Già fuori. Note sul rapporto tra funzione e natura della pena, processo e opinione pubblica

Autori

  • Samuele Animali Università di Macerata

DOI:

https://doi.org/10.13130/2531-6710/9970

Abstract

In Italia sta diminuendo il tasso di criminalità. In particolare diminuiscono i reati predatori e i reati di strada. Tuttavia l’apparato repressivo viene progressivamente aggravato, per esempio in materia di furto o di stupro. In questo modo si vuol fronteggiare una diffusa percezione di aumento dell’insicurezza.
La sicurezza è concepita come un effetto delle norme e della loro efficacia. Qualcosa da ottenere attraverso il diritto. In particolare con i mezzi dell’esecuzione penale, che viene assimilata tout court alla carcerazione: per esempio, aumento di disponibilità di posti negli istituti penitenziari, carcerazione immediata dei presunti autori di reati, esclusione di ogni beneficio che possa accorciarne la durata.
Si assiste in questo modo alla identificazione tra ciò che è considerato come reato e ciò che genera allarme sociale, viene messa tra parentesi del rapporto tra processo e sanzione, si afferma una concezione della sicurezza tematizzata a partire dal problema del controllo fisico degli individui. Ovvero, la questione dei diritti fondamentali viene colonizzata da parte della ragione securitaria.

Parole chiave: Sicurezza, Diritti fondamentali, Esecuzione penale

Biografia autore

Samuele Animali, Università di Macerata

L’Autore è Dottore di ricerca in Sociologia delle istituzioni giuridiche e politiche; docente a contratto di Sociologia giuridica e del mutamento sociale nell’Università di Macerata.

Dowloads

Pubblicato

2018-04-11