L’ora di religione tra diritti fondamentali ed esigenze organizzative. Annotazioni a trent’anni dall’Accordo di Villa Madama
DOI:
https://doi.org/10.13130/1971-8543/4106Parole chiave:
Istruzione e IRCAbstract
contributo sottoèposto a valutazione
SOMMARIO: 1. Introduzione - 2. Un’ipotesi di violazione dell’art. 9, n. 2, legge n. 121 del 1985 - 3. Il diritto di scelta quale cardine del sistema d’istruzione religiosa delineato dall’Accordo del 1984 e il problema della sua effettività - 4. Il quadro normativo d'immediato riferimento - 5. Un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 9, nn. 2 e 3, legge n. 121 del 1985: il risultato dell’esercizio del diritto di scelta è sempre revocabile - 6. Lo stemperamento del principio d’autodeterminazione nelle disposizioni attuative dell’Accordo - 7. La richiesta di esonero quale forma di obiezione di coscienza. Il valore della cultura religiosa e i suoi riflessi sull’oggetto del diritto di scelta - 8. Una ragionevole definizione del diritto di scelta - 9. Osservazioni conclusive.
Abstract: The paper analyzes the contents and the various possible applications and interpretations of the right to choose whether or not to take religious teachings in Italian public school system.