Presence in the distance: the classical and the Biblical tradition in Prudentius’s Cathemerinon 5 and 9
DOI:
https://doi.org/10.54103/2282-0035/19881Abstract
Nell’articolo due passi di riflessione poetica tratti dal Cathemerinon liber di Prudenzio sono analizzati secondo il concetto di “presenza nella distanza”: gli antecedenti lirici di Prudenzio, appartenenti tanto alla tradizione biblica quanto a quella classica, si armonizzano in queste dichiarazioni di poetica dell’innografo cristiano; Prudenzio si esprime con la loro voce e allo stesso tempo dichiara di superarli. In Cath. 5 il poeta richiama, quasi parafrasandolo, il Cantico di Mosè presente nel quindicesimo capitolo dell’Esodo e al contempo riprende chiaramente alcuni versi, nonché i temi di fondo, dell’ode oraziana 4,5 ad Augusto. Nelle strofe incipitarie di Cath. 9, Prudenzio rivela i suoi modelli alludendo prima a Orazio lirico, poi menzionando apertamente il salmista Davide, e si propone come l’erede e al tempo stesso il compimento di entrambi. Ulteriori esempi da Cath. 6 e dal Contra Symmachum mettono in luce come Prudenzio non presenti come contraddittorio il riuso di frammenti dal passato, anche nel caso in cui questi presentino contenuti chiaramente pagani. Grazie al poeta cristiano, il passato può ritrovare una nuova vitalità.
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