Ritratto del poeta, Alessandro Lami

Autori

  • Patrizio Aiello Scuola Normale Superiore

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/13671

Abstract

Alessandro Lami è autore di un testo ben noto a chi si occupa di storia dell’arte lombarda del Cinquecento (il Discorso intorno alla scoltura e pittura, pubblicato a Cremona, per i tipi di Cristoforo Draconi, nel 1584, che è in realtà l’elogio del pittore Bernardino Campi, escluso dalle Vite di Giorgio Vasari), ma è anche un poeta, autore, in gioventù, di un lungo elogio dei cremonesi illustri in ottava rima (Sogno non meno piacevole che morale, Cremona, Draconi, 1572) e, in tarda età, di una raccolta di Rime spirituali (Pavia, per gli heredi di Girolamo Bartoli, 1598). I suoi contorni biografici, così come i principali fatti della sua vita, sono da sempre ignoti agli studiosi, come dimostra l’oscillazione degli estremi anagrafici nella letteratura specialistica. Stabilire alcuni punti fondamentali della sua vita, sulla scorta di documentazione d’archivio inedita e di un confronto con le fonti antiche e moderne, sarà utile anche per comprendere il suo ruolo effettivo nel percorso di Bernardino Campi, uno dei pittori più importanti nella Milano della metà del XVI secolo.

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Pubblicato

2020-06-18

Fascicolo

Sezione

Saggi