Non solo bambole: lo stardom femminile della commedia a episodi e il dibattito sul cinema immorale (1964-1966)
DOI:
https://doi.org/10.13130/2532-2486/8271Parole chiave:
Italian cinema, Catholicism, sexuality, stardom, comedy Italian style, audienceAbstract
In quel torno di anni che vide l’approvazione delle due leggi sul cinema, rispettivamente del 1962 e del 1965, l’uscita di alcune commedie a episodi a firma di registi come Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Dino Risi ed Ettore Scola fu al centro di un animato dibattito sull’oscenità del cinema italiano. L’articolo si propone di indagare tale dibattito attraverso la mediazione dello stardom femminile, inteso come luogo di negoziazione simbolica dei profondi mutamenti in atto nella percezione della moralità e dei ruoli di genere nella società italiana. Per la sua restituzione, si indagheranno rotocalchi popolari di varia collocazione ideologica, come «Famiglia Cristiana», «Epoca», «Oggi» e il settimanale femminile di sinistra «Noi donne».
During the Sixties, in a moment that witnessed the introduction of two new laws on cinema (1962 and 1965), the release of a group of serial comedies by directors like Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Dino Risi and Ettore Scola were at the centre of an animated debate on obscenity in Italian cinema. This article aims, accordingly, to investigate this debate according to its mediation of female stardom, which is understood as a space for the symbolic negotiation of the deep changes at the time in the perception of morality and gender roles in Italian society. The argument draws upon several tabloids and popular publications from the time, with different ideological positions, including “Famiglia Cristiana”, “Epoca”, “Oggi” and the left-wing women’s weekly “Noi donne”.
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