L’aggettivo vedico tra derivazione e lessico

Autori

  • Luca Alfieri Università degli Studi Guglielmo Marconi

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/13678

Abstract

In alcuni lavori recenti (Alfieri 2016, 2018, in stampa a, b) è stata identificata una profonda differenza tipologica tra il sistema delle parti del discorso del latino e del sanscrito vedico. In latino ci sono tre classi principali di morfemi primari (nomi, verbi e aggettivi); in vedico ce ne sono solo due (nomi e radici verbali), e la funzione tipica dell’aggettivo (il modificatore che indica una qualità) è svolta da strutture di tipo participiale o da nominalizzazioni, i.e. da temi aggettivali secondariamente derivati a partire da radici verbali che indicano qualità. In questo caso, ci proponiamo di riprendere in mano i dati contenuti in quei lavori per mostrare che la linea di divisione che separa la morfologia derivazionale e il lessico è diversa in latino e in vedico e che questa diversità è il risultato di un mutamento tipologico a livello delle parti del discorso realizzatosi in latino ma non ancora in vedico (i.e. la lessicalizzazione di una classe di aggettivi “primari” a partire dagli aggettivi derivati di data IE).

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Pubblicato

2020-06-18

Fascicolo

Sezione

I processi di derivazione tra linguistica indoeuropea e linguistica generale