"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto": Loro nell'obiettivo di Paolo Sorrentino
DOI:
https://doi.org/10.13130/2532-1803/11222Abstract
Attraverso l’analisi linguistica dell’ultimo film del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, pellicola tra le più attese e le più discusse del periodo recente, ciò che il contributo si propone di indagare è se sia possibile e in quale misura applicare le elaborazioni teoriche di Brioschi e Spinazzola alla parola filmata.
Travisandone vistosamente il titolo e pubblicizzato dunque come un film su Silvio Berlusconi, "Loro" sa invece restituire qualcosa di completamente diverso, aprendo la proficua possibilità di interrogarsi sul comportamento estetico del soggetto/spettatore e su come la sua esperienza sia inclusa nei momenti di creazione e fruizione, in un rapporto stringente tra conoscenza, edificazione e piacere. La consapevolezza del mutato “orizzonte d’attesa”, sempre più sbilanciato nei termini della massa e della globalità, vorrà inoltre tentare una valutazione delle caratteristiche del pubblico contemporaneo e il modo in cui riflette e si riflette nella cultura; quanto interagisca ancora il binomio competenza/gusto e se questo sia sbilanciato sull’una o l’altra delle componenti. Quanto, infine, il concetto di ri-uso possa essere attuale in un universo di comportamenti sociali profondamente diversi, in quel filo sempre doppio che è l’interpretazione dell’opera nei termini del mondo e del mondo nei termini dell’opera.
Through the linguistical analysis of the last film by Academy Award winner Paolo Sorrentino, one of the most awaited and debated recent films, this paper wants to investigate whether it is possible, and if so in what measure, to apply Brioschi and Spinazzola’s theories to filmed language. Misinterpreted in its title and advertised everywhere as a movie about Silvio Berlusconi, Loro is instead capable of representing something completely different, choosing to explore the esthetical behaviour of the subject/spectator and analyse how his experience is included in the creational and fruitive phase, in close relationship between knowledge, edification and pleasure. In the awareness of a mutation in the public’s expectations, everyday more unbalanced in terms of mass and globality, the article tries to evaluate the features of contemporary public and its way of thinking culture, and how much the binomial competence-taste is still relevant, and whether it’s more inclined towards one or the other. In the end, it questions how much Brioschi’s concept of ‘re-use’ can be considered current in a universe of vastly different social behaviours, in that always double wire that is the interpretation of a work of art in terms of the world and of the world in terms of the work of art.
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