De Musica https://riviste.unimi.it/index.php/demusica <p>Fondata nel 1997 all'Università Statale di Milano, De Musica è una rivista interdisciplinare che si occupa in maniera di tematiche rilevanti per la riflessione musicale, spaziando tra filosofia, musicologia, scienze cognitive, psicologia e psicoacustica.</p> it-IT <p>L'autore o gli autori concedono alla rivista De Musica il diritto di pubblicare per la prima volta l’opera e quello perpetuo di distribuirla gratuitamente al pubblico tramite il sito Web della rivista.</p> <p>L'autore o gli autori mantengono il diritto di creare opere derivate e di riprodurre, distribuire, eseguire o mostrare pubblicamente la sua opera in occasione di docenze, conferenze o presentazioni, o altre opere di natura scientifica e attività professionali esplicitando la pubblicazione su De Musica.</p> <p>L'autore o gli autori mantengono il diritto di diffondere ad accesso aperto, tramite il proprio sito web o tramite un archivio istituzionale o disciplinare, l’opera dal momento della sua pubblicazione su De Musica.</p> <p>L'autore o gli autori rinunciano, d’accordo con l’Editore, a qualunque eventuale forma di remunerazione accordata dalla normativa nazionale vigente ad autori ed editori per i diritti di reprografia a scopo non di lucro e prestito bibliotecario.</p> carlo.serra@unical.it (Carlo Serra) nicola.distefano@istc.cnr.it (Nicola Di Stefano) Wed, 26 Jun 2024 11:22:51 +0000 OJS 3.3.0.13 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Fauré: un altro modernismo? https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/20552 <p>La musica di Fauré è ancora oggi oggetto a molti fraintendimenti e a una generale svalutazione sia da parte degli ascoltatori della musica classica, che degli interpreti fino a, ovviamente, la critica musicale. Collocandosi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, la sua produzione è impregnata delle complessità e delle contraddizioni di questo periodo. Ma in che modo essa ne è un riflesso? In che modo, cioè, è possibile approcciarsi a questo “giardino chiuso” ermeneuticamente senza perdersi nelle ambiguità? Questo articolo è l’occasione di riflettere nuovamente, alla luce del centenario dalla morte (1924), sul compositore francese e su una certa incapacità della critica musicale a inquadrarne i valori. In quale senso l’opera fauréana può definirsi “modernista”? Utilizzando come prisma di lettura il pensiero del critico Antoine Compagnon, ma anche l’interpretazione filosofica di Jankélévitch, si tenterà di definire alcuni tratti della produzione di Fauré. Un’attenzione particolare è rivolta all’esperienza dell’ascolto di Fauré.</p> Artin Bassiri Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/20552 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 Wittgenstein tra il formalismo e l’antiformalismo musicale https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/22563 <p style="font-weight: 400;">Nell’indagine filosofica sull’estetica musicale in Wittgenstein si è spesso fatto notare la vicinanza tra alcune delle posizioni del filosofo e gli scritti di Hanslick riguardanti la teoria del formalismo musicale. I punti in comune riguardano soprattutto l’attenzione per le caratteristiche strutturali dei brani musicali al fine della loro comprensione e il netto rifiuto di un’idea riduzionista della musica, per cui la sua essenza consiste nel generare specifiche emozioni all’interno dell’animo umano. Tuttavia, vi sono anche differenze importanti tra i due pensatori, soprattutto per l’attenzione del secondo Wittgenstein per gli aspetti emotivi e non grammaticali della comunicazione umana. Attraverso un confronto tra le posizioni critiche di Béla Szabados e Anne Appelqvist, si evidenzia come il pensiero di Wittgenstein sia problematico e difficilmente riducibile ad una posizione univoca. Difficoltà rilevata anche da autori come Roger Scruton e Alessandro Bertinetto, i quali propongono di abbandonare la dicotomia classica tra formalismo e antiformalismo musicale al fine di inquadrare al meglio le sfumature di pensiero del filosofo austriaco.</p> Gabriele Campari Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/22563 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 Segni e suoni https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/23164 <p style="font-weight: 400;">L’articolo propone un’analisi del rapporto fra musica e linguaggio, a partire da due approcci semantici alternativi, con un duplice obiettivo: 1) illustrare le conseguenze di diverse teorie del significato per la comprensione della musica; 2) capire quale impostazione risulta più appropriata per rispondere alle istanze teoriche poste da questo confronto. Le prospettive prese in considerazione, privilegiando diversi aspetti del fenomeno musicale, sembrano sostenere istanze non conciliabili. Da un lato, la prospettiva referenzialista evidenzia il fatto innegabile che la musica suscita interpretazioni, contenuti, significati, accostando in questo modo la musica alle lingue storico naturali e alle loro capacità denotative, dall’altro l’analisi semiologica descrive la musica come materia acustica organizzata, il cui unico contenuto consiste nell’esibizione di rapporti formali. Le rispettive istanze possono coesistere spostando il centro del confronto dai prodotti delle attività linguistiche e musicali, al tipo di operatività esibita dai due fenomeni, prendendo come radice comune delle due attività (linguistica e musicale) la capacità generale di articolare segni, delineata da Saussure nel Corso di Linguistica Generale. Una volta posta questa prospettiva, diventa possibile conciliare le istanze contenutistiche dell’interpretazione musicale insieme con la sua descrizione formale e porre il confronto in termini produttivi.</p> Luca Capone Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/23164 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 La complessità della relazione tra musica ed emozioni. https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/23907 <p style="font-weight: 400;">L’obiettivo di questo articolo è dimostrare che il dibattito filosofico sul rapporto tra musica ed emozioni sviluppatosi all’interno dell’estetica analitica è ancora molto cruciale per dare conto della teoria dell’<em>espressività</em> <em>musicale</em>. Quel dibattito opponeva <em>cognitivisti</em> ed <em>emotivisti</em>. I primi ponevano l’espressività all’esterno nel codice musicale e prevedevano solo un riconoscimento freddo e cognitivo da parte dell’ascoltatore. I secondi pongono l’espressività nell’esperienza emotiva interna dell’ascoltatore. Secondo noi, quel dibattito ha esaurito ormai la sua parabola propulsiva perché è stato condizionato da una eccessiva polarizzazione mentre di fatto esso mostrava la necessità di un’interazione tra aspetti freddi e caldi, esternalisti e internalisti, dell’<em>espressività</em> <em>musicale</em> che possono essere affrontati adeguatamente soltanto attraverso una teoria ibrida che rivaluti sia le potenzialità attivatrici esterne del codice musicale, sia l’esperienza emotiva interna dell’ascoltatore.</p> Andrea Velardi Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/23907 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 Imparare la musica: un laboratorio del pensare. Una ricerca-azione di Emanuele Pappalardo https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/21550 <p>La recensione porta alla luce la metodologia euristica di insegnamento musicale del docente Emanuele Pappalardo, nel suo compimento e nei risultati raggiunti.&nbsp;</p> Luca Cianfoni Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/21550 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 Note su Forme dell’addio di Ernesto Napolitano https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/22311 <p style="font-weight: 400;">Questo articolo presenta un’ampia discussione del libro di Ernesto Napolitano, <em>Forme</em><em> dell'addio, </em>dedicato all’ultimoGustav Mahler. Seguendo il percorso nel mondo mahleriano che Napolitano propone, l'articolo discute i seguenti puntichiave relativi al primo modernismo di Mahler: a) la tendenza all'astrazione; b) l’anti-soggettivismo; c) l’anti-antropocentrismo; d) l’oggettività e il disincanto; e) la narratività mahleriana come 'epica moderna', secondo la teoria diMoretti (1994); f) il confronto tra le opere tarde mahleriane e quelle degli anni <em>Wunderhorn</em>. In primo luogo, lungo la discussione di questi punti, quest’articolo suggerisce un legame più forte tra il tardo stile mahleriano e quello degli anni<em>Wunderhorn</em> di quanto propone Napolitano. L'articolo allarga poi il raggio teorico ed ermeneutico dell'anti-antropocentrismo mahleriano, che Napolitano limita la narratività musicale di Mahler, ma che può essere una chiave dilettura delle conclusioni di questo musicologo sull'Ottava Sinfonia e su <em>Das</em><em> Lied von der Erde</em>. Infine, a partire dall'analisidi Napolitano della Decima Sinfonia di Mahler, l'autore del presente articolo prospetta un'applicazione più forte delparadigma dell'epica moderna a questa sinfonia. Come esempio di questa direzione di ricerca, egli propone poi i risultatidei suoi precedenti articoli su questa sinfonia (Pinto 2019, 2020).</p> Angelo Pinto Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/22311 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000 La Nonlinearità nella musica di Schumann https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/20927 <p style="font-weight: 400;">In questo scritto, rifletto sulla nonlinearità in alcune composizioni e improvvisazioni musicali. Le analisi nonlineari scritte da Jonathan Kramer sono ben conosciute. Intendo estendere un approccio analogo alle composizioni, alle improvvisazioni e alle esecuzioni musicali, adottando la prospettiva del musicista che restituisce il rapporto fra linearità e nonlinearità nell’atto concreto dell’esecuzione musicale.<a href="applewebdata://698CBF46-5565-4D8D-9222-688A9CB89B1B#_ftnref1" name="_ftn1"></a></p> Mirio Cosottini Copyright (c) 2023 De Musica https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://riviste.unimi.it/index.php/demusica/article/view/20927 Wed, 26 Jun 2024 00:00:00 +0000