L'interpretazione della Costituzione tra positivismo giuridico della modernità  e stato di sicurezza

Autori

  • Francesco Petrillo Università del Molise

DOI:

https://doi.org/10.13130/2531-6710/8152

Abstract

Il positivismo giuridico della modernità, costruito sulla volontà  del legislatore, trova nuovo interesse, se considerato nelle sue differenze con il positivismo giuridico logico, proprio per il suo affondare le radici nella decisione politica. Il suo fondamento volitivo-decisionista lo vede intrecciarsi con la necessità  odierna del ricorso costante alle Corti di Giustizia per risolvere questioni pre-giuridiche o post-giuridiche, attinenti, per esempio, a radicali problematiche antropologiche o esistenziali di soggetti singoli, ma anche di intere società  politiche. L'esempio svedese si rivela modello di forte rilievo per cogliere fino in fondo la direzione di senso della metodologia giuridico-ermeneutica correttiva possibile delle alte Corti di Giustizia, ma anche per comprendere fino in fondo, dal punto di vista giuridico oltre che politico, il recente ricorso da parte di alcuni stati, anche europei, a legislazionidi sicurezza contro il terrorismo, senza resistenza da parte degli ordinamenti giuridico-politici nazionali e sovranazionali.

Parole chiave: Positivismo giuridico della modernità, ermeneutica giuridica, sicurezza dello Stato

Biografia autore

Francesco Petrillo, Università del Molise

Francesco Petrillo Professore di filosofia del diritto presso l'Università  del Molise

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Pubblicato

2016-11-30