Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD <p>La rivista accoglie saggi di storia medievale, di paleografia e di diplomatica, con preferenza per ricerche originali che utilizzino fonti inedite, delle quali è prevista anche la pubblicazione.</p> it-IT direzione.ssmd@unimi.it (G. Albini) redazione.ssmd@unimi.it (F. Bozzi, E. Canobbio, M. Mangini, F. Pagnoni, G. Vignodelli) Fri, 01 Dec 2023 06:29:15 +0000 OJS 3.3.0.13 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Medieval Alpine communal politics under the spotlight. The ERC project DEMALPS https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20184 <p>The article presents the ERC research project DEMALPS, which studies late medieval mountain areas as the cradle of radically new political experiences, inspired by original values and practices of self-governance. The focus of the project is on the fourteenth- and fifteenth-century Western Alps, a broad territory (including modern French, Italian and Swiss regions) which saw unprecedented political unrest and experimentation with forms and institutions. Based on a rich corpus of sources, mostly scattered across local municipal archives, DEMALPS will offer an extraordinary insight into the Alpine inhabitants’ political ideals and connections, which will be explored through an interdisciplinary approach combining medieval history, digital humanities, diplomatics, and archival science. DEMALPS proposes to be a native digital project specifically designed for collaborative work, thanks to the development of an online application to collect, analyse and share data within the team and subsequently with the scholarly community.</p> Marta Gravela Copyright (c) 2023 marta gravela https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20184 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Come (ri)scrivere la storia del Mezzogiorno bassomedievale? Su un progetto di ricerca dedicato alle ‘forme testuali del potere’ https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20886 <p>L’articolo presenta un progetto di ricerca finanziato dal Ministero italiano (PRIN). Il progetto è basato su un postulato: è impossibile rinnovare la storiografia sul Mezzogiorno d’Italia nel basso Medioevo se non si descrivono e studiano sistematicamente alcune serie archivistiche dell’Archivio di Stato of Napoli, dove è conservata documentazione amministrativa e fiscale relativa all’intero regno. Ci si concentra sulle serie archivistiche, che sono mere collezioni di documenti e registri quattrocenteschi; sulla loro importanza per la storia del Mezzogiorno; sugli obiettivi e sui ‘prodotti’ scientifici del progetto; sull’organizzazione del lavoro. Il coordinatore intende costruire un gruppo di ricerca molto coeso, che comprende i funzionari dell’Archivio di Stato di Napoli, al fine di condividere informazioni e materiali durante il progetto.</p> Francesco Senatore Copyright (c) 2023 Francesco Senatore https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20886 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Gli ebrei nell’arte cristiana lombarda (secc. XIV-XV) https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20194 <p>La presente ricerca indaga l’atteggiamento dei Visconti e degli Sforza e della popolazione cristiana sottoposta al loro dominio nei confronti degli ebrei tra XIV e il XV secolo, attingendo all’importante patrimonio di fonti costituito dalle opere artistiche.</p> <p>Lo studio ha portato alla luce come l’immagine dell’ebreo nella produzione artistica lombarda rispecchi non solo il mutare delle convenzioni stilistiche, ma anche il cambiamento della reputazione degli ebrei presso i cristiani verificatosi nel corso del XV secolo. Il degradarsi dell’immagine degli ebrei nelle raffigurazioni procede infatti di pari passo con l’aumentare dell’ostilità nei loro confronti rilevata all’interno delle fonti documentarie. Mentre fino ad oltre la metà del Trecento gli ebrei, quando identificati iconograficamente, sono raffigurati in maniera realistica, nel corso del Quattrocento si fanno sempre più frequenti attributi negativi, quali il naso adunco, gli abiti stravaganti o esotici, la scarsella e il cappello a punta.&nbsp; Dall’analisi dell’iconografia è inoltre emerso come il peggioramento dell’immagine dell’ebreo preceda, nell’ambito della committenza ducale, l’inasprimento delle norme nei confronti degli ebrei residenti nei domini milanesi. Il cambiamento culturale, anche all’interno della corte ducale, si manifesta dunque in anticipo rispetto a quello politico.</p> Sara Cimpanelli Copyright (c) 2023 Sara Cimpanelli https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20194 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 I Libri sententiarum potestatis Mediolani (1385-1429): una prima analisi codicologica e diplomatistica https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20042 <p>Nel disastroso stato in cui versa la documentazione medievale milanese, la serie di <em>Libri sententiarum potestatis Mediolani</em> che tramanda le sentenze in materia di giustizia criminale dei podestà cittadini tra il 1385 e il 1429 (con lacune) costituisce senza alcun dubbio una fonte fondamentale per diversi motivi. Dopo l’edizione del primo registro che ha ridestato l’interesse verso un materiale a lungo scarsamente considerato nella storiografia, l’analisi della serie considerata sotto un punto di vista tanto diplomatistico, quanto codicologico ha permesso di rilevare le caratteristiche di questa documentazione evidenziando l’influenza delle prassi notarili del periodo, rilevando fattori di continuità e cambiamento, ed aprendo la strada verso possibili future prospettive di ricerca.&nbsp;</p> Ludovica Invernizzi Copyright (c) 2023 Ludovica Invernizzi https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20042 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Indagini sullo stato patrimoniale di un ospedale prima della riforma amministrativa quattrocentesca: San Vincenzo in Prato e il suo libro di conti (Milano, 1449) https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20158 <p>Prendendo le mosse dall’analisi dell’unico libro di conti tramandatosi dell’ospedale di San Vincenzo in Prato si è ragionato sullo stato patrimoniale dell’ente e sulla gestione amministrativa da questo attuata. Lo studio integrato con altre fonti conservate presso l’Archivio dell’Ospedale Maggiore ha consentito di ricostruire i legami intessuti dall’ente ospedaliero con le famiglie milanesi e, conseguentemente, di osservare come si inserisse nel sistema economico e sociale della città di Milano. Poiché redatto a pochi anni dalla riforma ospedaliera e amministrativa che trasformò il sistema sanitario milanese quattrocentesco il libro di conti si pone inoltre come testimone dello stato economico di uno di quei nove ospedali cittadini che nel 1458 vennero aggregati al nascente Ospedale Maggiore, aprendo cosi alla possibilità di valutare la veridicità delle accuse mosse agli enti ospedalieri che furono tra le motivazioni addotte alla centralizzazione.</p> Gaia Epicoco Copyright (c) 2023 gaia Epicoco https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20158 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Irmintrude sculdarissa: un titolo al femminile nella Verona carolingia https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20252 <p>Questo studio si articola in due parti. Nella prima si tratteggia il problema della comparsa e della diffusione del titolo di <em>comitissa</em> a partire dalla seconda metà del IX secolo, dando conto delle principali spiegazioni che sono state date al fenomeno. Nella seconda parte invece si presenta il caso di Ermentrude <em>sculdarissa</em>, a lungo interpretata erroneamente come Ermentrude sculdascio. Nella pergamena Verona, Archivio di Stato, Corporazioni Religiose Soppresse, S. Maria in Organo App.* n. 10 la donna compare come <em>emptrix</em> di due terre con vigne nel territorio veronese e come autrice di una lettera all’abate Rumaldo in cui promette la donazione di alcuni suoi beni a S. Maria in Organo. Scopo dello studio è quello di contestualizzare e cercare di spiegare l’invenzione del titolo<em> sculdarissa</em> nella Verona carolingia tra gli anni Quaranta e Sessanta del IX secolo.</p> Maddalena Betti Copyright (c) 2023 Maddalena Betti https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20252 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Ritorno a Maleo. Forme della parentela e caratteri dell’azione aristocratica nella Lombardia tra X e XI secolo https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20272 <p>Scopo dell'articolo è rileggere, a distanza di mezzo secolo dallo studio di Cinzio Violante, il dossier relativo ai ‘da Bariano/da Maleo’. Dall'analisi di queste carte, come noto, ha preso avvio una stagione storiografica di assoluta centralità nel panorama medievistico italiano, volta a definire forme e tempi dei processi di signorilizzazione e territorializzazione. Il mio proposito è assumere un diverso angolo di visuale. Queste stesse testimonianze possono essere la base per una riconsiderazione riguardo alle strutture della parentela, ai caratteri e agli spazi dell'azione politica sul finire del secolo X nel corso dell’XI secolo.</p> Paolo Tomei Copyright (c) 2023 Paolo Tomei https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20272 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Alluvioni e gestione del territorio a Parma nel secondo Duecento https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20012 <p>Nella seconda metà del XIII secolo l’Italia padana si trovò a fronteggiare una fase di maltempo legata a frequenti piogge e ad un irrigidimento delle temperature. Il territorio parmense, stretto tra gli appennini e il Po, risentì particolarmente di tale situazione. L’instabilità meteorologica, che provocò forti alluvioni, fece sì che il comune dovette interagire con l’acqua non più solo in qualità di risorsa, ma anche come una calamità. Attraverso un’analisi della gestione delle acque da parte delle autorità pubbliche, il presente saggio vuole essere una prima messa a punto sul tema dell’interazione tra natura e società comunale in un periodo di crisi ambientale, misurandone il grado di vulnerabilità e resilienza.</p> Maddalena Moglia Copyright (c) 2023 maddalena moglia https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20012 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Tutrici, procuratrici e testimoni nella Sicilia medievale (secoli XIV-XV) https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20897 <p>Il saggio analizza il ruolo delle donne siciliane, nei secoli XIV e XV, come tutrici, procuratrici, testimoni, e il loro spazio nell’ambito delle attività giudiziarie, attraverso un confronto tra le norme di legge incluse nelle consuetudini di città e <em>terre</em> demaniali e le informazioni presenti nei documenti dell’Archivio di Stato di Palermo, in primo luogo nei registri del fondo <em>Notai</em>. Emerge l’importanza delle vedove benestanti, come amministratici del patrimonio familiare, e delle donne, in genere, come procuratrici di figli e mariti. Si evince che, contrariamente alle donne facoltose, quelle meno abbienti, in genere, non erano obbligate a restare vedove per potere essere tutrici dei figli. Ritroviamo le donne come testimoni nei monasteri, nei processi per magia e nelle cause matrimoniali. Osserviamo che la ricusazione delle testimonianze femminili, oltre che sullo spergiuro, si basava essenzialmente su accuse legate alla sfera morale e sessuale</p> Patrizia Sardina Copyright (c) 2023 Patrizia Sardina https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20897 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Un inventario di libri e valori nell’archivio dell’imperatore. Note su un memorandum personale rinvenuto fra le carte di Enrico VII di Lussemburgo rimaste a Pisa. https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20212 <p>L’articolo prende in esame un documento, finora inedito, rinvenuto tra le carte dell’archivio viatorio dell’imperatore Enrico VII rimaste a Pisa dopo la morte del sovrano (Pisa, Archivio Storico diocesano, Capitolo del Duomo, diplomatico, 1383 quater). Sprovvisto di data e redatto alla prima persona, contiene una lista di libri e beni depositati a Toul, Basilea e Ivrea da un anonimo membro dell’<em>entourage</em> di Enrico VII, verosimilmente sulle tappe di un percorso diretto a raggiungere il re dei Romani in Italia. La ricostruzione dell’itinerario di viaggio e della biblioteca personale dell’autore (comprendente opere di argomento prevalentemente teologico fra cui spiccano numerosi scritti di Tomaso d’Aquino), permette di fare luce su una figura di rilievo del seguito imperiale, che si propone di identificare con Giovanni di Lucidomonte (Johannes Picardi di Lichtenberg) &nbsp;</p> Emilie Mineo Copyright (c) 2023 Emilie Mineo https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20212 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 I registri delle curie dei podestà suburbani di Genova nella seconda metà del Trecento https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/21500 <p>Il contributo intende essere un primo sondaggio sulle pratiche redazionali poste in essere dalle curie giudiziarie delle tre podesterie suburbane del sistema genovese medievale. L’analisi intende rilevare punti di contatto e divergenze nella<br />tenuta dei registri trecenteschi sopravvissuti, al fine di evidenziare eventuali politiche gestionali condivise in materia di modelli documentari e di individuare i<br />tratti emergenti dei profili professionali impegnati.</p> Valentina Ruzzin Copyright (c) 2023 Valentina Ruzzin https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/21500 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 «Pregando che ay se debiaset scriver»: società, alfabetismo e mediazione grafica nella Bergamo tardomedievale https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20237 <p>Il saggio studia gli esiti del rapido incremento del «bisogno di scrivere» che interessò la popolazione bergamasca nella seconda metà del Quattrocento. Sono analizzate le grafie tanto delle scritture private contenenti obbligazioni commerciali quanto delle polizze d’estimo. Gli effetti delle trasformazioni delle prassi documentarie sono valutati su tre fronti: la composizione del gruppo degli alfabetizzati; la distribuzione delle abilità grafiche entro i vari contesti sociali e professionali; le scelte di coloro che, per analfabetismo o inesperienza grafica, accedevano alla produzione di documenti attraverso l’opera di mediatori professionisti e non. Sono ricostruite anche le differenze tra lo spazio urbano e i territori rurali, nei quali la minore alfabetizzazione favorì l’emergere di figure di mediatori seriali, talvolta prive di competenze scrittorie di livello professionale.</p> Paolo Buffo Copyright (c) 2023 Paolo Buffo https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20237 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Urban Territorialities: An Introduction https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20643 <div class="page" title="Page 225"> <div class="layoutArea"> <div class="column"> <p>The studies collected in this monographic issue intend to revisit an important research topic, with results hitherto scattered in multiple venues, and to refocus on different aspects of urban territoriality in the late Middle Ages from new perspectives. The six essays offer both a general overview, in particular of north‐central Italian cities, and single case studies: Naples and Genoa are two largely comparable realities; the Florentine case is considered during the years of the Ciompi tumult, while that of Avignon provides insights for comparison with some Italian cities.</p> </div> </div> </div> Denise Bezzina Copyright (c) 2023 Denise Bezzina https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20643 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Descrizione e controllo aristocratico dello spazio urbano a Napoli nel medioevo: i tocchi (X-XIV secolo) https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20888 <p>&nbsp;</p> <p>Concepito come tappa di una ricerca sui Seggi medievali nell’Italia meridionale, il saggio esplora le forme con cui è descritto e controllato lo spazio urbano di Napoli dal X al XIV secolo, con particolare riguardo a <em>plateae</em> e <em>regiones</em>, e alle microsocietà territoriali chiamate ‘tocchi’. L’intento è riaprire, anche grazie a fonti inedite, la questione dei tocchi, attestati dalla metà del XII a quella del XIV secolo, indagando una pratica di controllo dello spazio urbano, con cui gruppi di <em>nobiliores</em> o <em>boni homines</em> appartenenti a una<em> regio </em>o a un <em>toccum</em> concedono l’<em>absolutio</em> ad agire giuridicamente ad alcuni soggetti. Tale pratica individua nel radicamento e nel controllo dello spazio esercitato delle famiglie dei <em>nobiliores</em> un criterio di distinzione sociale in un contesto di forte inurbamento, ed è analizzata per la prima volta in termini complessivi, in rapporto al contesto sociale dell’atto e alla sua formalizzazione nelle <em>chartae</em> dei <em>curiales.</em></p> Monica Santangelo Copyright (c) 2023 Monica Santangelo https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20888 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Habiter la ville et ses territoires aux XIe-XIIIe siècle. Recompositions territoriales et cospatialité en Italie centro septentrionale https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20183 <p>Cet article étudie les territoires auxquels les habitants des villes d’Italie centro-septentrionnales ont le sentiment d’appartenir entre le xi<sup>e</sup> et le xiii<sup>e</sup> siècle. Au début de la période, ils sont particulièrement attachés à leur appartenance au comté ou à une subdivision du diocèse, le piviere urbain, tout en se sentant relever de territoires de nature plus socio‑culturels. Cependant, au xii<sup>e </sup>et au début du xiii<sup>e</sup> siècles, les communes réorganisent l’organisation territoriale de la ville et, ce faisant, le sentiment d’appartenance des habitants. Les institutions communales établissent un système à deux niveaux : de grandes portions urbaines comprenant une partie des murailles et des sous‑circonscriptions, correspondant plus ou moins aux paroisses.</p> <p>Si cette transformation des territoires administratifs urbains affecte grandement l’identité des habitants de la ville et leur sentiment d’appartenance à la commune et à ses institutions, elle ne conduit pas à la diminution du nombre de territoires socio‑culturels. Le chevauchement de ces nombreux territoires conduit ainsi les habitants de la ville à se considérer comme appartenant à plusieurs territoires et, donc, à cumuler les identités territoriales qu’ils ne manquaient pas de convoquer ou mettre en avant au gré de leurs intérêts. Ce riche jeu de cospatialités devient à partir du xii<sup>e</sup> siècle l’un des éléments‑clef de l’identité des habitants de la ville, ainsi que le prisme structurant une grande partie de leur manière de penser, de s’exprimer et d’agir.</p> Maxime Fulconis Copyright (c) 2023 Fulconis Maxime https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20183 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Problemi di territorialità urbana: per una ripresa delle indagini su Genova tra secolo XII e XV https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20159 <p>Il saggio imposta alcune questioni ai fini di una ripresa degli studi sui quartieri (compagne) e su altri organismi di minor taglia e vario orientamento a Genova nel basso medioevo, con l’obiettivo di collocare tutti i protagonisti della vita cittadina in uno “spazio topografico articolato”, seguendo l’insegnamento di Edoardo Grendi. È prestata attenzione alla natura delle fonti che testimoniano il quadro delle ripartizioni (istituzionali o meno che siano), alla terminologia impiegata, all’eventuale derivazione degli organismi di più tarda attestazione (le conestagie) da precedenti esperienze collettive (<em>viciniae</em>, <em>contratae</em>, parrocchie).</p> Paola Guglielmotti Copyright (c) 2023 Paola Guglielmotti https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20159 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Families, alliances, clientage and urban space: the case of the late medieval Genoese alberghi (thirteenth-fifteenth centuries) https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20170 <p>Within the multifarious context of communal Italy, the Genoese aristocratic <em>alberghi</em>, known thanks to the studies of Edoardo Grendi, Ennio Poleggi and Luciano Grossi Bianchi, and Jacques Heers, stand out as a peculiar example that enables to observe the relationship between aristocracy and urban space throughout the late Middle Ages. The Genoese case is peculiar not only because of its originality, already emphasised by past literature, but also in view of the presence of extremely rich documentary sources. In a city characterised by multiple and overlapping territorial divisions (<em>compagne</em>, <em>conestagie</em>, <em>contrate</em>), it is thus possible to follow the evolution of these aristocratic confederacies (involving around 200 families of different sizes) from the early communal period. Grendi had emphasised the ‘demotopographic’ character of the <em>alberghi</em> which express a principle of organisation of the urban space based on a common <em>cognomen</em>. The paper aims at reconsidering the relationship between the power of the late medieval aristocratic <em>alberghi</em> and urban territory by focusing not only on strategies for maintaining control of their residential buildings, but also aspects of social interaction.</p> Denise Bezzina Copyright (c) 2023 Denise Bezzina https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20170 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Lo spazio delle periferie e il tumulto dei Ciompi (Firenze, 1378). Un’ipotesi interpretativa https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20173 <p>Negli ultimi decenni lo <em>spatial turn</em> che ha interessato varie discipline ci ha insegnato – o, per meglio dire, ha ribadito con forza – che la dimensione spaziale è fondamentale per comprendere molte dinamiche economiche, sociali, culturali e politiche. L’articolo parte da questo presupposto, tornando su un episodio molto (e molto ben) studiato, il tumulto dei Ciompi, e mettendo al centro dell’analisi gli spazi della rivolta e dei rivoltosi. Esso cerca di dimostrare, facendo ricorso anche alla letteratura antropologica e sociologica degli ultimi decenni, come restituire importanza a questa dimensione possa contribuire ad affontare alcune questioni molto rilevanti per la comprensione degli eventi dell’estate del 1378: la costruzione di un’identità sociale condivisa, la definizione di una solidarietà ‘di classe’, l’elaborazione di un discorso alternativo a quelli dell’élite, capace di sostenere una mobilitazione di tale portata e con obiettivi così ambiziosi.</p> Alma Poloni Copyright (c) 2023 Alma Poloni https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20173 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 Représenter et délimiter la ville : entre espaces hérités et expansion urbaine. L’exemple d’Avignon à la fin du Moyen Âge https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20182 <p><span style="caret-color: #000000; color: #000000; font-family: -webkit-standard; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px; -webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; text-decoration: none; display: inline !important; float: none;">La documentazione fondiaria avignonese del tardo Medioevo rivela, attraverso i diversi modi di nominarla, dividerla e delimitarla, preziose informazioni sulla rappresentazione e sulla percezione dello spazio urbano. Dal primo inventario dei beni redatto nel 1233 per iniziativa del podestà Perceval Doria ai conti dei cancellieri della corte temporale, passando per i terrieri signorili della seconda metà del XIV secolo, tutti i registri sono infatti progressivamente dotati di una dimensione spaziale, la cui qualificazione continua ad affinarsi con il passare del tempo. E per una buona ragione, le questioni territoriali in gioco nella regione portarono le autorità a localizzare sempre più precisamente i beni che dipendevano dalla loro signoria. I referenti spaziali utilizzati costituiscono ottimi indizi per studiare sia la costituzione dei domini diretti sia l'evoluzione delle suddivisioni dello spazio urbano negli ultimi secoli del Medioevo.</span></p> Margot Ferrand Copyright (c) 2023 Margot Ferrand https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/20182 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000 «Un chef d’oeuvre de réflexion et habilité»: François Menant e la Lombardia https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/21597 <p>Il saggio vuole ricordare la figura di François Menant, recentemente scomparso, presentando gli studi da lui dedicati alla Lombardia, a partire dalla thèse doctorale dedicata a Campagnes lombardes du Moyen Age per giungere alle ricerche più recenti.</p> <p>&nbsp;</p> Paolo Grillo Copyright (c) 2023 Paolo Grillo https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/21597 Fri, 01 Dec 2023 00:00:00 +0000