Are the suitors in the Odyssey guilty of rape? A linguistic analysis
DOI:
https://doi.org/10.13130/1128-8221/12251Abstract
Nel libro 22 dell’Odissea, subito dopo il massacro dei pretendenti, Odisseo fa giustiziare anche dodici sue ancelle, in parte perché avevano avuto rapporti sessuali con i suoi nemici. Ma in altri passi ci viene detto che i pretendenti avrebbero violentato le schiave (e Odisseo li accusa precisamente di questo crimine nel verso 22.37). Quest’apparente contraddizione ha causato una grande confusione tra commentatori, traduttori e altri lettori moderni. In questo articolo sostengo che tale confusione è fondata su un malinteso, ovvero su una lettura ingiustificata del verso 22.37 come linguisticamente definito, cioè come se implicasse che tutte le schiave si fossero comportate nello stesso modo e tutte fossero vittime della violenza dei pretendenti. Cerco anche di dedurre, tanto dal testo della stessa Odissea quanto da alcuni testi giuridici provenienti da poleis classiche, quali concezioni morali abbiano spinto il protagonista a comportarsi in tal modo.
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