2021: Rinascimenti in transito a Milano (1450-1525)
Contributi individuali

Un'accademia milanese di fine Quattrocento. Incontri tra letterati e dinamiche culturali all'ombra della domus di Gaspare Ambrogio Visconti

Simone Moro
Université de Lausanne
Biblioteca Trivulziana, Cod. Triv. 2167, c. 13v

Pubblicato 23.09.2021

Parole chiave

  • Letteratura rinascimentale,
  • Rinascimento milanese,
  • Accademie rinascimentali,
  • Gaspare Ambrogio Visconti,
  • Neoplatonismo,
  • Giusto de' Conti,
  • Renaissance Literature,
  • Renaissance Milan,
  • Renaissance Academy,
  • Neoplatonism
  • ...Più
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Abstract

The essay focuses on Gaspare Ambrogio Visconti’s literary and artistic circle as the centre of the vulgar literature development in Renaissance Milan. Bringing together historical and literary sources, it reconstructs the birth of a so-called ‘Accademia’ that was established at the end of the XVth century and revolved around Visconti. The essay describes the group’s characteristics of this Accademia, that involved both Milanese and foreign poets or artists such as Lancino Curti, Antonietto Campofregoso, Bernardo Bellincioni, Donato Bramante, Leonardo da Vinci, etc. By tracing the biography of those who belong to this group, a specific attention is dedicated to Antonio Pelotti from Pisa, close friend of Marsilio Ficino and promoter of Neoplatonism, as well as to the Abruzzese bibliophile Giacomo Alfieri, who introduced the Bella mano from Giusto de’ Conti in Milan, and, finally, to the unknow poets and soldiers Angelo da Lavello and Giacomo Sanseverino dell’Abbazia.

 

Il saggio si concentra sul circolo artistico e letterario promosso da Gaspare Ambrogio Visconti a Milano sul finire del Quattrocento. Ricorrendo a fonti storiche e letterarie, s’intende ricostruire la nascita della cosiddetta ‘Accademia’ che prese forma attorno alla personalità del Visconti, raggruppando poeti e artisti milanesi e stranieri (tra cui Lancino Curti, Antonietto Campofregoso, Bernardo Bellincioni, Donato Bramante, Leonardo da Vinci, etc.) e determinando in modo decisivo lo sviluppo di una letteratura in volgare nel ducato. Lo scavo prosopografico sulle differenti personalità che formano il gruppo concentra in particolare l’attenzione su quattro personaggi stranieri che, con le loro diverse caratteristiche, permettono di tracciare in modo approfondito la fisionomia dell’Accademia e dell’intera società culturale milanese dell’epoca: il pisano Antonio Pelotti, amico e sodale di Marsilio Ficino, che ha un ruolo nella diffusione del Neoplatonismo a Milano; il bibliofilo abruzzese Giacomo Alfieri, che introduce a Milano la Bella mano di Giusto de’ Conti; e, infine, gli sconosciuti poeti-soldato Angelo da Lavello e Giacomo Sanseverino dell’Abbazia.