API E MIELE NEL MEDITERRANEO ANTICO

Autori

  • Matteo Bormetti

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/4279

Abstract

L’importanza del miele come sostanza culturalmente ed economicamente rilevante nel mondo antico non è stata ancora del tutto indagata. Il miele e le api sono nondimeno presenze assidue e trasversali ai generi e alle tipologie di fonti antiche greche e romane, ed è pertanto da esse che una ricerca sull’argomento deve partire. I manufatti, le tecniche e i concetti descritti dagli antichi devono però essere relazionati con cautela al materiale archeologico rinvenuto, per fare ciò pare indispensabile un approccio che tenga conto delle nozioni biologiche, etologiche e zootecniche di base. Attraverso quest’ottica sono state ricapitolate le evidenze materiali provenienti dal bacino del Mediterraneo e concernenti gli strumenti e le strutture relative all’apicoltura, dalle arnie agli apiari, per
il lungo arco cronologico che va dall’età del bronzo alla tarda antichità. Ciò è possibile per la tematica apicola grazie alla conservatività delle tecniche, strettamente legate ai severi dettami della natura fino alla rivoluzione ottocentesca delle arnie razionali a telai mobili del reverendo Langstroth. Sono inoltre analizzati gli utilizzi più frequenti del miele per come descritti dalle fonti letterarie nonché le implicazioni di api e miele nella ritualità e nel simbolismo della morte, del genere e della regalità, sebbene i risultati siano scarsi data la povertà dei riscontri archeologici e la limitata attenzione di cui questo argomento ha fin ora goduto.

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Sezione

Saggi