Il Concerto per violino e orchestra di Philip Glass e la nascita del post-minimalismo

Autori

  • Matteo Ruffo Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13130/2465-0137/9434

Abstract

Nel 1987 Philip Glass pubblica il Concerto per violino e orchestra. Nel 2009 ne seguirà un secondo, intitolato The American Four Seasons, ma la centralità di quello precedente è rimasta tale da non mutarne la denominazione in Concerto n. 1 per violino e orchestra. Si trattava, infatti, della prima composizione di ampio respiro di Glass che prevedesse la presenza, oltre a quella dello strumento solista, di un’orchestra sinfonica medio-grande. Eppure segna anche l’inizio di una nuova fase della storia stilistica di uno dei massimi esponenti del minimalismo americano. Con quest’opera ci si pone infatti al di fuori di quella corrente musicale, per aprire una via verso quello che, nel mezzo di un’epoca caratterizzata dai post-, si potrebbe definire “post-minimalismo”.

Dopo un’analisi del brano in questione, obiettivo di questa discussione sarà porre alcuni quesiti relativi al rapporto tra avanguardie e minimalismo, sulla loro supposta contrapposizione e sui limiti che riteniamo insiti in tale impostazione teorica. Sarà così più agevole interrogarsi sulle ragioni che possano aver indotto una presa di distanza da parte di Glass nei confronti della corrente in cui, per molti anni, aveva militato in prima persona.

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Pubblicato

2017-12-31

Fascicolo

Sezione

Saggi