https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/issue/feed AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 2023-12-31T11:43:01+00:00 Sandra Carapezza sandra.carapezza@unimi.it Open Journal Systems <p>La rivista «AOQU. Achilles Orlando Quixote Ulysses» nasce dall’esperienza di un gruppo di ricerca sul poema in ottave come ricettore di generi. Essa si propone quale luogo di confronto sul modello epico nei suoi confini più allargati, fra spinte innovative e persistenze profonde: come sistema valoriale, proiezione di sé sulla storia e sulla società, auto-identificazione in rapporto all’altro, ideologia e immaginario; e naturalmente come genere caratterizzato da costanti e diffrazioni, e ripercorribile nel suo articolato manifestarsi – non necessariamente in forma letteraria – fino al presente.</p> <p>«AOQU» è dunque aperta a contributi di carattere scientifico in Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, sul ruolo dell’epica (come genere o come registro) nei differenti sistemi culturali, e prevede anche numeri monografici su specifici aspetti e questioni.</p> <p>&nbsp;</p> https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22197 Introduzione 2023-12-28T17:18:10+00:00 Jo Ann Cavallo jac3@columbia.edu <p>Il saggio introduce questo fascicolo dedicato all'epica e al teatro di figura mondiale</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/21865 Metamorfosi del tema dell'esilio: tradizione, rivoluzione e continuità dai romanzi cavallereschi all'Opera dei Pupi 2023-12-04T21:43:19+00:00 Anna Carocci anna.carocci@uniroma3.it <p>La letteratura cavalleresca è connotata da un immaginario di lunga durata, che acco-muna i testi letterari medievali e rinascimentali e le forme di teatro popolare otto-novecentesche (Opera dei Pupi e cunto). Un tratto ricorrente di questo immaginario è il tema dell’esilio, che porta il cavaliere a scontrarsi con il potere e ad andare in terre lontane. Nella prima parte del lavoro si esamineranno le caratteristiche macroscopiche dell’esilio nell’immaginario cavalleresco, cercando di metterne in evidenza gli elementi di continuità e di innovazione. Nella seconda parte ci si con-centrerà su un caso specifico, la storia di Malaguerra, figlio adottivo di Rinaldo, che Giusto Lodico, nella Storia dei paladini di Francia, ha creato mescolando testi e ingredienti tradizionali e che ha conosciuto nuova vita nei copioni e negli spettacoli dell’Opera dei Pupi: un caso particolarmente rappresentativo per osservare la mescolanza di tradizione e innovazione nell’esilio cavalleresco.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/21866 Dolori e trionfi di Rinaldo imperatore nel poema “Trabisonda” e nell’Opera dei Pupi siciliana 2023-12-04T21:52:18+00:00 Alessandro Napoli alexnapoli@libero.it <p>Rinaldo esule e imperatore in Oriente costituisce la materia del poema quattrocen-tesco intitolato <em>Trabisonda</em>. Queste vicende furono poi inserite da Giusto Lodico nella <em>Storia dei Paladini di Francia</em>, narrazione in prosa in cui egli riunì le trame di molti poemi carolingi che diventò la diretta fonte d’ispirazione per l’Opera dei Pupi. Le avventure di Rinaldo imperatore, comenarrate nel poema e come poi riplasmate nella Storia dei Paladini e dai pupari, costituiscono un esempio delle trasformazioni di significato che le vicende della letteratura cavalleresca hanno subito nel tempo in relazione ai contesti di fruizione. Nel Quattrocento, quando l’Occidente cristiano avvertiva la minaccia ottomana, si vedrà come le vicende di Rinaldo abbiano rivestito sia una funzione polemica che propagandistica. Molti secoli dopo, nella Sicilia dei secoli XIX e XX, vedremo invece come i fatti di Rinaldo imperatore rappresentassero l’acme di quell’aspirazione al ristabilirsi di un ordine del mondo più giusto che Antonino Buttitta e AntonioPasqualino hanno individuato come le ragioni profonde del successo delle storie paladinesche per i ceti subalterni siciliani in era preconsumistica. Rinaldo, in Occidente umiliato e disprezzato da Carlo Magno e Gano e glorificato in Oriente dai saraceni, diventava l’esempio tangibile del fatto che qualche volta al mondo le cose si rimettessero a posto e anche un modello di mobilità sociale che spingesse a considerare la stringente necessità di emigrare per lavoro come una reale possibilità di riscatto dalla miseria.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22147 L'epica carolingia nella tradizione del teatro delle marionette di Liegi. Il caso del "Huon de Bordeaux" e dei "Quatre fils Aymon" 2023-12-21T13:57:24+00:00 Yanna Kor yannakor7@gmail.com <p>Nonostante l’epopea carolingia sia al centro del repertorio tradizionale delle marionette di Liegi, rimane un campo di ricerca poco esplorato. Questo saggio tratta due poemi epici, <em>Les quatre fils Aymon</em> e <em>Huon de Bordeaux</em>, per esaminare la transizione dal testo narrativo a quello drammatico e la sua trasposizione sul palcoscenico regionale delle marionette. Seguendo le storie dai romanzi commentati alle opere teatrali moderne, la prima parte mostra come si è progressivamente sviluppata la drammatizzazione del testo in prosa. La seconda parte esamina il processo di creazione della mise-en-scene della storia dei paladini di Francia dal punto di vista dell’identificazione regionale, particolarmente concentrandosi sul ruolo di Tchantchès, il personaggio tipico del teatro delle marionette di Liegi.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22198 "Don Quichotte Polichinelle": parodie pour marionnettes de "Don Quichotte chez la duchesse" de Favart 2023-12-28T17:40:27+00:00 Flora Mele flora.rogermele@icloud.com <p>La source épique et farcesque est utilisée dans la parodie pour marionnettes <em>Don Qui-chotte Polichinelle</em> d’Adrien-Joseph Le Valois d’Orville, écrite pour la Foire Saint-Germain de Paris, en 1743. Le manuscrit du canevas de <em>Don Quichotte Polichinelle</em>, conservé dans le Fonds français de la Bibliothèque nationale de France, montre que le parodiste reprend de près la comédie-ballet Don Quichotte chez la duchesse de Charles-Simon Favart, jouée à l’Académie royale de Musique, la même année. La parodie pour marionnettes tourne l’original en vaudevilles. Le manuscrit de la parodie d’Adrien-Joseph Le Valois d’Orville se concentre sur trois moments clefs du spectacle de Favart. Elle utilise un style poissard et insiste sur la partie de la métamorphose animale simulée, qui correspond à un ballet pantomime, interprété par le célèbre Louis Antoine Cuvillier, dans l’œuvre de Favart. Cet article traite du choix de la thématique de Don Quichotte, dans un contexte de spectacle forain, terrain fertile pour la réflexion sur les attitudes sociétales conventionnelles et sur la situation esthétique contemporaine du théâtre, en France. La parodie de Valois d’Orville qui écrit aussi le livret de Platée de Rameau, met en relief de manière plus libre et transgressive le message donné par la comédie-ballet de Favart, tout en lui rendant honneur et en lui faisant de la publicité, par le biais de la marionnette.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22202 La leggenda di Biton e Faaro: una reinterpretazione del mito della creazione dall'epica di Bamana Segu realizzata con marionette e maschere a Mali 2023-12-29T09:42:34+00:00 Elisabeth den Otter elisado@mac.com <p>Questo contributo richiama l’attenzione sulle mascherate maliane che reinterpretano materiale narrativo tratto dall’epopea di Bamana Segu attraverso burattini e maschere. Dopo aver fornito una panoramica generale del teatro di figura africano, il saggio si sofferma specificamente sul villaggio maliano di Kirango, situato sulla riva del fiume Niger, circa 35 km a nord-est della città di Ségou. Gli abitanti di questo villaggio (contadini Bamana e pescatori Bozo) celebrano delle mascherate nelle quali pupazzi e maschere vengono fatti ballare da burattinai la cui performance è accompagnata da suonatori di tamburi e cantanti. In questo contesto, non si fa differenza tra pupazzi e maschere: entrambi sono chiamati <em>sogo</em> (‘animale’), perché molti di essi rappresentano animali come l’ippopotamo, il coccodrillo, vari tipi di pesce (nel caso dei Bozo), le antilopi e il bufalo (nel caso dei Bamana). Il saggio presenta poi due personaggi dell’epopea di Bamana Segu, Faaro (spirito dell’acqua e dio creatore) e Biton (Mamari Coulibaly, storico re Bamana che, secondo una diffusa leggenda, prese il potere con l’aiuto di Faaro); e prosegue discutendo il ruolo di Faaro nelle mascherate dei Bozo e dei Bamana e spiegando come una performance realizzata dai Bozo nel 2009 ha ricreato la leggenda di Faaro e Biton. Le sezioni finali del saggio riflettono sull’importanza delle mascherate in relazione alla memoria collettiva e all’identità culturale, nonché sulla loro possibile evoluzione futura.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22203 Un uomo vanaglorioso sostenuto da una donna coraggiosa: l'epopea della Lega di Mubila (Repubblica Democratica del Congo) 2023-12-29T09:59:04+00:00 Brunhilde Biebuyck bb2006@columbia.edu <p>Il saggio prende in considerazione l’eroe Mubila e sua moglie Kabungulu, protagoni-sti dell’epopea Mubila (Mubela) della Lega. La narrazione orale fu registrata per iscritto da Daniel P. Biebuyck nel 1953 da Kambala Mubila del gruppo Beianangi, residente in un remoto borgo della Lega. Insieme al suo apprendista e a quattro percussionisti, Kambala Mubila ha raccontato, cantato e drammatizzato la narrazione per diversi giorni a un folto gruppo di partecipanti interattivi. Un attento esame del testo rivela che, mentre Mubila è identificato come l’eroe centrale dell’epopea che professa ad alta voce la sua vittoria sugli avversari, nella maggior parte dei casi è assistito dalla moglie Kabungulu. Si può arrivare a dire che non sarebbe l’eroe che afferma di essere senza l’aiuto di sua moglie, che sconfigge i suoi nemici intervenendo direttamente al suo favore.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22204 Un eroe senza paura: la marionetta nel contesto socio-politico del Medio Oriente 2023-12-29T10:11:10+00:00 Yassaman Khajehi yassaman@gmail.com <p>Dall’inizio del XXI secolo, i paesi del Medio Oriente hanno vissuto diversi episodi di rivolta e rivoluzione. L’arte in generale è stata influenzata e ha influenzato questi eventi. A questo proposito, il mio saggio esamina l’arte del teatro delle marionette come approccio narrativo epico sia nel senso epico-politico che in quello epico-avventuroso. Per esplorare questo fenomeno nel contesto storico, ripercorrerò innanzitutto il passato del teatro di figura in Medio Oriente e poi discuterò più in dettaglio il suo importante ruolo contemporaneo. La mia tesi è che il burattino mediorientale diventi uno schema narrativo del campo sociale-politico, andando oltre i limiti imposti al resto della società nel suo procedere come un eroe che agisce per salvare la sua amata alla fine della storia.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22206 Racconti epici giapponesi di marionette a Capodanno: le tradizioni degli spettacoli di Fukaze Dekumawashi e di Higashi Futakuchi 2023-12-29T16:09:40+00:00 Claudia Orenstein corenste@hunter.cuny.edu <p>Circa 350 anni fa, nell’area di Hakusan e nella prefettura giapponese di Ishikawa, due villaggi, Fukaze e Higashi Futakuchi, svilupparono – e hanno continuato a preservare – il <em>bun’ya ningyō</em>, il teatro di marionette combinato con lo stile di canto <em>bun’ya</em>, precursore del <em>bunraku</em>. Queste tradizioni derivano i loro racconti da storie popolari e dall’epica <em>Heike Monogatari</em> o <em>Tale of the Heike</em>. Sebbene le loro marionette siano semplici nella costruzione e utilizzino una semplice forma di manipolazione, queste tradizioni, associate ma distinte, affascinano con le loro figure uniche, lo stile di canto, le ingegnose tecniche di manipolazione, e la profonda identificazione che il popolo ha per le loro forme d’arte. Inoltre, i ruoli delle tradizioni non commerciali hanno contribuito a unire le loro comunità rurali. Con l’erosione degli stili di vita rurali in tutto il Giappone e l’invecchiamento dei praticanti più impegnati di queste forme, è difficile prevedere il futuro di queste arti. Insieme al municipio di Hakusan, le associazioni di conservazione delle forme hanno sperimentato modi per documentare le tradizioni, trovare nuove opportunità di esibizione, e promuovere le loro arti a un pubblico più ampio.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22207 "Shunkan sull’Isola del Diavolo": addomesticare l’esilio politico nello spettacolo di marionette giapponese “Heike nōgyo no shima” 2023-12-29T16:28:45+00:00 Elizabeth Oyler eaoyler@pitt.edu <p>Questo saggio si occupa della scena intitolata <em>Shunkan sull’Isola del Diavolo</em>, tratta dall’opera teatrale di marionette di Chikamatsu Monzaemon <em>L’Heike l’Isola delle Donne</em>. L’opera è un commento alle restrizioni sociali e politiche dello shogunato Tokugawa della prima età moderna, che regolava sempre più la vita sociale e commerciale nel tentativo di controllare le città di Edo e Osaka all’inizio del 1700. L’opera è liberamente ispirata al racconto epico di guerra medievale, <em>La storia dell’Heike</em>, un testo amato e fondamentale, che ha trovato numerose vite successive nelle tradizioni teatrali, narrative, e cinematografiche del Giappone. <em>Shunkan sull’Isola del Diavolo </em>rimodella la storia di Heike del prelato buddista Shunkan (bandito sull’Isola del Diavolo in seguito a un fallito tentativo di colpo di stato) come un racconto specificamente moderno, introducendo un personaggio femminile, Chidori, che diventa la moglie di uno dei due compagni esiliati di Shunkan, e quindi un membro della “famiglia” che essi creano, da aristocratici esiliati su un’isola lontana. Esplorando l’idea delle relazioni familiari nella remota Kigaigashima, Chikamatsu riformula la famosa storia di <em>Shunkan sull’Isola del Diavolo</em> per creare uno spazio scenico utopico che commenti l’oppressione del sistema politico della prima età moderna percepita in modo acuto dal pubblico urbano dell’inizio del XVIII secolo.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22208 Ramayana e animismo nel teatro delle marionette "Wayang" 2023-12-29T18:36:53+00:00 Matthew Isaac Cohen matthew.i.cohen@uconn.edu <p>Le tradizioni delle marionette <em>wayang</em> in Indonesia realizzano quella che Philippe Descola definisce come una «animist ontology». Non solo gli esseri umani, ma anche quelle a cui Tim Ingold si riferisce come «persone non umane», compresi gli oggetti, i territori geografici, e gli animali, possiedono coscienza e interiorità. Il Ramayana si distingue tra le diverse fonti narrative del wayang per le sue qualità animistiche. Gli episodi descrivono interazioni tra umani, orchi, scimmie, divinità e altre persone non umane, sfruttando la capacità delle marionette di rappresentare la trasformazione ed esplorando teatralmente la sospensione delle leggi naturali. Questo saggio, basato sulla ricerca in corso sulla collezione <em>wayang</em> della Yale University Art Gallery, esamina come i personaggi del Ramayana riflettono i mutevoli stili teatrali e le credenze animistiche. L’analisi di queste marionette storiche è seguita dall’esplorazione di una produzione sperimentale ispirata al Ramayana del 2023 realizzata presso l’Università del Connecticut, che ibrida il <em>wayang</em> con la tradizione delle marionette ombra <em>tholpavakoothu</em> del Kerala, in India, in cui l’epopea viene raccontata dalla prospettiva degli alberi e dei boschi che lo popolano.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22209 Teatro delle marionette tradizionale nei tempi che cambiano: il Ramayana nel teatro delle marionette indonesiano e Malese 2023-12-29T18:50:23+00:00 Kathy Foley kfoley@ucsc.edu <p>La storia di Rama era nota a Giava e nel Sud-Est asiatico continentale già prima del IX secolo. Le divergenze vigorose tra le versioni fantoccio di Giava Occidentale e quelle malesi di Valmiki mostrano modelli di intensificazione e localizzazione che rendono la narrazione specifica e particolare in ogni regione. Negli anni ’60, il Ramayana non era associato a implicazioni religiose o politiche per gli artisti musulmani, e la sua popolarità nel Sud-Est asiatico ne aumentò il valore. Nel 1965 l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) tenne un festival Ramayana pan-sudest asiatico, ispirando i paesi in cui questa epopea, preservata attraverso spettacoli di bu-rattini e maschere, era solo modestamente popolare (ad esempio, Indonesia e Filippine) a coltivare l’interesse nella narrativa delle tradizionali marionette del continente sud-est asiatico. A partire dagli anni Novanta, tuttavia, le forze politico-religiose transnazionali, compresa la “rinascita” indù in India (che vede Rama come proto-sovrano di un regno indù), e la “rinascita” islamica nel mondo musulmano (che vede la storia come <em>shirk</em>, adorazione di un dio diverso da Allah), hanno imparato a problematizzare la narrativa delle marionette indonesiane e malesi.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica https://riviste.unimi.it/index.php/aoqu/article/view/22210 Tradizione e innovazione nella realizzazione di “About Ram”: conversazione tra una marionettista indiana contemporanea e una studiosa del Ramayana 2023-12-29T19:00:37+00:00 Anurupa Roy royanurupa@gmail.com Paula Richman prichman@oberlin.edu <p>Anurupa Roy, direttrice di una compagnia di burattinai a Delhi, in India, discute con Paula Richman, professoressa emerita all’Oberlin College (USA), i vari aspetti della creazione del suo spettacolo di marionette <em>About Ram</em>. Roy voleva che il pubblico sperimentasse la varietà della tradizione del Ramayana nella forma della tragica storia d’amore di un eroe (prima principe e poi re) che si sente obbligato a bandire sua moglie, rimanendo di conseguenza solo per il resto della sua vita. Lo spettacolo è pieno di immagini della vita passata dell’eroe, rese attraverso l’animazione dei suoi ricordi e delle sue armi su uno schermo montato sul palco, e musica senza parole ma con un’enfasi percussiva che attinge a strumenti musicali diversi, provenienti da varie regioni. Nel corso del periodo di improvvisazione durante il quale si è sviluppata la performance, Roy ha lavorato molto sulla stilizzazione delle scene di guerra e l’animatore ha modernizzato le armi includendo propulsione a reazione e mitragliatrici. Come parte del suo obiettivo di sviluppare un linguaggio del corpo per la pratica marionettistica indiana contemporanea, Roy ha inserito danze basate sulle arti marziali, e questo ha portato a una grammatica del movimento marionettistico contemporanea e coinvolgente.</p> 2023-12-30T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica