La finitezza del mondo rispetto al tempo nella Critica della Ragion Pura
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-4445/10800Abstract
Esaminerò gli argomenti kantiani esposti nella dialettica trascendentale per la necessità di un cominciamento temporale del mondo (tesi della prima antinomia) e per la necessità dell’assenza di un cominciamento del mondo (antitesi della prima antinomia). Sosterrò, servendomi di argomenti già di Arthur Schopenhauer, Kemp Smith, Bertrand Russell e Milton Fried, che l’argomento kantiano per la tesi è interamente da rigettare. Viceversa lo stesso non può dirsi dell’argomento per l’antitesi, che risulta logicamente valido: ipotizzare un inizio del mondo è contraddittorio. Concluderò infine con alcune riflessioni a proposito del simmetrico problema della fine del mondo, la quale, se intesa come un passaggio dall’essere al nulla, è anch’essa contraddittoria. Alternativamente, essa potrebbe configurarsi, seguendo Schopenhauer (e una interpretazione olistica del secondo principio della termodinamica), come l’ingresso del mondo in una fase definitiva di stasi.Downloads
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2018-11-15
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