Il «Lucidario» bergamasco (Biblioteca Civica Angelo Mai, ms. MA 188). Edizione critica a cura di Marco Robecchi

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Marco Robecchi

Abstract

Composto al volgere del secolo XI, l’Elucidarium di Onorio Augustodunense godette di un’enorme fortuna nel corso di tutto il Medioevo. I manoscritti dell’originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco. Di quest’ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l’edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l’ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All’interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all’influsso del toscano in via di affermazione. 

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Biografia autore

Marco Robecchi, Università degli Studi di Verona

Laureatosi in filologia romanza all’Università degli Studi di Milano, frequenta il dottorato di ricerca presso l’Università di Verona, in cotutela con l’Université Paris IV Sorbonne. I suoi primi lavori hanno riguardato testi volgari di area italiana settentrionale, con la pubblicazione di un glossario latino-bergamasco trecentesco (2013) e di un componimento del poeta Guidotto Prestinari (2015). Attualmente si occupa di testi francesi del XIV secolo e prepara l’edizione del Liber peregrinationis di Riccoldo da Monte di Croce nella traduzione francese di Jean le Long d’Ypres.