Leggere i poeti. Note in margine a Giovanni Pascoli
DOI:
https://doi.org/10.13130/2465-0137/11055Abstract
Questo saggio si propone fondamentalmente due compiti: in primo luogo intende mostrare un’inclinazione di lettura della poesia di Giovanni Pascoli che metta in evidenza la necessità di conferire autonomia ad aspetti che, pur essendo stati ormai ampiamente analizzati dalla critica letteraria, spesso si presentano ancora malamente commisti con elementi che rimandano a presupposti di origine strutturalistica e storicistica. Secondo l’inclinazione qui proposta viene soprattutto esaltata la componente immaginativa, stando alle linee tracciate nella poetica del Fanciullino in rapporto alla quale l’autore ritiene di poter cogliere concetti riferibili ad una filosofia dell'immaginazione di impianto fenomenologico. Intraprendendo questa via si fa sempre più avanti un compito ed uno scopo più ampio, che diventa anzi prioritario. Si impongono infatti la domande: quale atteggiamento si deve assumere quando ci si accinge a leggere i poeti? In che modo si può far tesoro della critica letteraria - che offre ausili indispensabili per questa lettura - senza rischiare di compromettere la sostanza immaginativa dell’opera? L’autore tenta di mostrare che, a partire da Pascoli, si possano trarre suggerimenti per una risposta a domande così impegnative.
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