Dike - Rivista di Storia del Diritto Greco ed Ellenistico https://riviste.unimi.it/index.php/Dike <p>Rivista di storia del diritto greco ed ellenistico.</p> Milano University Press it-IT Dike - Rivista di Storia del Diritto Greco ed Ellenistico 1128-8221 <p> </p> <ol type="a"> <li>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/">Licenza Creative Commons - Attribuzione - Condividi allo stesso modo </a>che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</li> <li>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</li> <li>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poichè può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</li> </ol> 1972-2022 : conception, réception et portée des Symbola de Philippe Gauthier https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22589 <p>Quest’opera austera rimane un punto di riferimento, ma porta anche il segno del contesto in cui è stata scritta (una tesi “principale” di “Doctorat d’Etat”), del suo autore e della sua filiazione intellettuale. È il lavoro di uno storico, formatosi a&nbsp;contatto con André Aymard e Louis Robert, su un’idea di Moses Finley, e infine una tesi diretta da Édouard Will. Un’opera tecnica, che ha aperto molti dossier e che si inseriva anche (pace l’autore) nel campo della storia del diritto. Fu ben accolta dagli epigrafisti (valse al suo autore la cattedra di epigrafia all’EPHE) e da alcuni storici; si inserì inoltre in un vasto rinnovamento degli studi dedicati alle relazioni delle città con gli stranieri, che caratterizzò gli anni ‘70-’90 (lavori su isopoliteia, metoikoi, proxenia, asylia, ecc.), che da allora non si è più esaurito.<br>Tuttavia, le prospettive istituzionali e persino giuridiche dell’autore hanno dato origine ad approcci significativamente diversi tra gli storici. Inoltre, alcune delle concezioni storiche dell’autore (come quelle esposte nella sua conclusione) sono ormai superate da molti lavori, compresi gli studi successivi dello stesso Philippe Gauthier.</p> Pierre Fröhlich Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 9 43 10.54103/1128-8221/22589 Proxenoi e asylia nei Symbola di Gauthier https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22590 <p>Nel quadro di un riesame di Symbola, il volume dedicato da Gauthier agli stranieri e la giustizia, l’autore del presente saggio concentra la sua attenzione, da un lato, sul capitolo I, in particolare sulla figura e sul ruolo del proxenos (tenendo conto delle principali opinioni espresse successivamente in dottrina), dall’altro, sul capitolo V, in particolare sul ruolo di protezione dello straniero assicurato dalle concessioni di asylia. Per chiarire la portata di tale privilegio si è ritenuto utile mettere a confronto il modo tradizionale di intendere le sylai, ossia le ‘saisies’ nel linguaggio di Gauthier, con la critica che di tale opinione ha svolto B. Bravo nel 1980. Si è potuto così constatare che molte delle direzioni di ricerca su questi argomenti, indicate da Gauthier, meritano di essere prese in seria considerazione da chi voglia approfondire in generale i rapporti fra cittadini e stranieri nel mondo greco.</p> Alberto Maffi Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 45 100 10.54103/1128-8221/22590 La crusca e la farina. Attualità del pensiero di Philippe Gauthier sui meteci https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22591 <p>Dalle pagine che P. Gauthier dedica ai meteci in Symbola, lo studio del 1972 sugli stranieri e la giustizia nel mondo greco, emergono diversi aspetti interessanti relativi alla figura dello straniero residente, che sono dibattuti ancora oggi. Questo saggio intende ripercorrere il pensiero di Gauthier su questo aspetto e rileggerlo alla luce del dibattito scientifico del cinquantennio successivo. Ne emerge una visione che sotto alcuni aspetti merita di essere integrata e aggiornata, ma per molti altri conserva una sua viva attualità. Nonostante la riflessione bibliografica degli ultimi decenni abbia spesso sostenuto il contrario, sembra invece particolarmente convincente la visione di Gauthier secondo cui lo status giuridico del meteco è una componente imprescindibile per determinare il livello di integrazione dello straniero residente all’interno della polis.</p> Paolo A. Tuci Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 101 126 10.54103/1128-8221/22591 Atene, gli alleati e l’impero: symbolai e symbola tra V e IV secolo a.C. https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22592 <p>L’obiettivo di questo articolo è quello di concentrarsi sui capitoli 2 e 4 dei Symbola di Philippe Gauthier e valutare fino a che punto la sua argomentazione principale, che sottolinea la differenza tra le symbolai «commerciali» (e procedurali) del V secolo e i symbola «giudiziari» (e sostanziali) del IV secolo, sia ancora valida. Il punto di partenza è che le symbolai si iscrivevano in un quadro giudiziario più ampio che comprendeva, accanto ad esse, accuse di natura politica sorte nelle poleis alleate e giudicate dai tribunali ateniesi e «processi» di natura amministrativa anch’essi giudicati ad Atene. Nella prima parte dell’articolo si sostiene che i confini tra symbolai e symbola erano più labili di quanto ipotizzato da Gauthier. I processi apo sumbolōn, quando sono attestati nei decreti ateniesi del V secolo, chiaramente non riguardano solo casi commerciali. Il termine symbolaion, in particolare, ha un significato più ampio (e più tecnico) di «affaire», «rapport d’affaire» (Gauthier) o «contract», e si può dimostrare che si riferisce a obbligazioni sia ex delicto che ex contractu. Le symbolai, in altre parole, coprivano casi legali riguardanti persone e beni. La seconda parte dell’articolo si concentra su alcune importanti prospettive suggerite dal libro di Gauthier per quanto riguarda l’impero ateniese e le relazioni di Atene con i suoi alleati. Si sostiene che la Lega delio-attica fosse anche un sistema economico che comportava, sin dalla sua fondazione, la creazione di una rete di accordi interstatali che rendevano possibile la libera e sicura circolazione di persone e merci.</p> Michele Faraguna Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 127 162 10.54103/1128-8221/22592 Περὶ τῶν συμβολῶν. La question de l’isopoliteia chez Philippe Gauthier https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22593 <p>Dopo alcune osservazioni preliminari sulla concezione di Philippe Gauthier del rapporto tra diritto e storia, ci rivolgiamo più specificamente al capitolo 7 dei Symbola, dedicato all’isopoliteia, per valutare l’attualità delle ipotesi dell’autore su questa concessione e talvolta scambio di cittadinanza tra città e/o koina. Poiché l’obiettivo del libro è quello di studiare tutte le forme di tutela giudiziaria degli stranieri di passaggio, ci si chiede se l’isopoliteia sia una di queste. L’autore procede, come anche altrove, all’analisi di casi, in particolare dell’accordo tra Olbia pontica e Mileto (Milet I.3, 136) e dell’intero dossier che lega il cretese Epicle di<br>Waxos agli Etoli (Syll.3, 622A e B). Tre sono le linee guida seguite, che permettono di collocare il lavoro in una prospettiva storiografica con riferimento ai successivi libri di W. Gawantka (1975) e S. Saba (2020): l’uso del termine isopoliteia in greco e i contorni dell’isopolitia così come sono stati costruiti dagli storici moderni; la definizione del termine e il contenuto che deve essere ad esso attribuito; infine, la questione della portata giuridica e giudiziaria dell’isopoliteia. Su quest’ultimo punto, la conclusione di Gauthier appare ancora convincente, poiché i decreti e gli accordi di isopoliteia forniscono ai loro beneficiari una protezione reale. D’altra parte, in linea con i lavori più recenti, l’articolo è più critico sulla questione della doppia cittadinanza: questa è stata ampiamente respinta da Gauthier sulla base del fatto che una cittadinanza ne escluderebbe un’altra, cosa che non è dimostrata né<br>per il periodo classico né per quello ellenistico. Infine, in relazione alla doppia o multipla cittadinanza, viene messa in dubbio la pertinenza della nozione di “cittadinanza potenziale” utilizzata da Gauthier nella tradizione di Szánto, in relazione alla politeia concessa su base individuale o collettiva: questa, infatti, rende poco conto dell’uso effettivo dei privilegi che conteneva.</p> Christel Müller Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 163 193 10.54103/1128-8221/22593 Ho boulomenos e le azioni pubbliche ateniesi dalla morte di Alessandro Magno al primo secolo a.C.: testimonianze sulla sopravvivenza di un istituto giuridico classico nell’Atene ellenistica https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22594 <p>La pratica di garantire a “chi vuole” il diritto di denunciare gravi reati è stata direttamente collegata al sistema giuridico di Atene. Sebbene la documentazione letteraria ed epigrafica relativa al diritto dell’Atene post-classica sia meno ricca di informazioni rispetto a quella del periodo classico, riferimenti presenti nelle fonti alle procedure avviate da ho boulomenos (chiunque lo voglia) dalla fine del IV secolo a.C. ai primi anni del principato di Augusto dimostrano che il sistema giuridico ateniese continuava a prevedere il diritto dei volontari di denunciare reati che riguardavano aspetti importanti della vita sociale e politica, come gli atti contro la costituzione della polis, gli affari religiosi o l’uso di pesi e misure approvati dalla città. Questo articolo mette in luce il fenomeno delle cause pubbliche ad Atene durante il periodo ellenistico, presentando tutti i riferimenti letterari ed epigrafici pertinenti e dimostrando la continua importanza di questo tipo di azione legale per lo Stato ateniese.</p> Dionysios Filias Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 197 244 10.54103/1128-8221/22594 Sull’impatto del pensiero filosofico greco sulla definizione della locatio conductio operis di Labeone https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22595 <p>Nelle varie fasi del suo sviluppo, il diritto romano è stato particolarmente influenzato da concetti ellenistici. Questo fatto si riflette soprattutto nell’uso di termini greci nei testi latini dei giuristi romani. L’articolo tratta della definizione di Labeo di locatio conductio operis e della sua interpretazione nella dottrina romanistica. Sulla base di un’analisi linguistica e di una fonte non citata in precedenza in questo contesto, si cercherà di spiegare perché Labeo abbia utilizzato i termini ἀποτέλεσμα ed ἔργον a questo scopo. L’articolo si conclude con un breve sguardo al diritto greco e alle circostanze in cui Labeo scrisse il testo che è stato tramandato in D. 50.16.5.1.</p> Marlene Peinhopf Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 246 274 10.54103/1128-8221/22595 Shulamit Almog, The Origins of the Law in Homer https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22596 <p>Shulamit Almog, The Origins of the Law in Homer [Law and Literature, 21], Berlin / Boston, de Gruyter, 2022, 142 S. ISBN: 978-3-11-076593-9.</p> Martin Dreher Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 275 281 10.54103/1128-8221/22596 Henning Börm, Mordende Mitbürger. Stasis und Bürgerkrieg in griechischen Poleis des Hellenismus https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22597 <p>Henning Börm, Mordende Mitbürger. Stasis und Bürgerkrieg in griechischen Poleis des Hellenismus [Historia – Einzelschriften 258], Stuttgart, Franz Steiner Verlag, 2019, S. 362. ISBN: 978-3-515-12311-2.</p> Serena Barbuto Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 282 289 10.54103/1128-8221/22597 Romain Guicharrousse, Athènes en partage. Les étrangers au sein de la cité (Vᵉ-IIIᵉ siècles av. n. è.) https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22598 <p>Romain Guicharrousse, Athènes en partage. Les étrangers au sein de la cité (Vᵉ-IIIᵉ siècles av. n. è.), Paris, Editions de la Sorbonne, 2022, p. 487. ISBN : 979-10-351-0840-3.</p> Alberto Maffi Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 290 293 10.54103/1128-8221/22598 Sara Saba, Isopoliteia in Hellenistic Times https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22599 <p>Sara Saba, Isopoliteia in Hellenistic Times [Brill Studies in Greek and Roman Epigraphy], Leiden-Boston, Brill, 2020, p. 291. ISBN: 978-90-04-42569-9.</p> Alberto Maffi Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 294 307 10.54103/1128-8221/22599 International Symposium „Ancient Greek Law – Vectors of Local Idiosyncrasy and Unity“ – Westfälische Wilhelms-Universität Münster, 23.-24. Februar 2023 https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/22600 <p>International Symposium „Ancient Greek Law – Vectors of Local Idiosyncrasy and Unity“ – Westfälische Wilhelms-Universität Münster, 23.-24. Februar 2023</p> Jan Trosien Copyright (c) 2024 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 2024-02-27 2024-02-27 26 309 314 10.54103/1128-8221/22600