InKoj. Philosophy & Artificial Languages, New series

La glossopoiesi: un'eredità culturale per la nostra epoca

Donato Cerbasi — 2012-09-30

In questo articolo intendiamo proporre alcune riflessioni sulla glossopoiesi, con particolare riferimento alla creazione di lingue costruite aposteriori da utilizzare come lingue ausiliarie per la comunicazione internazionale. Accenneremo prima per grandi linee alle lontane radici storiche delfenomeno per poi soffermarci su quella grande stagione del pensiero linguistico europeo che vide all’opera grandi glottoteti tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, in modo da prendere in considerazione l’utilità di tale eredità per il nostro attuale mondo globalizzato, specie per quanto concerne le prospettive dell’esperanto, la lingua ausiliaria costruita che meglio ha rettofinora alla prova del tempo.

L’espéranto et sa phraséologie: un processus d’humanisation

Roberto Pigro — 2012-09-30

125 years after its first publication, the international language Es-peranto is not only alive and well, but the number of its speakers is on theincrease. While globalization has often been blamed for the demise of minority languages and dialects, this phenomenon has actually been advanta-geous for Esperanto. Thanks to radio and television, newspapers, magazines,and above all, the Internet, Esperanto speakers from all over the world areable to contact one another and make use of the language. Just as in the pasttelevision contributed to the development of Italian as a national language,in the same way the modern means of communication, in addition to nume-rous international conferences and other events, have contributed to the de-velopment of new idioms in Esperanto, putting into effect what the authorsdescribe as a genuine “process of humanization”. In this article the authorslist over a hundred idiomatic expressions in Esperanto, comparing them witha similar number of expressions from English, French, Italian and modernGreek. It can clearly be seen how Esperanto tends to adopt expressions whichare widely used at the international level, expressing them in the simplest andmost logical form. Since many of them are Biblical or literary in origin, andare shared by numerous languages and peoples, they can be understood atonce, even when the languages are not closely related.

Introduzione

Francesca G. M. Gastaldi — 2012-09-30

Dal linguaggio agli oggetti, dagli oggetti al linguaggio

Gianmarco Brunialti Masera — 2012-09-30

Sin dall’antichità ed a partire da una molteplicità di prospettive differenti, la storia del pensiero filosofico e scientifico e costellata da tentativi reiterati di individuare una strutturazione più o meno sistematica di porzioni di realtà. Uno dei punti di partenza fondamentali e spesso stato lo studio, la ricerca e la messa a pun-to di linguaggi irreggimentati – adeguati e non ambigui – che fungessero da ideale cornice concettuale di lavoro per esplicitare le loro proprietà e strutture. Tuttavia, lo stesso dibattito sull’individuazione di quella characteristica universalis che rimanda`ad un’indagine piu approfondita sulle basi e le finalità teoriche che risultano costitutivi di tale dibattito: il caso esemplare che si vuole presentare e quello delle assun-zioni ontologico-metafisiche retrostanti al «programma logicista» di Gottlob Frege, all’interno alle dispute filosofico-matematiche di fine Ottocento, nella costruzione diun linguaggio formale che permettesse di rilevare ed estrinsecare in modo precisole basi logiche del ragionamento (e dello stesso linguaggio naturale) per poter dare fondamento adeguato alla matematica. A cio verrà contrapposta la presentazione di una panoramica del sistema formale di Stanislaw Leśniewski (mereologia estensionale), che prende avvio da assunzioni teoriche opposte e si orienta verso una profonda revisione metafisica sia delle entità che la teoria va a trattare, che della loro concettualizzazione.

Comenio

Giordano Formizzi — 2012-09-30

Alan Turing creator of Artificial Languages

Federico Gobbo — 2012-09-30

Bilingual article. (En / Eo)

In this paper an evaluation of the contribution to philosophical investigation by Alan Turing is provided in terms of creation of Artificial Languages (ALs). After a discussion of the term AL in the literature, and in particular within the theoretical model offered by Lyons, the legacy of Turing is presented with a special attention to what remains after a century by his birth and what is still to be investigated in this area.

Linguistica e filosofia: agli albori di un connubio. Intervista postuma immaginaria con Roberto Gusmani

Roberto Pigro — 2012-09-30

Magris, confini e linguaggi. Intervista all'autore di "Lontano da dove"

Francesca Saieva — 2012-09-30

C. Bazzanella - Numeri per parlare. Da 'quattro chiacchiere' a 'grazie mille'

Daniela Tagliafico — 2012-09-30

G. Cifoletti - La lingua franca barbaresca

Roberto Pigro — 2012-09-30

D. Enoch - Taking Morality Seriously. A Defense of Robust Realism

Giuliana Mancuso — 2012-10-01

Kathrin Koslicki on the Roles of Form within the Compound

Paolo Valore — 2012-09-30