https://riviste.unimi.it/index.php/noema/issue/feed Nóema 2023-11-04T12:57:08+00:00 Redazione Nóema rivista.noema@unimi.it Open Journal Systems <p>Nóema è una rivista di filosofia e cultura, dedicata principalmente a temi di filosofia teoretica, orientati nel senso degli studi contemporanei di genealogia, pensiero delle pratiche, fenomenologia, ermeneutica... <a href="/index.php/noema/about/editorialPolicies#focusAndScope">leggi tutto</a></p> https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21546 Un'agenda per l'università 2023-10-23T19:37:36+00:00 Gabriele Pasqui gabriele.pasqui@polimi.it <p>L’obiettivo del saggio è comprendere alcune dinamiche dei processi che hanno investito la filosofia come complesso campo istituzionale, in particolare in relazione ai processi impetuosi di cambiamento che nel corso degli ultimi decenni hanno investito l’università in Occidente. Dopo aver presentato la nozione di istituzione, il contributo indaga lo sfondo entro cui si colloca il processo in atto di ridefinizione delle relazioni tra i saperi nel contesto accademico e il modo in cui le pratiche del sapere che caratterizzano oggi le nostre società attraversano e informano, venendone al tempo stesso influenzate, le istituzioni universitarie. In conclusione, il saggio indaga le condizioni di possibilità istituzionali di percorsi transdisciplinari che siano in grado di provare ad abitare i processi in atto a partire da una nuova «etica dei saperi», attraverso la proposta di un’agenda politica che sia in grado di contribuire anche al ripensamento della filosofia come istituzione.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21547 Philosophy as a Way of Life 2023-10-23T19:48:31+00:00 Naoko Saito saito.naoko.6v@kyoto-u.ac.jp <p>Questo articolo tenta di rivendicare l’idea della <em>filosofia come modo di vivere</em> – un’idea e un’espressione associate in particolare a Pierre Hadot. Questo implica la riconsiderazione del compito e dell’aspetto pratica della filosofia. La filosofia va incontro a una crisi di identità. Da un lato, sull’onda dell’economia globale, la divisione tra sapere utile e inutile è stata rafforzata, e la filosofia tende a essere categorizzata come inutile. Dall’altro lato, in alcuni ambiti la filosofia è stata assimilata alla moda del <em>self-improvement</em> – in giapponese, <em>Jiko Keihatsu</em>, un’idea che reca con sé la connotazione tipica del miglioramento di sé, vicina all’idea del <em>self-help</em> negli U.S.A. e in Europa. Secondo questa moda, il «<em>fast knowledge</em>» viene valorizzato e il linguaggio della filosofia è tradotto in termini semplici e accessibili. Divisa tra queste due tendenze, la filosofia deve riconsiderare il proprio uso, senza volgere la propria «inutilità» in qualcosa di cui andar fieri, come è stato talvolta fatto nella tradizione delle arti liberali, né svendendosi come «utile» sotto la pressione dell’economia globale; deve riaffermare il proprio valore intrinseco. In questo articolo, farò riferimento a un’idea di filosofia con un senso più alto del suo uso e con un'economia dell'educazione alternativa, che richiede una <em>conversion</em> del modo in cui vediamo noi stessi, gli altri e il mondo.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21551 Filosofia e istituzioni 2023-10-24T17:21:02+00:00 Maria Cristina Fornari mariacristina.fornari@unisalento.it <p>La posizione e il ruolo della filosofia nelle Università sono sempre stati oggetto di interesse, in particolare da parte dei detentori della disciplina, evidentemente convinti di un suo statuto speciale all’interno del percorso formativo. In questo articolo si prendono brevemente in esame le posizioni di alcuni filosofi che si sono esplicitamente esposti al riguardo, da Kant a Heidegger, da Ortega y Gasset a Martha Nussbaum, quali testimoni illustri dell’imprescindibilità dei contenuti e dei metodi della filosofia per ogni campo del sapere, tanto più oggi, che l’utilità del pensiero umanistico viene disconosciuta in favore di una formazione sempre più tecnica e specializzata.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Redazione Nóema https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21558 Vita affettiva e istituzioni 2023-10-25T14:24:52+00:00 Cristina Zaltieri cristinazaltieri@fastwebnet.it <p>Questo articolo parte dall’analisi esposta da Jean-François Lyotard nel famoso testo del 1979 La<em> condizione postmoderna</em> dove si considera come, con l’esaurirsi delle grandi narrazioni (grand narratives) che legittimavano le istituzioni del sapere negli ultimi due secoli, tutte le procedure della ricerca e della trasmissione del sapere hanno come unico principio guida quello di prestazione, ormai esteso dall’economia politica liberista ad ogni ambito. Il confronto con Nietzsche aiuta a comprendere come tali grandi narrazioni nascano già in origine compromesse con passioni che innervano le istituzioni di sapere di massa e che gli apparati ideologici tendono a non riconoscere e a celare. Il ricorso a Spinoza permette di analizzare la “vita affettiva” delle istituzioni, le quali necessariamente traggono la loro forza da una sorta di drenaggio affettivo, il solo capace di legare ad esse la moltitudine degli uomini, la gran parte dei quali è schiava delle loro passioni. Per quanto concerne la formazione Spinoza sembra suggerire di non affidarla solo alle istituzioni governative anch’esse attraversate dalle passioni, quanto di rendere la formazione degli altri il compito di ogni uomo libero che – guidato solo da un desiderio razionale – solo in tale impresa può mostrare tutta l’<em>ars </em>e tutto l’<em>ingegno</em> che possiede.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Cristina Zaltieri https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21555 La scuola neoliberale 2023-10-24T18:12:42+00:00 Davide Montanari davidemontanari96@gmail.com <p>L’articolo mira ad indagare le trasformazioni che stanno subendo le istituzioni formative sotto la pressione delle direttive europee secondo modelli aziendali di stampo neoliberale. L’analisi genealogica e il confronto con la documentazione istituzionale europea e nazionale suggeriscono che le riforme scolastiche degli ultimi trent’anni, centrate sulla logica delle competenze e sul modello dell’impresa, siano elaborate per essere un supporto fondamentale alle pratiche di soggettivazione neoliberale. La centralità della nozione di competenza e l’insistenza sulla necessità di sviluppare ed applicare un numero sempre maggiore di strumenti di misurazione dei saperi portano a definire un orizzonte educativo che si pone come scopo principale la formazione di individui utili al sistema produttivo, tanto sul piano delle capacità tecniche quanto sul piano valoriale. Un sistema educativo con questi obiettivi comporta lo snaturamento e la svalutazione di tutta una serie di ambiti del sapere, uno su tutto quello filosofico. La didattica delle competenze sta trasformando lo studio della filosofia da sapere critico a semplice adattamento a quei sistemi di valutazione che rispondono alle logiche del mondo dell’impresa: nella migliore delle ipotesi un insieme di soft skill, nella peggiore una vera e propria ancella della cultura aziendalista.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21554 La formazione filosofica come pratica di soggettivazione nel contesto penitenziario 2023-10-24T17:42:19+00:00 Lucrezia Sperolini lucreziasperolini@unimi.studenti.it <p>L’articolo proposto esplora il concetto di formazione filosofica come pratica di resistenza e soggettivazione nel contesto delle istituzioni totali. Prendendo inizio dal lavoro di Michel Foucault, si è scelto di approfondire il potenziale trasformativo del sapere filosofico, evidenziando la relazione tra quest’ultimo e il discorso del potere per far emergere il concetto di soggettivazione come possibile via per modificare il rapporto di forze giocato tra dominio esterno e governo di sé. Promuovendo la formazione del sé e consentendo agli individui di relazionarsi con il mondo in modo significativo, l'educazione filosofica si rivela allora come esercizio di resistenza e liberazione da sistemi oppressivi e degradanti, offrendo strumenti di riflessione critica e trasformazione etica. L'articolo si conclude discutendo le possibili implicazioni di tale prospettiva in riferimento al sistema penitenziario e all’interno degli istituti di pena.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21559 Sulla filosofia in quanto istituzione sessuata 2023-10-25T15:32:15+00:00 Andrea Ierna andrea.ierna@studenti.unimi.it <p>L’articolo si concentra sull’analisi della filosofia come istituzione affermatasi neutrale che, tuttavia, si rivela sessuata al maschile attraverso la comprensione del concetto di «differenza sessuale» per come teorizzato da Adriana Cavarero. Utilizzando il quadro concettuale della filosofia come «pratica» intrecciata alle pratiche di vita sviluppato da Carlo Sini, e quello di «ordine del discorso» fornito da Michel Foucault, vengono esplicitate le premesse e le conseguenze dell’ordine del discorso nell’elaborazione dei concetti, per poi presentare delle possibilità di un suo ripensamento attraverso la prassi teorica di Adriana Cavarero – di cui viene proposta un’analisi e sono presentati dei risultati rilevanti anche per il contesto attuale. L’ipotesi in esame suggerisce che la pretesa di neutralità e universalità della filosofia sia minata dalla consapevolezza che il pensatore è un essere vivente la cui esperienza di vita, compresa la propria sessuazione, permea sia il mondo della vita che il mondo del sapere. Dunque, la formazione dei concetti filosofici risulta vincolata alla prospettiva sessuata del soggetto che li elabora. Di conseguenza, l’ordine del discorso neutrale rappresenta tanto lo scacco del pensiero delle donne quanto l’occasione di essere ripraticato. Infine, l’articolo propone una riflessione sui cambiamenti istituzionali avvenuti tra gli anni Ottanta, il periodo di riferimento per la formulazione teorica di Cavarero su cui l’articolo si sofferma, e la situazione attuale dell’Università Italiana in relazione alle questioni di genere.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Andrea Ierna https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/20205 Tra istituzione e sapere 2023-05-27T17:46:49+00:00 Alessandra Pantano alessandra.pantano@univr.it <p class="p1">Che ne è del pensiero quando si insegna in un’istituzione universitaria? A partire dall’esperienza di insegnamento e da alcuni scritti di Roland Barthes, in particolare <em>Lezione</em>, discorso inaugurale al Collège de France, il saggio si interroga sul seminario, definito come “un’istituzione tracciata sul modello utopico”, che ha accompagnato, dagli anni settanta in poi, la scrittura e i corsi del semiologo francese. <span class="Apple-converted-space">&nbsp;</span></p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Alessandra Pantano https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/20081 L’intellettuale «di regime» tra Platone e la Prima Accademia 2023-05-07T12:01:45+00:00 Federico Casella f.casella02@gmail.com <p>Abstract. Lo scopo del presente lavoro è indagare la peculiare legittimazione dell’impegno politico per i filosofi proposta da Platone e accolta dai suoi immediati discepoli nella cosiddetta Prima Accademia: particolare attenzione sarà rivolta, soprattutto, alla «terza ondata» della <em>Repubblica</em>. Attraverso opportuni riferimenti alla <em>Lettera VII</em>, si mostrerà come la terza ondata costituisca il cuore del progetto di riforma politica e sociale di Platone, il quale invita l’intellettuale a concepire la propria missione politica o come istituzione di un regno filosofico o come consiglio e aiuto da prestare a un re o a un signore: in entrambi i casi, l’immagine del governo di un solo uomo serve a connotare lo scenario preferibile per garantire l’istituzionalizzazione politica della filosofia. È così che, allora, i discepoli di Platone tentarono di stabilire contatti con realtà monarchiche o tiranniche accettando di farsi legislatori o consiglieri di un singolo individuo al comando, il quale veniva concepito come il perfetto connubio tra sapere e potere nel solco delle teorie del maestro.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 FEDERICO CASELLA https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/20181 «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza» 2023-05-23T10:59:34+00:00 Simone Bertozzo simoberfilo@gmail.com <p>Antonio Gramsci è stato un filosofo in grado di apportare un contributo originale e valevole nell'ambito del marxismo. L'intento di questo paper è quello di indagare la concezione della <em>filosofia</em> presente nell'opera dell'autore sardo e il legame che essa intrattiene con l'istituzione scolastica, in un quadro nel quale il rapporto tra <em>struttura</em> e <em>superstruttura</em> viene approfondito ed elaborato lontano da schemi meccanicistici in quanto <em>pensiero</em> e <em>coscienza</em> assumono rilevanza nel progresso verso la <em>liberazione dell'uomo</em>. La ridefinizione della disciplina filosofica seguirà da una riconsiderazione generale del rapporto tra materia e pensiero, due aspetti coappartenenti alla medesima dimensione, e comporterà una revisione delle nozioni di <em>realtà</em>, legata indissolubilmente al concreto operare dell'uomo, e di <em>verità</em>, termine che in questo contesto assume una forte connotazione politica. Verrà dedicata a tal proposito un'importante parentesi agli <em>intellettuali</em> in quanto mediatori tra la classe e il potere politico. La <em>scuola</em> verrà allora analizzata in modo da evidenziarne il potenziale rivoluzionario in quanto luogo di formazione della coscienza e della personalità.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Simone Bertozzo https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/20211 Individui, istituzioni e formazione del carattere 2023-05-29T09:37:51+00:00 Riccardo Frangi riccardo.frangi@studenti.unimi.it <p>Nell'articolo si vuole illustrare, in una forma sintetica, la relazione che intercorre tra l'individuo e le istituzioni sul tema della formazione del sé e del carattere. L'immagine viene delineata sfruttando i concetti foucaultiani di assoggettamento, soggettivazione e risoggettivazione e quello di normalizzazione e il concetto emersoniano di&nbsp;<em>gleam of light</em> secondo l'interpretazione che ne ha fornito Naoko Saito. Il percorso segue tre snodi concettuali: la normalizzazione come elemento caratterizzante le istituzioni, il&nbsp;<em>gleam of light</em> come elemento di smarcamento dalla normalizzazione stessa, la necessità di reintrodurre una dimensione psicagogica nelle dinamiche educative perché l'impiego del&nbsp;<em>gleam of light&nbsp;</em>come principio conduttore dell'azione non sia meteorica, ma sistematica.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Riccardo Frangi https://riviste.unimi.it/index.php/noema/article/view/21608 Destituzione/Istituzione. Un dialogo con Roberto Esposito 2023-10-31T18:41:42+00:00 Gruppo di ricerca indipendente "Inoperoso" lollonakos@gmail.com <p>Il testo consiste nella trascrizione rimaneggiata di un dialogo che il gruppo di ricerca indipendente “Inoperoso” ha intrattenuto con Roberto Esposito in data 11 maggio 2023. Il tema della discussione è consistito nella messa in questione di una possibile attualità critica della prospettiva ontologico-politica che lo stesso Esposito ha definito dapprima “pensiero impolitico” e poi, in testi più recenti, “pensiero destituente”. Nel rivendicare una tale attualità, i membri di “Inoperoso” si sono confrontati con il successivo sviluppo del pensiero di Esposito, e in particolare con le critiche alle contraddizioni della prospettiva destituente da lui avanzate nella sua recente trilogia dedicata alla proposta del “paradigma istituente”. L’intento ultimo del dialogo era sviluppare una pratica filosofica incentrata non su questioni interne ad una considerazione ristretta di un singolo autore o di tema specifico, bensì rivolta ad esercizio collettivo di riflessione sulle grandi questioni e sulle tematiche che toccano ogni essere umano, guardando da un lato alle forme nelle quali l’attuale congiuntura istituzionale tende ad ostacolare un simile esercizio, e dall’altro alle opportunità di trasformazione che essa può concretamente offrire.</p> 2023-11-04T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 Inoperoso