Una di lingua, una di gioco. Questioni linguistiche nei «giochi italiani per le scuole» del secondo Ottocento
DOI:
https://doi.org/10.13130/2282-0035/7411Abstract
Negli studi dedicati al rapporto tra scuola primaria e questione della lingua nel secondo Ottocento, è poco indagato il contributo del medium ludico. Del resto le stesse voci dell’Italia bambina, Cuore e Pinocchio, non palesano indizi che marchino questo sentiero. Anzi, in Cuore la componente ludica è soffocata dalla tensione pedagogica (e forse non a caso in De Amicis sono perlopiù gli adulti a rifugiarsi nei giochi), mentre nelle Avventure del burattino essa è implicitamente condannata, confinandosi nel paese dei balocchi. Per di più il variegato centone dei giochi, forieri di una socialità bestiale (nel paese si aggirano infatti «branchi di monelli»), è incalzato da un florilegio esemplare di sgrammaticature.Dowloads
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