Le statut ontologique du temps dans la physique et la théologie de Francesco d’Appignano

Autori

  • Alice Lamy Université Picardie Jules Verne-TrAme

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/13212

Abstract

La concezione del tempo costituisce un elemento originale nell’opera di Francesco d’Appignano: la sua Compilatio come secondo libro delle Sentences offre uno spaccato singolare di influenze relative tanto ai suoi predecessori di XIII secolo, quanto ai suoi contemporanei di XIV. L’esistenza aporetica dell’essere temporale successivo, l’unità del tempo, la sua natura matematica, così come il suo rapporto con il primo movimento celeste, sono elementi fondamentali delle riflessioni del Doctor Succinctus. Da questa raffinata contaminazione di applicazioni della geometria provenienti da tradizioni differenti, lo sviluppo ontologico della categoria delle quantità successive e la riduzione del tempo al movimento, nasce una concezione originale di un infinito attuale popolato da esseri in successione che rappresenta l’eternità e la creazione divina.

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Pubblicato

2020-03-31

Fascicolo

Sezione

Saggi