La praefectura di Peltuinum e il suo territorio

Autori

  • Gaia Gigante

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/13670

Abstract

I resti dell’antico centro di Peltuinum sono stati rinvenuti a circa 30 km a sud-ovest dell’odierna città dell’Aquila, su di un pianoro compreso tra i comuni di Prata d’Asidonia e San Pio delle Camere. Si tratta di un antico insediamento dei Vestini Cismontani, così come furono chiamati da Plinio nella sua descrizione del territorio italico.
Numerosi sono stati gli articoli o i riferimenti a questo centro da parte della critica moderna. Esso infatti si inserisce all’interno di un dibattito che di recente sta conoscendo un grande sviluppo: quello relativo alle praefecturae e alla loro origine ed evoluzione a seguito della Guerra Sociale e quello relativo agli insediamenti minori (vici / fora / conciliabula) e il loro grado di autonomia amministrativa e giurisdizionale a seguito del conflitto. La storia di Peltuinum risulta essere dunque un anello importante nella ricostruzione dei processi di romanizzazione dell’area centro-italica, costituendo un caso anomalo o un caso simbolo delle procedure di annessione del territorio italico allo Stato romano e delle modalità di organizzazione di esso.
Questo articolo si concentra sulla praefectura di Peltuinum, partendo dal dibattito sulla sua origine, per arrivare al rapporto tra praefectura e municipium in età tardo repubblicana e imperiale e infine focalizzandosi sul legame tra il centro e i suoi vici di competenza, in particolare il vicus di Furfo.

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Pubblicato

2020-06-18

Fascicolo

Sezione

Saggi