N. 4 (2020): I "Sonetti et canzoni" di Iacopo Sannazaro
Contributi individuali

"Incliti spirti": propaganda, meditazione morale e riflessione sulla poesia

Guglielmo Barucci
Università degli Studi di Milano
Tiziano Vecellio, Ritratto di letterato (forse di Sannazaro)

Pubblicato 11.11.2020

Parole chiave

  • Sannazaro,
  • Incliti spirti,
  • Sonetti et canzoni,
  • poesia politica

Abstract

Canzone 69, Incliti spirti, is one of the most famous political works on the troubled Aragona twilight, and specifically on the Conspiracy of the Barons (1485-86). Even the external elements (the same rhyme scheme of Italia mia, an incipit resounding Spirto gentil) prove a dialogue with Petrarch’s political poems, to be used as a key (in complementarity as well as in opposition) for his own canzone. Consequently, Incliti spirit for addressees, purposes and historical moment is deeply different from the tenth eclogue of Arcadia. Of great importance is the insistence on some elements typical of Sannazaro, adjusted to the clear political dimension of the canzone: metapoetry, grave and reputation.

 

La canzone 69, Incliti spirti, costituisce uno dei casi più celebri – e nitidi – di produzione politica sugli inquieti anni del crepuscolo aragonese, e in particolare sulla celebre congiura dei baroni (1485-86). Già le più evidenti scelte formali (testura metrica esemplata su Italia mia, incipit che riecheggia quello di Spirto gentil) denunciano il consapevole dialogo con il Petrarca politico, da usare come chiave per la decriptazione del senso, in direzione insieme di complementarità e contrasto. Ne emerge un senso profondamente diverso (destinatari, fini, momento storico) da quello riconoscibile invece nella decima ecgloga dell’Arcadia. Fondamentali sono poi le insistenze su alcuni aspetti profondamente sannazariani, adattati all’esplicita dimensione politica: in particolar modo la riflessione metapoetica, la tomba e la fama.