Senza memoria? La conservazione delle scritture comunitarie nel Milanese (secoli XIV-XV)

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2611-318X/11536

Parole chiave:

Archivi, comunità rurali, notai, Ducato di Milano

Abstract

Alla fine del medioevo quasi nessuna delle centinaia di comunità che componevano il contado di Milano aveva un proprio archivio. La conservazione di tutta la documentazione di questi comuni – verbali di assemblee, estimi, atti relativi alla gestione del patrimonio pubblico… – era dunque affidata ai notai che l’avevano prodotta. Si tratta di una situazione peculiare rispetto a quella delle regioni d’Italia più studiate, di cui il saggio intende offrire una spiegazione strettamente connessa agli equilibri sociali e politici locali.

DOI 10.17464/9788867743285

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Pubblicato

2019-04-16

Come citare

Del Tredici, F. (2019) «Senza memoria? La conservazione delle scritture comunitarie nel Milanese (secoli XIV-XV)», Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie, (2), pagg. 43–62. doi: 10.54103/2611-318X/11536.

Fascicolo

Sezione

Saggi