N. 3 (2019): Giosuè Carducci prosatore
Contributi individuali

Carducci e gli Amici pedanti: l’esperienza del "Poliziano"

Anna Maria Salvadè
Università degli Studi di Milano
Copertina anteriore del volume "Giosuè Carducci prosatore"

Pubblicato 07.12.2019

Parole chiave

  • Poliziano (rivista mensile),
  • Amici pedanti,
  • Poesia politico-patriottica,
  • Letteratura nazionale,
  • Classicismo progressista

Abstract

Il contributo è relativo al "Poliziano", il mensile (gennaio-giugno 1859) pubblicato a Firenze da Carducci e dal sodalizio degli Amici pedanti. Fra i collaboratori, riconducibili a un côté di classicismo progressista, si segnalano l'avvocato milanese Francesco Ambrosoli, il linguista e filologo Raffaello Fornaciari, il lessicografo Giuseppe Rigutini e, naturalmente, gli amici di Carducci (Giuseppe Chiarini, Felice Tribolati, Ottaviano Targioni Tozzetti, Narciso Feliciano Pelosini). Ma la voce egemone di quel gruppo, che intendeva definire un programma di rinnovamento letterario e civile d'Italia ancorato ai valori della tradizione, è quella del ventiquattrenne Carducci, che fa in questa sede le prime prove di poesia politico-patriottica, poi sviluppata negli anni intorno all'Unità, e avvia riflessioni sullo stato delle "lettere italiane moderne", largamente riprese e ampliate in seguito, fino a costituire l'ossatura dei discorsi Dello svolgimento della letteratura nazionale.