COVID-19: Tra diritti umani e prospettive sociali
DOI:
https://doi.org/10.13130/2531-6710/16088Parole chiave:
Covid-19, Marginality, social workAbstract
Riassunto
L’articolo tematizza alcuni concetti correlati alla pandemia Covid-19: stigma, libertà, povertà, diritti e resilienza. La pandemia ci ha costretti a rimodulare le nostre esistenze e gli effetti sul nostro prossimo futuro sono ancora da comprendere appieno. I tanti esempi di solidarietà e abnegazione hanno purtroppo anche evidenziato alcune macro e micro-differenziazioni: i gruppi fragili e vulnerabili (donne, immigrati, persone con disabilità, ecc.) ha visto aumentare i processi di stigmatizzazione, esclusione e emarginazione con gravi conseguenze sulle loro vite. A questo proposito, nel testo vengono citati i dati allarmanti di Amnesty International che richiama al rispetto della dignità umana e dei diritti umani per tutti gli/le persone. Una rispettosa risposta a qualsiasi emergenza sanitaria è data dal più alto livello di equilibrio possibile tra quello che è il mantenimento dei diritti umani, come sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e la tutela della salute pubblica. Le limitazioni alla libertà di movimento, di associazione, ecc. devono necessariamente essere dettate dalla legge ed essere proporzionate all’ottenimento di un obiettivo legittimo. Ogni diritto umano è in stretta correlazione con gli altri e la tutela e la garanzia di uno garantisce il godimento anche degli altri, compreso il diritto alla salute. La sfida futura per tutto il sistema sociosanitario, e per i professionisti che vi lavorano, è l’organizzazione di cure e trattamenti sempre più vicini al territorio del cittadino-paziente con il coinvolgimento attivo di tutta la rete formale e informale sviluppando nuove forme di prossimità e attivando processi di resilienza. La riduzione dell’emarginazione, dell’esclusione e della povertà socioeconomica è una questione che riguarda tutte e tutti.
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