Coryat, Pighius, Giovannini e l’«Itinerarium Italiae totius»: quattro descrizioni forestiere di Milano tra XVI e XVII secolo

Autori

  • Federico Maria Giani

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/13672

Abstract

Non sono pochi i forestieri che tra il XV e XVI secolo, sarebbe a dire prima della pubblicazione de Il ritratto di Milano di Carlo Torre (1674), mandano a stampa delle descrizioni di Milano. Oltre a quella contenuta nella ben nota Relatione della città e stato di Milano di Galeazzo Gualdo Priorato (1666), numerose sono quelle incluse in repertori geo-storici variamente elaborati sotto forma di itinerari di viaggio, cosmografie o storie universali. Tuttavia queste descrizioni non sono sempre o completamente frutto di esperienze autoptiche, anzi, molto spesso si tratta del risultato di operazioni di riciclo, tali da apparire incoerenti o addirittura inattuali al momento della pubblicazione.
L’imprecisione o l’inattendibilità di queste descrizioni di Milano, talvolta solamente supposte o parziali, ne ha determinato la scarsa frequentazione da parte degli storici dell’arte. Tuttavia una lettura attenta e paziente permette di recuperare, al netto di riusi ed errori, non poche informazioni sorprendentemente inedite agli studi. Le quattro descrizioni prese in considerazione in questa sede costituiscono un “saggio di ricerca”, un esempio di quel che si può scoprire sondando questo terreno paradossalmente inesplorato. Seguono, in chiusura, alcune riflessioni sulla periegetica milanese di produzione locale.

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Pubblicato

2020-06-18

Fascicolo

Sezione

Saggi