2024-03-29T14:55:56Z
https://riviste.unimi.it/index.php/index/oai
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/777
2021-12-29T09:39:02Z
itinera:INT
v2
https://riviste.unimi.it/index.php/itinera/article/view/777
2021-12-29T09:39:02Z
Milano University Press
N. 1 (2011); pp. 173-181
Intervista a Luigi Maio
Interviste
Mola, Anna; Università degli Studi di Milano
2010-12-22
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:
1. Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 internazionale che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
2. Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
3. Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).
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it_IT
Luigi Maio è attore, compositore, autore e regista, ma soprattutto è il “musicattore”.
La sua passione per la recitazione e il teatro nasce in lui da piccolissimo: «ero un bambino logorroico – mi confessa all’inizio del nostro incontro – e i miei genitori, per salvarsi da questa “babele di parole” mi regalarono una cassetta dell’Histoire du soldat di Stravinskij, che mi lasciò senza parole, stimolando la mia fantasia come mai nulla era riuscito prima; ho visto anche la rappresentazione teatrale, ma mi ha deluso moltissimo per la netta separazione di parti recitate e suonate, mancava di continuità, così deciso che l’avrei messo in scena a modo mio». Da quel momento a oggi è trascorsa una carriera, che in parte è ripercorsa nell’intervista, composta da tanti spettacoli, fatiche, premi e riconoscimenti. La notevole poliedricità dell’attore e la sua capacità di spaziare tra i vari campi del sapere gli hanno permesso di esprimere, durante il nostro dialogo, la sua concezione dell’arte di recitare e del senso di questa nella contemporaneità, della sua opinione sul “bello”, fino ad arrivare ad argomenti prettamente filosofici come il rapporto tra estetica ed etica e la definizione e rappresentazione del male e della figura del diavolo, da Luigi così spesso interpretata.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/780
2021-12-29T09:39:02Z
itinera:INT
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2021-12-29T09:39:02Z
Milano University Press
N. 1 (2011); pp. 182-185
"Quando credi in un’idea ti chiamano ateo”. Incontro con Azio Corghi in omaggio a José Saramago
Interviste
Capelletti, Paolo; Université de Lyon III
2010-12-22
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Un incontro con il compositore Azio Corghi. Corghi è il musicista che, collaborando con José Saramago, ha tratto composizioni e opere teatrali dai suoi testi. L'evidente commozione di Corghi ha aperto a temi interessanti: il primo incontro con Saramago avvenne quando portarono in scena Blimunda, tratta dal Memoriale del convento. Una storia a cavallo della Storia, in cui la carnalità dei protagonisti, il loro amore per la terra è una dichiarazione di poetica saramaghiana. Corghi sottolinea che, di tutte le definizioni tentate dai media per ricordare Saramago, nessuna ha colto il suo essere grande scrittore e filosofo. E il suo essere critico verso ogni potere, non soltanto quello della Chiesa. In chiusura, traendo spunto dalle ultime parole di Saramago apparse sul suo blog, Corghi spiega come l'idea sia ciò che serve all'impegno: un'idea carnale, come la materia per l'artigiano. Anche a costo, come Saramago, di essere definiti con disprezzo "atei", per aver creduto tanto nelle idee.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/1282
2020-05-27T08:43:54Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:43:54Z
Milano University Press
N. 2 (2011); 202 - 221
Real Maravilloso e realismo magico nel teatro latino-americano
Interviste
Fortunato, Viviana; Università degli Studi di Milano
2011-08-02
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:
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Il concetto di Real Maravilloso e di realismo magico nel teatro e nella cultura latino-americana. Intervista condotta nel mese di agosto del 2010 al regista venezuelano Héctor Manrique, uno dei fondatori del GA 80 in Venezuela, e attualmente uno dei registi più attivi in America latina.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/2058
2020-05-27T08:43:39Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:43:39Z
Milano University Press
N. 3 (2012); 326-335
La performance. Intervista a tre critici e operatori culturali per delinearne i confini e gli sviluppi dell’arte performativa
Interviste
Calcagno Baldini, Marta; Università degli Studi di Milano
2012-03-02
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Il tema di questo lavoro è cercare di dare una definizione autentica di performance attraverso tre interviste a persone direttamente coinvolte nell’analisi o nello sviluppo concreto di tale genere in Italia e all’estero. Tre critici e curatori (Andrea Lissoni, Luca Beatrice e Vittoria Broggini) parleranno di questa forma d’arte contemporanea, in generale e riferendosi al contesto italiano. Da una sintesi delle loro risposte si potrà evincere un’idea più precisa di cosa esattamente sia una performance oggi, del suo sviluppo e cambiamento negli anni, di quale sia il suo rapporto col teatro e l’arte contemporanea, quali le sue logiche di mercato e il suo rapporto con il “pubblico”, e quale sia la sua considerazione nel mondo dell’arte italiano.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/2337
2020-05-27T08:43:33Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:43:33Z
Milano University Press
N. 4 (2012); 298
Una chiacchierata con Serena Sinigaglia
Interviste
Gennari, Alessia; Università degli Studi di Milano
Colombo, Raffaella; Università degli Studi di Milano
2012-07-30
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Nell'anno accademico 2011-2012, Serena Sinigaglia ha collaborato con la cattedra di Estetica e di Estetica dello Spettacolo alla realizzazione di un laboratorio teorico-pratico sulla figura di Ipazia d'Alessandria finalizzato alla messa in scena di testi elaborati dagli studenti. Intervista a Serena Sinigaglia realizzata da Alessia Gennari e Raffaella Colombo il 20 aprile 2012 nel foyer del Teatro Ringhiera.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/7434
2020-05-27T08:42:49Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:42:49Z
Milano University Press
N. 11 (2016); 281-298
L’arte di performance di Olivier de Sagazan
Interviste
Bartolino, Francesca; Università degli Studi di Milano
2016-07-30
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This interview to Olivier de Sagazan tackles important aspects of hisperformanceart such as: the relationship with the audience, the ‘here and now’, the reception of his work internationally, modernity and the universality of art.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/7435
2020-05-27T08:42:49Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:42:49Z
Milano University Press
N. 11 (2016); 299-317
Il senso del tragico per l’attore contemporaneo. Intervista a Carmelo Rifici
Interviste
De Mojana, Matteo; Università degli Studi di Milano
2016-07-30
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In this interview Carmelo Rifici spellsout thedifferentmeanings that tragic acquiresin his performances and reflectson its implications in the work of the actor. Particular attention is given to the relationship that the latter establishes with the originalsource s/he is asked to perform.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/7436
2020-05-27T08:42:48Z
itinera:INT
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2020-05-27T08:42:48Z
Milano University Press
N. 11 (2016); 318-340
Il corpo aumentato: tra arte e tecnica. Intervista a Stelarc
Interviste
Fava, Camilla; Università degli Studi di Milano
2016-07-30
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In this interview to Cypriot artist Stelarc, the interviewee is asked questions revolving around the treatment of the body in his performances, with particular attention to the multiple meaningsthat the utterly malleablebody of the actor takes on,especially thanks to the opportunitiesafforded bydigitalisation and thenew technologies.
oai:ojs.riviste.unimi.it:article/11498
2020-05-27T08:42:22Z
itinera:INT
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https://riviste.unimi.it/index.php/itinera/article/view/11498
2020-05-27T08:42:22Z
Milano University Press
N. 16 (2018)
Uno sguardo su Castellucci, fra realtà, voce e spazi Intervista a Piersandra Di Matteo
Interviste
Di Matteo, Piersandra; Università di Bologna
Vasiljević, Vanja; Università degli Studi di Milano
2019-04-05
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Collaboratrice teorica e dramaturga di Romeo Castellucci dal 2008, Piersandra Di Matteo affianca alla sua attività di curatrice nelle performing arts quella di ricerca e docenza presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha lavorato nei maggiori festival e teatri internazionali, dal Festival d’Avignon al Schaubühne di Berlino, dal Wiener Festwochen all’Opéra de Paris. Le linee di ricerca seguite fin dagli studi dottorali l’hanno condotta a occuparsi di teatro post-drammatico, linguistica e filosofia contemporanea, ma anche di voce e pratiche curatoriali. Per gli esiti scientifici dei suoi studi è stata invitata a tenere conferenze e seminari in centri di ricerca internazionali, tra gli altri The School of Creative Media/University of Hong Kong; Shanghai Theatre Academy; Italian Academy, Columbia University (New York); Center for Italian Studies, PENN University (Philadelphia). Nel maggio 2018, ha curato E la volpe disse al corvo. Corso di linguistica generale, progetto inter-istituzionale che ha visto la realizzazione di dieci performance di Castellucci in diversi luoghi della città di Bologna, e che è stato insignito del premio UBU come miglior progetto organizzativo-artistico. Attualmente è curatrice per ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione di Atlas of Transitions Biennale (2018-2020), che ha preso avvio lo scorso giugno a Bologna con le dieci giornate di “Right to the City”.