Venere e gli astragali. Una nuova interpretazione del basilicus iactus in Plauto, Curculio, 349-361

Autori

  • Marco Vespa Università ebraica di Gerusalemme

DOI:

https://doi.org/10.54103/2282-0035/18660

Parole chiave:

astragali, basilicus, curculio, gioco, plauto, venere

Abstract

Volgendo l’attenzione alla problematica traduzione del cosiddetto basilicus iactus menzionato nella commedia Curculio di Plauto questo articolo cerca di fornire un nuovo contributo allo studio della cultura ludica latina. Sulla scorta di evidenze interne al testo, in particolare a proposito dell’identità drammatica dei suoi protagonisti e delle isotopie narrative presenti, e grazie a testimonianze esterne alla commedia, nello specifico alcune tradizioni cultuali greche e magno-greche, questa ricerca propone di intendere l’espressione basilicus iactus non come “colpo del re” bensì come “colpo della regina”, con un rinvio implicito alla dea Venus e al colpo degli astragali che dalla divinità prendeva il nome.

Biografia autore

Marco Vespa, Università ebraica di Gerusalemme

Marco Vespa è ricercatore in filologia classica presso l’Università ebraica di Gerusalemme. Si occupa prevalentemente di letteratura greca antica con particolare riguardo alla trasmissione dei saperi zoologici e medici antichi, al teatro comico e alla II Sofistica. Nell’ambito del progetto ERC Atlomy si dedica allo studio della Historia animalium di Aristotele in rapporto alla tradizione medica greca antica; è inoltre collaboratore del progetto ERC Locus ludi sul gioco nel mondo antico.

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Pubblicato

2022-09-14

Fascicolo

Sezione

Saggi