https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/issue/feedENTHYMEMA2024-03-02T19:18:34+00:00Stefania Sinistefania.sini@uniupo.itOpen Journal Systems<p>Rivista internazionale di critica, teoria e filosofia della letteratura</p>https://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/22614Recensione di Daria Biagi, Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del primo Novecento (Quodlibet, 2022)2024-03-01T14:20:53+00:00Anna Boschettiaboschet@unive.it<p>Recensione di Daria Biagi, Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del primo Novecento. Quodlibet, 2022.</p>2024-03-03T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Anna Boschettihttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/21612Recensione di Giuseppe Episcopo e Sara Sullam (a cura di), Ascolto (Biblion, 2022)2023-11-01T15:42:24+00:00Marianna Scamardellamariannascamardella96@gmail.com<p>Recensione di Giuseppe Episcono e Sara Sullam (a cura di), Ascolto (Biblion, 2022) </p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Marianna Scamardellahttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/22341Proust: Desiderio e Stile, Teoria e Critica. A proposito di un recente libro di Giovanni Bottiroli2024-01-22T23:06:54+00:00Massimo Stellamassimo.stella@unive.it<p>Recensione di Giovanni Bottiroli <em>Marcel Proust. Il romanzo del desiderio </em>(Feltrinelli, 2022).</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Massimo Stellahttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/22615Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso di Lenin2024-03-01T17:58:42+00:00Stefania Sinistefania.sini@uniupo.itNoemi Albanesenoemi.albanese@uniroma1.it<p>Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formalisti banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla contemporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di <em>LEF</em>, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Kazanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.</p>2024-03-03T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Stefania Sini, Noemi Albanesehttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/20105Il problema del comico in "Mimesis" di Erich Auerbach2023-10-24T12:08:17+00:00Marco Fontanamf.fontana.marco@gmail.com<p>L’articolo s’interroga sullo spazio del comico in <em>Mimesis</em>, saggio che poggia uno dei suoi assi portanti sul trattamento serio, tragico e problematico del quotidiano. Inserendo Auerbach nel suo orizzonte ideologico e ricostruendo brevemente la sua genealogia intellettuale, l’analisi indaga le ragioni che hanno portato l’autore a considerare il comico come la “forma” che impedisce l’emergere della problematicità realistica. Dopo una discussione su due problemi di fondo (uno semiologico, uno storico-letterario), l’articolo si sofferma sui capitoli di <em>Mimesis</em> in cui Auerbach tratta il comico – capitoli che spesso si rivelano essere i più utili per capire il suo metodo e la sua filosofia della storia.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Marco Fontanahttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/20781The Voice of the Non-Human: Scientific Knowledge, It-Narratives and Fiction in the Long Eighteenth Century2023-08-06T18:00:18+00:00Alessio Mattanaalessio.mattana@unito.it<p>This article examines the connection between early scientific ideas and It-Narratives in Britain over the long eighteenth century. A set of It-Narratives - fictional texts narrated by, or centred on, non-human entities like things or animals - will be read against the attempt to detect the voice of natural things by a number of early-modern experimental and natural philosophers. It will be argued that, although causal links are hard to prove, there is a degree of epistemic vicinity between these early scientific ideas and It-Narratives. In particular, it will be shown how in both disciplines fiction helped contemplate the possibility that non-human knowledge is more reliable than human-derived one.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Alessio Mattanahttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/21650Automi e pigmalioni nell’immaginario romantico. Il perturbante e le ambivalenze2023-11-17T16:30:16+00:00Emanuela Piga Bruniemanuela.pigabruni@gmail.com<p>Questo studio è dedicato alla rappresentazione degli automi nel Romanticismo, con particolare attenzione ai concetti di ‘perturbante’ e ‘ambivalenza’. La riflessione include i temi dello specchio, dell’immagine ideale del sé (<em>Ideal-Ich</em>) e della figura femminile, in una prospettiva che tiene conto delle tracce del mito pigmalionico e del mito prometeico nell’immaginario romantico. Il primo paragrafo ripercorre sommariamente le forme dell’automa nel tempo a partire dall’età classica; seguono un breve inquadramento delle categorie storico-filosofiche dominanti nel Romanticismo, l’identificazione del fantastico come modo letterario e l’analisi comparata di due casi studio: <em>L’uomo della sabbia</em> (1816) di E.T.A. Hoffmann e <em>L’Ève future</em> (1886) di August Villiers de L’Isle-Adam. Il confronto mira a illuminare le costanti e le varianti dei significati incarnati dall’automa in due opere che coprono un arco che va dalla fase di ascesa del Romanticismo con Hoffmann, alla sua tarda espressione con Villiers.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Emanuela Piga Brunihttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/22214Reflection of Political and Social Influences on the Ghazal Genre in Azerbaijani Literature in the 20th Century: Aliagha Vahid's Literary Works2023-12-31T06:09:48+00:00Ziyafat Huseynovazhuseynova@beu.edu.az<p>The essay focuses on the problems that hindered the ghazal genre from developing and how the poet kept the tradition alive in Azerbaijani literature at the start of the 20th century. We used Aliagha Vahid’s literary creativity for our project since he lived through this period in Azerbaijan, experienced all of its hardships, and demonstrated the genre’s potential by creating poetic imagery of the time in his ghazals. He is an Azerbaijani poet who is revered in the Turkic community as Fuzuli’s successor and is credited with saving the ghazal genre in Azerbaijani literature. Analyzing his lyrics provided excellent possibilities to examine the influential factors on all of the Azerbaijani literature at the time. In the study, his creation of new kinds of ghazals with social and political issues while retaining the characteristics of the traditional ghazal genre was investigated. With him, the genre in Azerbaijani literature underwent a new phase. The attempt to eradicate the ghazal from the Azerbaijani literature which has a history of centuries –long history did not succeed as a result of mostly Aliagha Vahid’s serious efforts. For this purpose, the poet’s historical milieu, the challenges of the repression, his satirical ghazals with a sociopolitical theme, the thematic details of his lyrics, and other issues have been involved in the investigation.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Ziyafat Huseynovahttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/16923“Want to know more of yr/ grand-dad?”: Ezra Pound, Gabriele Rossetti and Olivia Rossetti Agresti, when Literature meets Esotericism2021-12-26T16:52:01+00:00Piero Latinolatinopiero@gmail.com<p>This article addresses a forgotten aspect of the history of ideas, namely the fact that one of the most important figures of the twentieth century, Ezra Pound, was influenced by Dantean esotericism and the medieval esoteric doctrine of love proposed in the nineteenth century by Gabriele Rossetti. It aims to show the relations between literature and esotericism, in the wake of a dialogue between the Middle Ages and the twentieth century. The study of this unexplored horizon of research is presented here through the epistolary exchange between Pound and Gabriele Rossetti’s granddaughter, Olivia Rossetti Agresti.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Piero Latinohttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/20368Giocarsi la vi(s)ta. Un’analisi di “Mano rubata” di Tommaso Landolfi attraverso le lenti teoriche di Caillois e di Lacan2023-11-17T16:10:49+00:00Davide Belgradibelgradi.davide@spes.uniud.it<p>L’articolo propone lo studio di <em>Mano rubata</em> di Tommaso Landolfi, racconto che l’autore dedica a una delle sue ossessioni, il gioco d’azzardo. Il gioco, in questo caso potenzialmente mortale, viene analizzato dapprima secondo le categorie di <em>agon</em>, <em>alea</em> e <em>ilinx </em>di Caillois. La scommessa mortale, però, è studiata da una prospettiva teorica specificamente lacaniana. Non si tratta di attribuire a Landolfi un’indebita adesione alle teorie psicanalitiche, quanto di servirsi di un grimaldello teorico laddove testo e teoria sembrano incontrarsi naturalmente su un campo neutro. Il ‘campo neutro’ è quello dello sguardo: più precisamente di uno sguardo voyeuristico. Si noterà come, dietro alla scommessa tra Gisa e Marcello, ci sia lo sguardo voyeuristico e sovraindividuale del <em>grande Altro</em>, che condannerebbe la donna a soggiacere a una struttura di potere. Di fronte a questa eventualità, l’accettazione del suicidio permette a Gisa di denunciare e disinnescare l’intima violenza dello sguardo.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Davide Belgradihttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/18614Narrating Conspiracy Theories: A Paradoxical Ethics of Otherness, Propaganda and Mistrust2022-08-14T07:49:13+00:00Oksana Bohovykoksana.a.bogovik@gmail.comAndrii Bezrukovdronnyy@gmail.com<p>Reflecting conspiracy theories in contemporary fiction actualises conspiratorial thinking as a specific sociocultural phenomenon and narrative. Four symptomatic novels – George Orwell’s <em>Nineteen Eighty-Four</em>, Ray Bradbury’s <em>Fahrenheit 451</em>, Ahmed Khaled Towfik’s <em>Utopia</em>, and Stephen King’s <em>The Institute</em> – have been analysed from a conspiratorial perspective to illuminate the most efficient ways of shaping the human perception of reality. For this purpose, the following conspiracy elements have been delineated to be the basis of the novels’ poetics: otherness, propaganda, and mistrust. They affect the authors’ strategies of storytelling in the books written in the era of the end of truth. Following an interdisciplinary approach that primarily includes the method of narrative construction and semiotic analysis, the article focuses on the conspiracy elements for plotting the selected novels and explicates conspiracy narratives for manifesting the paradoxical ethics of truth as fiction. Conceptualising this idea in the sociocultural context confers to such a kind of literature a new ethical dimension.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Oksana Bohovyk, Andrii Bezrukovhttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/20575Guerra in camicia nera di Berto: una possibile lettura postcoloniale2023-11-12T11:12:57+00:00Alessandra Grandelisalessandra.grandelis@unipd.it<p>Se gli studi postcoloniali conoscono la loro fortuna in Italia in un passato recente, le pubblicazioni dimostrano un fertile ampliamento degli interessi e dei campi d’indagine, accompagnati da una costruttiva discussione di carattere teorico.</p> <p>A partire dall’idea che le grandi opere letterarie non sono mai espressione della sola cultura del dominio – conservatrici ed eversive allo stesso tempo – l’articolo offre un contributo all’interno della critica postcoloniale prendendo in esame <em>Guerra in camicia</em> nera di Giuseppe Berto. Scritto da chi, almeno in una prima fase, si è schierato apertamente con il fascismo, questo diario romanzato si discosta dai testi finzionali di propaganda per mostrare, nelle scelte formali, l’ambiguità di senso rispetto ai discorsi univocamente ideologici.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Alessandra Grandelishttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/20715Il mito dell’enciclopedia aperta2023-11-10T18:10:59+00:00Manuel Carittomanuel.caritto@gmail.com<p style="font-weight: 400;"><em>Centuria</em>, il metaromanzo di Giorgio Manganelli apparso nel 1979, è (usando le parole di Italo Calvino) un’<em>enciclopedia aperta</em>. Scaturita al tempo stesso da un evidente scetticismo epistemologico e da un’idea di elaborazione letteraria più problematica, l’enciclopedia aperta si regge sull’equilibrio precario tra una forza centrifuga, fonte di una pluralità di storie e vicende potenzialmente infinite; e una forza centripeta, che si occupa al contrario della loro sistemazione all’interno di una rigida struttura. Questo saggio si propone di isolare i due poli di questo congegno narrativo paradossale, rispettivamente mettendo a fuoco: per le forze strutturanti, il rapporto con alcune opere di consultazione (dizionario, enciclopedia); per le forze disgreganti, la ricorrenza di specifici ‘meccanismi di pluralizzazione’ narrativa quali il ri-uso di materiale mutuato da opere precedenti, un’istanza enunciativa ipotetica e congetturale, la predilezione per i temi dell’attesa e della potenzialità degli eventi, e infine la ricorrenza dei concetti di elenco, schema e catalogo.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Manuel Carittohttps://riviste.unimi.it/index.php/enthymema/article/view/21615Diorama, infanzia, scrittura in Durs Grünbein2023-11-04T14:49:26+00:00Rosalba Malettarosalba.maletta@gmail.com<p>A partire dallo scritto poetico <em>Infanzia nel diorama</em>, il presente lavoro indaga il nesso tra fascinazione dello spettacolo, che presenta gli animali nel loro habitat ricostruito, e scrittura quale perno attivo intorno al quale ruota la poetica dell'infanzia di Grünbein rispetto al disincanto del mondo adulto<span style="text-decoration: line-through;">.</span> Alla luce dell'immedesimazione con l’animale del fanciullo non ancora alfabetizzato, si evidenziano paralleli tra il bambino e l’adulto disincantato – uno dei nonni aveva lavorato per anni al mattatoio di Dresda. La scoperta della scrittura, dovuta in parte al nonno paterno, porta il bambino a riscattare una idea del vero già espressa da Baudelaire: una rappresentazione dei vissuti interni del soggetto atta a <em>riparare</em> tutto quel dolore animale causato dall’uomo scrivendone e rivolgendosi al bambino nel lettore capace di compassione e identificazione verso quelle creature che non hanno e non ebbero voce.</p>2024-03-02T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Rosalba Maletta