Il De divinatione ciceroniano e la polemica di Carneade contro la divinazione

Autori

  • Giuseppe Ciafardone

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/12019

Abstract

Nei dialoghi de divinatione (1.7) e de natura deorum (2.162), Cicerone presenta la polemica di Carneade contro la divinazione come una polemica antistoica. In questo articolo, che si ispira ad un studio di D.N. Sedley sugli argomenti teologici carneadei (Cic. nat. deor. 3.29-52; Sext. Emp. adv. math. 9.138-90), mi propongo di dimostrare che tale presentazione non corrisponde pienamente alle reali intenzioni di Carneade. Gli stoici furono senza dubbio i più grandi teorici della divinazione, ragion per cui è legittimo supporre che essi fossero tra i bersagli preferiti da Carneade. Tuttavia, la loro concezione della divinazione è molto vicina a quella comunemente accolta nell’antichità e testimoniata da poeti e filosofi: propongo dunque che gli argomenti di Carneade siano considerati come un attacco alla divinazione per se, e non solo al modo in cui gli stoici la giustificarono filosoficamente.

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Pubblicato

2019-07-30

Fascicolo

Sezione

Saggi