari, foriera di ulteriori ostacoli al ritorno dei navigatori, il gioioso e scanzonato avvicendamento di tropi e figure – entimema e paranomasia, palindromo e metatesi – capovolge il segno negativo dell’ipotesto e invita a riconsiderare Ulysses alla luce di dialettiche e strategie testuali che ne moltiplicano i sensi e interrogano in modo impellente la forma stessa del genere.
Milano University Press
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"101223 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/787
doi
dc
Per una narratologia postumanista. Bruce Clarke, Posthuman Metamorphosis: Narrative and Systems
Iuli, Maria Cristina
Università degli Studi del Piemonte Orientale
Recensiamo il libro di Bruce Clarke Posthuman Metamorphosis: Narrative and Systems, Fordham University Press, New York, 2008
Milano University Press
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Copyright (c) 2010 Maria Cristina Iuli
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"101223 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/788
doi
dc
Vitalij L. Machlin, Dopo l'interpretazione
De Michiel, Margherita
Università di Bologna
Una riflessione insieme lucida e accorata sulla contemporaneità umanistico-scientifica oggi, in Russia come in occidente, in un’epoca che si confronta con l’esperienza del «dopo» a molteplici livelli del «mondo della storia» e del «mondo della vita». Approcci a un’«epistemologia umanistica» come «filosofia della seconda coscienza», ermeneutica dialogica che è insieme filosofia del linguaggio e ontologia sociale. La postulazione di una nuova «filologizzazione della filosofia» che riproponga il genere discorsivo del «commento» nella sua duplice anima della «comprensione» e della «spiegazione». Nella nostra epoca «postbarbarica», la ripresa di un discorso interrotto per una nuova disputa tra «antichi» e «moderni». La parola di un filosofo, e il suo appello a un ritorno alla valenza etica dell’insegnamento.
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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"101224 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/789
doi
dc
Meir Sternberg, Raccontare nel Tempo (II): Cronologia, Teleologia, Narrativita
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
In quest’ultima sezione di Telling in Time (II) l’autore porta a compimento l’analisi condotta sulle condizioni di esistenza del discorso narrativo fornendo una definizione conclusiva delle nozioni chiave incontrate lungo l’intero saggio: narratività, narrazione e universali narrativi (individuati negli effetti di suspense, curiosità e sorpresa). Fornite queste definizioni – che assumono tanta più rilevanza se si considera la notevole diffusione che esse hanno avuto nell’ambito degli studi narratologici – l’attenzione si sposta sulle conseguenze di carattere epistemologico che una tale proposta implica nella configurazione degli studi narrativi e, in particolare, in merito all’adattamento, che non può essere più di tipo realistico, rispetto al proprio oggetto di studio. A conclusione del lavoro, Sternberg specifica la propria proposta: essendo la narratività – ecco, in sintesi, l’argomento finale – il procedimento che qualifica il discorso narrativo attraverso criteri anti-rappresentazionali, transmediali e dialogici, l’indagine critica sulla narrazione deve porsi co- me obiettivo primario quello di analizzare i meccanismi cognitivi e le strategie discorsive che so- no alla base dell’interazione dialogica tra lettore e opera (in modo da ancorare le proprie premes- se sulla specificità stessa del genere narrativo) e, secondariamente, di comprendere come tale procedimento invariante entri in relazione e modifichi, «narrativizzando», i fattori variabili dell’universo narrativo (al fine di stabilire una disposizione gerarchica tra i diversi fattori narrativi).
Milano University Press
2010-12-24 19:55:41
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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"101224 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/790
doi
dc
Boris Èjchenbaum studioso di Lev Tolstoj
Sini, Stefania
Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" - Vercelli
Recensendo la riedizione in un solo volume dei lavori dedicati da Boris Èjchenbaum a Lev Tolstoj (Raboty o L’ve Tolstom, Sankt Peterburg, 2009) si riflette sul ruolo svolto dalla complessa figura del grande scrittore nel percorso teorico dello studioso russo. Dalla stagione formalista alle ricerche sul byt letterario, dalla rivalutazione dell’istanza autoriale alla scrupolosa strumentazione documentaria, nelle mutevoli condizioni politiche e culturali della Russia nella prima metà del Novecento, gli studi tolstojani di Èjchenbaum costituiscono una importante testimonianza di un impegno filologico e critico rigoroso che riesce a serbare nei decenni la sua sostanziale continuità.
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2010-12-24 19:55:41
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ENTHYMEMA; N. 2 (2010)
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"101224 2010 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/791
doi
dc
La situazione degli studi letterari nelle Facoltà di Lettere e Filosofia. Proposte per un rinnovamento
Bottiroli, Giovanni
Università degli Studi di Bergamo
http://www.giovannibottiroli.it/index.php?option=com_content&task=view&id=81&Itemid=17
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1139
doi
dc
Il metodo orlandiano come strumento per interpretare controversie comparativiste: il caso di Griboedov e Molière
Cioni, Lorenzo
Università di Pisa
L’articolo, nato nel 2009 sotto la supervisione del prof. Francesco Orlando, ha come scopo di mostrare come il metodo orlandiano, o meglio alcune sue parti (soprattutto il concetto di ritorno del represso nella sfera dei contenuti) possano nella pratica dell’analisi letteraria essere strumento prezioso per risolvere complesse diatribe interpretative, anche non immediatamente legate a letture di tipo freudiano dei testi. Nella fattispecie, l’articolo mostra come il lungo dibattito attorno al legame tra la commedia di Griboedov L’ingegno che guaio e la sua lontana antenata francese, il celeberrimo Misantropo di Molière, possa essere visto in una nuova luce analizzando il rapporto repressione sociale-represso che vigeva nelle società che partorirono questi testi, e prescindendo dunque dal corto circuito causato dall’eccessiva insistenza sulla parallelenjägerei testuale a favore di una visione più globale (e, soprattutto, sociale) delle due pièce.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Lorenzo Cioni
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nmb a2200000Iu 4500
"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1183
doi
dc
Marcel Proust, Sentimenti filiali di un matricida
Ballerio, Stefano
Università degli Studi di Milano
Pubblicato sul «Figaro» dell’1 febbraio 1907 e poi nel volume dei Pastiches et melanges del 1919, Sentiments filiaux d’un parricide racconta la tragica fine di Henri van Blarenberghe, esponente dell’alta borghesia parigina e conoscente di Proust, che in un accesso di follia uccise la madre per poi suicidarsi. Si propongono una nuova traduzione italiana dell’articolo – con il finale che contro la volontà di Proust fu omesso nell’edizione sul «Figaro» e che non fu reintrodotto nella successiva edizione in volume – e un’introduzione che, raccogliendo alcuni spunti dell’articolo, tocca il tema della distinzione tra cronaca e finzione letteraria.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Stefano Ballerio
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1184
doi
dc
The first RRN Conference. Redefinitions of the narrative sequence
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
This is a brief report of the first conference organized in Fribourg (CH) by the Réseau Romand de Narratologie (RRN). The title of the conference was Redefinitons of the Sequence in Postclassical Narratology.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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2017-01-12T14:53:07Z
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nmb a2200000Iu 4500
"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1185
doi
dc
Continuity and break points: some aspects of the contemporary debate in narrative theory
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
This article presents some reflections on the concepts, terminology, and epistemological grounds of narrative theory. Our remarks are focused on the proposals advanced at the first RRN conference and they concern in particular two issues: the theoretical difference between classical and postclassical narratology and the paradigms of the contemporary debate. In the first part of the paper we focus on the definitional task of narrative theory; in the second part we describe the epistemology of and the theories built on two opposite paradigms: the mimetic and the constructivist. Our conclusions highlight the continuity and the break points between contemporary theories, soliciting narratologists to answer to the many questions raised.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1186
doi
dc
Reconceptualizing Narratology. Arguments for a Functionalist and Constructivist Approach to Narrative
Sternberg, Meir
Università degli Studi di Milano
This long conversation with Meir Sternberg focuses on some crucial points in narrative theory. Special attention is given, in the first part, to the historical evolution of narrative studies, as well as to the theoretical differences between different paradigms, form Aristotle, through French structuralism, to the present days; in the second part he centers on the explanation of his constructivist ant anti-mimetic model and on the difference with other approaches to narrative studies. Providing two fundamental arguments against what he calls «objectivist approaches», he demonstrates the validity and the theoretical value of some of his most thought-provoking proposals, such as the Proteus Principle and the universals of narrative. Thanks to its explanatory power the interview constitutes a simple introduction to Sternberg’s functional-rhetorical approach and a glimpse at the editorial policy of the journal «Poetics Today».
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Meir Sternberg
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1187
doi
dc
Intrigue artificielle, intrigue naturelle et schèmes cognitifs. Entretien avec Raphaël Baroni
Baroni, Raphaël
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
Parmi les nombreux sujets du débat contemporain à propos de la théorie narrative et de la narratologie, deux paradigmes fondamentaux ont récemment été mis en évidence : le paradigme mimétique ou référentiel, et le paradigme anti-mimétique ou constructiviste. Les différences et les tensions apparues entre les deux portent encore une fois sur la conception du récit et de ses éléments : comment fait-on pour théoriser les relations entre fabula et sujet ? Quel rapport y a-t-il entre les éléments de la séquence, les effets de la narration et nos capacités cognitives ? Pour éclaircir ces problèmes, Raphaël Baroni répond à certaines questions fondamentales de la théorie narrative. L’auteur de La tension narrative et de L’œuvre du temps, discerne tout d’abord le plan sur lequel reposent les difficultés, à savoir la définition de « séquence » ou d’« intrigue ». Il esquisse, ensuite, une perspective théorique apte à surmonter de tels obstacles. En examinant les relations entre discordance narrative et virtualité du récit, il est finalement amené à concevoir le récit non seulement comme un acte interactif, mais aussi comme une forme de perturbation des normes ordinaires de la communication.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1188
doi
dc
Defining transmedia narrative: problems and questions. Dialogue with Mary-Laure Ryan
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
In this interview Mary-Laure Ryan faces some problems that arise from her definition of «transmedia narrative». Can every semiotic system tell stories? How can we elaborate a definition of «narrative» which accounts both for cognitive and semantic aspects? How can we dispense with the syntactic level if we need a definition of «narrativity» that suits every semiotic system? Answering these questions, Ryan deals with other proposals developed around the same theoretical problems, and points out a thought-provoking argument against Meir Sternberg’s functionalist definition of narrative.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1189
doi
dc
Narrative closure and the functionalist approach to narrative. Dialogue with Eyal Segal
Passalacqua, Franco
Università degli Studi di Milano
Pianzola, Federico
Eyal Segal argues for a functionalist approach to narrative studies. Commenting on his work on «narrative closure», he provides examples that show that the comprehension of texts’ endings is enriched by rhetorical analysis and inevitably misguided by mimetic approaches.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1190
doi
dc
Ol'ga Slivickaja, Un ‘incontro ideale’: Lermontov e Tolstoj
Illarionova, Elizaveta
Università Statale della Cultura e delle Arti di San Pietroburgo
Il saggio indaga l’antropologia culturale in Un eroe del nostro tempo di Lermontov a confronto con i romanzi di Tolstoj. L’analisi della novella Maksim Maksimyč permette di scoprire nella contrapposizione di Pečorin e Maksim Maksimyč il tema del conflitto culturale tra un uomo eccezionale e un «uomo semplice» e, in una visione più ampia, tra l’intelligencija e il popolo. Tale conflitto, irrisolto nel romanzo di Lermontov ad eccezione del tema del fatalismo comune a tutti i personaggi, verrà sanato nella figura di Pierre Bezuchov di Guerra e pace. In conclusione, si riafferma il duplice ruolo di Lermontov come antesignano di Tolstoj ma anche artista autonomo dalle scelte artistiche non inferiori ma radicalmente diverse da quelle tolstoiane.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1191
doi
dc
Sconfinamenti tra generi nella narrativa spagnola tra Otto e Novecento: alcuni esempi
Siviero, Donatella
Università di Messina
La prefazione è un elemento paratestuale ricco di contraddizioni, paradossi e tranelli per il lettore. Un caso interessante è quello delle prefazioni che fanno parte integrante del gioco finzionale, come quelle anteposte alle false scritture autobiografiche, molto praticate nella Spagna tra Otto e Novecento. Qui l’autore lancia la sua sfida al lettore fingendo un’identità altra o mascherandosi e mettendo in pratica degli sconfinamenti tra generi. L’articolo propone l’analisi delle prefazioni autoriali e/o fittiziamente autoriali presenti in quattro opere narrative scritte tra la seconda metà dell’Ottocento e il Novecento (Mariquita y Antonio e Pepita Jiménez di Juan Valera, Jusep Torres Campalans di Max Aub e Quizá nos lleve el viento al infinito di Gonzalo Torrente Ballester), che si rivelano delle ingegnose, ambigue e complesse trappole argomentative.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Donatella Siviero
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2020-10-20T11:03:45Z
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1192
doi
dc
Dei cataloghi nello stile documentario della Grande Depressione
Scarpino, Cinzia
Università degli Studi di Milano
Il presente saggio si propone di analizzare alcune opere letterarie in senso lato (poesie, libri-documentario, script di film-documetario) scritte negli Stati Uniti negli anni della Grande Depressione (1929-1941) alla luce della presenza ricorrente di cataloghi, liste e inventari. Partendo da un excursus storico circa la centralità del catalogo come forma narrativa atta a rendere l’abbondanza del Nuovo Mondo nella cultura e nella letteratura dell’Ottocento (dai diari dei primi esploratori agli scritti di Thomas Jefferson, dalle geremiadi puritane agli almanacchi e ai diari rurali, dalle teorizzazioni estetiche di Ralph Waldo Emerson al «poeta catalogatore» Walt Whitman e al Walden di H. D. Thoreau), il saggio si sofferma su alcune opere-documentario degli anni Trenta del Novecento; un periodo che, segnato profondamente dalla crisi economica e testimone di una riconfigurazione della geografia reale e simbolica del territorio nazionale, punta nuovamente a cataloghi e inventari, secondo una scelta retorica funzionale alla rappresentazione del rovescio del mito di abbondanza delle origini.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Cinzia Scarpino
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2017-01-12T14:53:07Z
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1193
doi
dc
Dal racconto allo stage: percorsi della memoria in Brian Friel
Cambria, Mariavita
Università di Messina
Numerosi scrittori sono arrivati alla stesura di testi teatrali dopo aver sperimentato altri mezzi espressivi, che spesso hanno costituito una sorta di laboratorio artistico ed esperienziale di tematiche, metodi e strumenti. Tra questi, l’irlandese Brian Friel (1929-), che, dopo un’iniziale carriera come scrittore di racconti brevi, si è affermato sulla scena internazionale grazie ai suoi plays. Attraverso l’analisi di elementi di continuità tra Foundry House, un racconto breve del 1962, e il dramma Aristocrats (1979), questo contributo si propone di mettere in luce il fil rouge che lega i due testi costituito da una riflessione sui processi di memoria collettiva ed individuale che permea i lavori di Friel.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Mariavita Cambria
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2017-01-12T14:53:07Z
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1194
doi
dc
Nikolaj Ivanovič Nikolaev, La critica non ufficiale al «metodo formale» nella cultura russa degli anni ’20
Larocca, Giuseppina
Università di Pisa
La complessa e multiforme storia del formalismo russo è da tempo oggetto di ricerche che ne mettono a nudo tanto le contraddizioni e dispute interne quanto l’intricata rete di relazioni con personalità di circoli e gruppi critico-letterari contemporanei. Lo studio che viene qui presentato in traduzione – la seconda di tre parti – mira a far luce sulla storia della critica non ufficiale al formalismo, ovvero sulla storia di tutti quegli intellettuali – singoli o appartenenti a precise correnti estetico-letterarie – che, ora a Mosca, ora a Pietrogrado/Leningrado, hanno offerto un’alternativa metodologica alla pratica critica del gruppo di Ėjchenbaum. Attenzione privilegiata viene qui riservata all’attività di studiosi come Grigorij Vinokur e Viktor Žirmunskij, così come anche a quella dei seguaci e allievi del filosofo Gustav Špet operanti presso la GAChN moscovita.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Giuseppina Larocca
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nmb a2200000Iu 4500
"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1195
doi
dc
Epifania dell’astanza. Brandi, Joyce e il modernismo tradito
Borsa, Davide
Politecnico di Milano
Davide Borsa analizza prestiti terminologici, riuso, invenzioni e ‘fossili’ lessicali come epifania, fulgurazione, astanza, nell’opera, nell’estetica e nel linguaggio di Cesare Brandi, individuando alcune caratteristiche dell’archetipo letterario italiano nel delicato momento di transizione dal postcrocianesimo allo strutturalismo, approfondendone alcune costanti ideologiche. Pur muovendosi nel segno della ricerca della continuità nei valori tradizionali, Brandi compie un’originale rilettura dell’avanguardia europea modernista e di Joyce che gli consentirà di sviluppare un originale approccio terminologico al restauro e all’estetica.
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2017-01-12T14:53:07Z
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1196
doi
dc
Il campo dell'arte: regole e valori dell'istituzione letteraria
Avella, Paola
Università degli Studi di Milano
Si considera in questo articolo il campo artistico, descritto da Pierre Bourdieu, come il teatro di una lotta per la conquista del monopolio della legittimità letteraria tra (dis)posizioni sociali, a cui corrispondono precise strategie simboliche, concorrenti. Viene, così, messo in discussione il mito della gratuità e del disinteresse del lavoro intellettuale insieme a quello dell’esperienza estetica come identificazione immediata e contemplazione dell’opera. Le istanze di legittimazione interne al campo, infatti, determinano i modi della produzione, ma anche quelli dell’appropriazione. Solo un fruitore dotato della competenza adeguata sarà in grado di riconoscere il valore esemplificazionale inscritto nel testo.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Paola Avella
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1197
doi
dc
Joseph Slaughter, Lettura umanitaria
Zangari, Sostene
Università degli Studi di Milano
Nell’ambito della discussione sulle potenzialità della lettura e dello studio letterario come strumento di alfabetizzazione nei diritti umani, il saggio intende proporre un’alternativa alle strategie di lettura proposte da Richard Rorty e Martha Nussbaum, le quali pongono l’accento sull’identificazione tra lettore e vittime. Prendendo a oggetto di analisi Un ricordo di Solferino, opera di Henry J. Dunant, il saggio esplora la possibilità di identificazione tra lettore e il volontario impegnato nella cura dei feriti e dei bisognosi, sostituendo all’empatia metaforica proposta da Rorty e Nussbaum un rapporto metonimico di contiguità. La sostituzione consente di superare la divisione lettore/vittima, che ripropone una relazione asimmetrica di potere tra l’Occidente e il resto del mondo, e avviare un discorso diretto a tutta l’umanità senza distinzione.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1198
doi
dc
L'oggetto del desiderio ha il colore del vuoto
Bottiroli, Giovanni
Università di Bergamo
L’oggetto del desiderio non è semplicemente un oggetto empirico; su ciò, con qualche esitazione, potrebbe esistere un consenso generale. Resta la difficoltà di indicare le caratteristiche dell’oggetto del desiderio: che non sono banalmente delle proprietà, e neanche solo delle parti (in senso empirico, come si potrebbe nominarle da un punto di vista mereologico). L’oggetto del desiderio ha uno statuto modale: è un oggetto modalmente diviso, nei registri e nei regimi. Nella dimensione del desiderio, tanto il soggetto quanto l’oggetto sono abitati dal conflitto tra il diviso e l’indiviso. La spinta verso l’indiviso corrisponde a ciò che Freud ha introdotto con la nozione enigmatica di «pulsione di morte». In termini lacaniani, è l’attrazione verso la Cosa (das Ding). E la Cosa vuole coincidere con se stessa, abolendo ogni distinzione. L’oggetto del desiderio non è un dato o una forma empirica, per attraente che sia: l’attrazione che esercita proviene dal caos. Alla pericolosa coincidenza del «vuoto-pieno» (das Ding) il desiderio oppone il vuoto logico della non-coincidenza. Una teoria del desiderio non può fare a meno di una riflessione sui differenti significati del vuoto.
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Giovanni Bottiroli
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enthymema:TeoDes
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1199
doi
dc
There isn’t any Real you in you: il personaggio come sguardo sull’identità. Il caso di Invisible Monsters
De Blasio, Serena
A partire dai modelli identitari proposti dalla psicoanalisi, e in particolare dalla teoria lacaniana dei registri, descriverò una modalità di studio del personaggio basata sui processi di identificazione, illustrati dallo schema L.
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2011-07-01 13:48:06
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1200
doi
dc
Testo e narrazione: uno sguardo secondo il desiderio
Diazzi, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Il presente saggio propone una sintetica analisi del concetto di desiderio inteso quale strumento utile per un’analisi critico-teorico delle opere letterarie; partendo dalla visione di Peter Brooks di desiderio quale lente d’ingrandimento per comprendere a fondo le dinamiche testuali e i movimenti delle trame ci si muove verso una proposta più fluida e dinamica che permetta di avvicinarsi alla complessità eterogenea del discorso letterario, superando un certo tipo di strutturalismo eccessivamente rigido. Dopo un breve excursus sulla nozione di desiderio il concetto viene utilizzato per una descrizione del testo che cerca di considerarne, a tutto tondo, gli aspetti che lo rendono fruibile da uno sguardo secondo il desiderio.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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2017-01-12T14:53:07Z
enthymema:REV
nmb a2200000Iu 4500
"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1201
doi
dc
Collodi, Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini, Volume II
Paone, Pina
Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
Presentiamo il secondo volume della collana, Collodi, Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini, Giunti, Firenze, 2010. Corredato da una Prefazione di Ernesto Ferrero e da un’Introduzione di Renato Bertacchini, il volume contiene l’opera Macchiette, una raccolta di sette racconti scritti dall’autore toscano nell’arco di vent’anni. Esaminando i principali tratti dell’opera, attraverso molteplici rimandi al precedente volume della collana, si forniranno ulteriori elementi per arricchire e colorare con nuove sfumature il profilo di uno scrittore che ha segnato la storia della letteratura italiana.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Pina Paone
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1202
doi
dc
Disegni, bizze e fulmini. I racconti di Carlo Emilio Gadda e Frammenti e meraviglie. Gadda e i generi della prosa breve di Giuliano Cenati
Rinaldi, Rinaldo
Si recensiscono due pubblicazioni in cui Giuliano Cenati analizza il carattere frammentario, ossimorico, metamorfico della prosa breve gaddiana.
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Rinaldo Rinaldi
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1203
doi
dc
Recenti edizioni di Daniil Charms e Aleksandr Vvedenskij
Illarionova, Elizaveta
Università degli Studi di Milano
Recensiamo qui i seguenti volumi: Daniil Charms, Sobranije sočinenij v dvuch tomach [Raccolta di opere in due tomi], a cura di Vladimir Vesterman, Moskva, AST e Zebra E, 2010; Daniil Charms, Sobranije sočinenij v trëch tomach [Raccolta di opere in tre tomi], a cura di Valerij Sažin, Sankt-Peterburg, Azbuka, 2011; Aleksandr Vvedenskij, Vsë [Tutto], a cura di Anna Gerasimova, OGI, Moskva, 2010.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Elizaveta Illarionova
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1204
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dc
Dostoevskij in Italia e nel mondo
Urussov, Aleksandre
Università degli Studi di Napoli «L’Orientale»
Dal 13 al 20 giugno dello scorso anno, eminenti studiosi, specialisti di Dostoevskij, si sono riuniti a Napoli per il «XIV Symposium Internazionale Dostoevsky: Dostoevskij. Mente filosofica e sguardo di scrittore», convegno organizzato dall’International Dostoevsky Society.
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2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
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Copyright (c) 2011 Aleksandre Urussov
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2017-01-12T14:53:08Z
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"110701 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1205
doi
dc
Remo Ceserani, Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline
Iuli, Cristina
Università del Piemonte Orientale
Recensione di Remo Ceserani, Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline, Milano, Bruno Mondadori, 2010.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Cristina Iuli
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1206
doi
dc
Remo Ceserani, Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline
Pennacchio, Filippo
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Recensione di Remo Ceserani, Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline, Milano, Bruno Mondadori, 2010.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Filippo Pennacchio
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2017-01-12T14:53:08Z
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1207
doi
dc
How to do theory di Wolfgang Iser
Rossi, Laura Lucia
Università degli Studi di Milano
Si recensisce How to do theory di Wolfgang Iser, un volume nato nel 2006 come una sorta di guida alle teorie letterarie principali del XX secolo ma nel quale lo studioso tedesco non manca di rilanciare la propria idea e il proprio invito a muoversi sempre di più in direzione di una antropologia della letteratura.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Laura Lucia Rossi
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2017-01-12T14:53:08Z
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10.13130/2037-2426/1208
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Martha C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno degli studi umanistici
Sotgiu, Antonio
C. R. A. L – E. H. E. S. S Paris
Recensiamo Martha. C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica. Edizione Originale: Not for Profit: Why Democracy Needs the Humanities, Princeton University Press, Princeton, 2010.
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2011-07-01 13:48:06
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Copyright (c) 2011 Antonio Sotgiu
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2017-01-12T14:53:08Z
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1209
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Alan Palmer, Social Minds in the Novel
Sotgiu, Antonio
C.R.A.L – E.H.E.S.S Paris
Recensiamo Alan Palmer, Social Minds in the Novel, The Ohio State University Press, Columbus, 2010.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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2017-01-12T14:53:08Z
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"110702 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1210
doi
dc
Conversation with Meir Sternberg
Pianzola, Federico
Università degli Studi di Firenze
Passalacqua, Franco
Below are the videos of the interview recorded the 21st May 2011 in Fribourg (CH), in occasion of the first RRN conference.
Conversation with Meir Sternberg.
Part 1 of 8 - Narratology: classical and postclassical studies.
Part 2 of 8 - The development of an original theoretical framework.
Part 3 of 8 - Sternberg and Genette: different ways for the same problems.
Part 4 of 8 - «There are no forms except in terms of functions».
Part 5 of 8 - A life writing articles: so many papers and just four books.
Part 6 of 8 - Two arguments against mimetical approaches to narrative.
Part 7 of 8 - «Narrative is not given, it is a construct».
Part 8 of 8 - The proteus principle. the many-to-many correspondence between forms and functions.
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
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ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
eng
Copyright (c) 2011 Federico Pianzola, Franco Passalacqua
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/1211
2017-01-12T14:53:08Z
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"110702 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1211
doi
dc
Conversation with Thomas Pavel
Sotgiu, Antonio
Università degli Studi di Firenze
Below are the videos of the interview recorded in Paris in May 2011.
Conversation with Thomas Pavel.
Part 1 of 3
Part 2 of 3
Part 3 of 3
Milano University Press
2011-07-01 13:48:06
https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/1211
ENTHYMEMA; N. 4 (2011)
eng
Copyright (c) 2011 Antonio Sotgiu
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/1745
2017-01-12T14:53:41Z
enthymema:SG
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1745
doi
dc
Northrop Frye, Verso e prosa
Sullam, Sara
Università degli Studi di Milano
La voce Verso and Prosa, compilata da Northrop Frye per la Princeton Encyclopedia of Poetry and Poetics (1974), riprende le riflessioni del «Manuale di stile» ne Il Critico ben temperato (1963) e può essere letta come appendice al quarto saggio dell’Anatomia della critica (1957).
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
ita
Copyright (c) 2011 Sara Sullam
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2017-01-12T14:53:41Z
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1746
doi
dc
Rosamaria Loretelli, L’invenzione del romanzo. Dall’oralità alla lettura silenziosa
Cuojati, Francesca
Università degli Studi di Milano
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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Copyright (c) 2011 Francesca Cuojati
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2017-01-12T14:53:41Z
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1747
doi
dc
Gian Piero Piretto, Gli occhi di Stalin. La cultura visuale sovietica nell’era staliniana
Talalay, Michail
Istituto di Storia Universale presso l’Accademia Russa delle Scienze
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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Copyright (c) 2011 Michail Talalay
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1748
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dc
Stanley Fish, Chi ha paura di Wolfgang Iser?
Massari, Laura
Università degli Studi di Milano
Presentiamo qui la traduzione del saggio di Stanley Fish, Why no one’safraid of Wolfgang Iser, pubblicato nel numero di Marzo 1981 della rivista Diacritics. L’articolo fu scritto in risposta all’intervista a Wolfgang Iser, pubblicata nel numero precedente della stessa rivista, ma prende spunto per lo più da una delle massime opere di Iser, ovvero L’atto di lettura. Una teoria della risposta estetica (Il Mulino, Bologna, 1987). In esso l’autore valuta, critica e confuta molti dei capisaldi della teoria letteraria iseriana, a partire dalla natura ontologica degli agenti coinvolti nell’atto di lettura, fino all’esame fenomenologico dell’interpretazione, che Fish applica sia al testo letterario che alla percezione del mondo reale.
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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Copyright (c) 2011 Laura Massari
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1749
doi
dc
Philip Roth, The American Trilogy – American Pastoral, I Married a Communist, The Human Stain
Trainini, Marco
Liber Università di Lingue e Comunicazione IULM
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
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Copyright (c) 2011 Marco Trainini
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1750
doi
dc
Donatella Capaldi, Momo. Il demone cinico tra mito, filosofia e letteratura
Rodler, Lucia
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
ita
Copyright (c) 2011 Lucia Rodler
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"111227 2011 eng "
2037-2426
10.13130/2037-2426/1751
doi
dc
Igor’ Alekseevič Pil’ščikov, Il retaggio scientifico del formalismo russo e le scienze umane moderne
Cadamagnani, Cinzia
Università di Pisa
Lo stretto legame che unisce le teorie narratologiche degli anni Sessanta e Settanta agli studi pionieristici della scuola formale e, in particolare, della Società per lo studio del linguaggio poetico (Obščestvo po izučeniju poètičeskogo jazyka – OPOJAZ), è ormai da tempo ampiamente riconosciuto. Il presente intervento, nel proporre una ricostruzione sintetica del formalismo russo, intende soffermarsi soprattutto sui contributi apportati alla metodologia dai rappresentanti del Circolo linguistico di Mosca (Moskovskij lingvističeskij kružok – MLK) al fine di evidenziarne il retaggio nelle scienze umane moderne. Particolare attenzione verrà dedicata alla figura di Boris I. Jarcho e all’applicazione del metodo statistico-induttivo nello studio del fatto letterario e linguistico.
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
ita
Copyright (c) 2011 Cinzia Cadamagnani
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1752
doi
dc
Conversazione con Cesare Segre
Borghi, Daniele
Ottaviano Quintavalle, Alessandra
Università degli Studi di Milano
Reina, Riccardo
Università degli Studi di Milano
Di seguito trovate il video di Conversazione con Cesare Segre.
Video
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2011-12-27 21:26:11
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Copyright (c) 2011 Daniele Borghi, Alessandra Ottaviano Quintavalle, Riccardo Reina
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2017-01-12T14:53:41Z
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2037-2426
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dc
The XIV Bakhtin Conference
Borghi, Daniele
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
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Copyright (c) 2011 Daniele Borghi
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2037-2426
10.13130/2037-2426/1754
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dc
Un’analisi strutturale: Il corvo bianco di P. Bigongiari
Vitacolonna, Luciano
Università G. D'Annunzio di Chieti-Pescara
Presentiamo qui un'analisi strutturale della lirica Il corvo bianco di Piero Bigongiari. Vengono così messi in luce sia gli strati del testo, sia le relazioni intra- e intertestuali. Attraverso lo scandaglio degli aspetti compositivi della poesia ne proponiamo infine una complessiva lettura simbolica.
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
ita
Copyright (c) 2011 Luciano Vitacolonna
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10.13130/2037-2426/1755
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dc
Alberto Casadei, Poetiche della creatività. Letteratura e scienze della mente
Mastrilli, Davide
Università degli Studi di Firenze
Milano University Press
2011-12-27 21:26:11
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ENTHYMEMA; N. 5 (2011)
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Copyright (c) 2011 Davide Mastrilli
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