Uno sguardo su Castellucci, fra realtà, voce e spazi Intervista a Piersandra Di Matteo
DOI:
https://doi.org/10.13130/2039-9251/11498Abstract
Collaboratrice teorica e dramaturga di Romeo Castellucci dal 2008, Piersandra Di Matteo affianca alla sua attività di curatrice nelle performing arts quella di ricerca e docenza presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha lavorato nei maggiori festival e teatri internazionali, dal Festival d’Avignon al Schaubühne di Berlino, dal Wiener Festwochen all’Opéra de Paris. Le linee di ricerca seguite fin dagli studi dottorali l’hanno condotta a occuparsi di teatro post-drammatico, linguistica e filosofia contemporanea, ma anche di voce e pratiche curatoriali. Per gli esiti scientifici dei suoi studi è stata invitata a tenere conferenze e seminari in centri di ricerca internazionali, tra gli altri The School of Creative Media/University of Hong Kong; Shanghai Theatre Academy; Italian Academy, Columbia University (New York); Center for Italian Studies, PENN University (Philadelphia). Nel maggio 2018, ha curato E la volpe disse al corvo. Corso di linguistica generale, progetto inter-istituzionale che ha visto la realizzazione di dieci performance di Castellucci in diversi luoghi della città di Bologna, e che è stato insignito del premio UBU come miglior progetto organizzativo-artistico. Attualmente è curatrice per ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione di Atlas of Transitions Biennale (2018-2020), che ha preso avvio lo scorso giugno a Bologna con le dieci giornate di “Right to the City”.
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