Significato e posizione del laico nell’alto Medioevo
DOI:
https://doi.org/10.13130/2035-7362/474Abstract
La storia del termine laicus, nel corso del Medioevo, mostra un'interessante evoluzione. Inizialmente laico ha un valore positivo e si riferisce semplicemente al popolo di Dio; si passa successivamente a una valutazione chiaramente negativa dall'XI al XIII secolo. In questo periodo si definisce il laico secondo una doppia negazione: come il non chierico e il non monaco, e come idiota e illitteratus, cioè il cristiano privo di istruzione. Si torna a importanti posizioni di apprezzamento positivo nel XIV-XV secolo, anche in connessione con l'espandersi dell'uso del volgare, in cui laico e illetterato non coincidono più e si afferma una figura nuova di cristiano autentico: il laico che vive nel mondo in modo utile a sé e agli altri, dedito all'esercizio delle virtù e alla frequentazione della cultura.
The history of the term laicus, in the course of the Middle Ages, shows an interesting development. Initially laicus has a positive value and refers simply to the people of God; later a clear negative meaning becomes prevalent: from the 11th to the 13rd century. In this period laicus is defined according to a double negative sense: as the non-clerical and the not-monk, and as idiota et illitteratus, i.e. the Christian without learning. A new important positive meaning appears during 14th and 15th century, also connected with the diffusion of vernacular languages, in which laicus and illitteratus don't overlap and the term means a new figure of authentic Christian: the layman who lives in the world in a useful way to himself and others, devoting himself to the exercise of virtue and to study of learning.
Dowloads
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:
a. Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
b. Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
c. Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poichè può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).