L’equivalenza di una nuvola. Sulla forma forografica
DOI:
https://doi.org/10.54103/2282-0035/19890Abstract
Inizialmente, il saggio tratteggia una breve storia estetico-artistica della nuvola, dagli archè della filosofia naturalistica presocratica, in cui si mostrano le nuvole come un compendio perfetto della vita e della sua immagine mutevole, alla tesi kantiana sull’origine nuvolosa del cosmo. Le nuvole sono immagini attraverso le quali si evoca la struttura di cui è fatta ogni forma che ha in sé le leggi dell’apparire e della materia. Esse rappresentano, dunque, un’origine senza origine e il complesso rapporto analogico e linguistico con la realtà. A partire da tali considerazioni lo scritto analizza per via analogica Equivalents (1993) dell’artista brasiliano Vik Muniz. Queste opere intensificano la riflessione sul vedere e sull’esistenza, mettono in discussione i principi della fotografia e aprono a nuove pratiche non più fotografiche ma forografiche. Le nuvole dimostrano come l’arte non sia il tentativo di cercare la bellezza ma di avere il coraggio di riceverla, sollecitando costantemente nuovi e mutevoli linguaggi.
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