Conchiglie, orologi e insetti: gli infiniti di Rousseau

Autori

  • Miryam Giargia Université Paris Nanterre

DOI:

https://doi.org/10.13130/2039-9251/1269

Abstract

Diverse definizioni di infinito si intrecciano nell’opera di Rousseau. Nei suoi testi di carattere normativo, il ‘vero’ infinito di Dio viene contrapposto a un infinito prodotto dalla nostra immaginazione, dal quale derivano tutte le nostre sofferenze. Tale contrapposizione è invece assente negli scritti autobiografici, dove Rousseau individua nell’immaginazione una fonte indispensabile di felicità, giungendo a formulare una nuova forma di infinito: l’infinito estatico.

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Pubblicato

2011-07-27

Fascicolo

Sezione

Saggi