@article{Lafontaine_2020, title={Fin des temps, confins des mers et vers sibyllins}, volume={1}, url={https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/14714}, DOI={10.13130/2724-3346/14714}, abstractNote={<p>Gli <em>Oracoli Sibillini</em> sono una raccolta di oracoli greci in versi esametri attribuiti alla Sibilla pagana. La loro composizione è distribuita nel tempo e nello spazio e li ricollega ai circoli letterari dell’Egitto e dell’Asia Minore, sia ebrei che cristiani. In questo contesto, il mare e i fiumi appaiono elementi strutturanti della topografia mediterranea: essi disegnano i contorni di uno spazio non solo fisico o politico, ma anche poetico o metapoetico, nel quale i mari e i fiumi, presenti già nella tradizione poetica greca, si inseriscono nel quadro escatologico delle profezie. Questo articolo analizza gli <em>Or</em>.<em> Sib</em>. in quanto testimonianza della poesia esametrica greca tra il periodo ellenistico e quello bizantino. L’esame del ruolo dell’elemento marino e del discorso acquatico punta a illustrare la natura ibrida di questi testi, in cui l’immaginario biblico e l’estetica post-classica contribuiscono al dispiegamento narrativo della profezia, fra poesia didattica, epica e religiosa.</p>}, number={II}, journal={AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica}, author={Lafontaine, Xavier}, year={2020}, month={dic.}, pages={73–97} }