PER L’ANTICO ASPETTO DEL DUOMO DI MONZA: APPUNTI DALLE VISITE PASTORALI TRA XVI E XVII SECOLO E ALCUNE PRECISAZIONI SUI POLITTICI DI STEFANO DE FEDELI
DOI:
https://doi.org/10.13130/2282-0035/4571Abstract
Le visite pastorali al Duomo di Monza, l’antica Collegiata di San Giovanni Battista, compiute da Carlo Borromeo, Baldassarre Cipolla (per conto di Federico Borromeo) e Federico Borromeo, tra la seconda metà del XVI secolo e i primi decenni del XVII, rivelano numerosi dettagli preziosi relativi alla storia dell’arte, diversi dei quali sfuggiti finora agli studi.Sotto forma di annotazioni, a volte sommarie, altre volte attente e scrupolose nel restituire la fisionomia di talune opere, i visitatori tramandano la memoria di un luogo il cui volto tre e quattrocentesco è andato quasi completamente perduto a seguito dei pesanti rifacimenti delle campagne decorative di età barocca e dei restauri tardo ottocenteschi.
Tra le numerosissime precisazioni che emergono, tra cui un inedito inventario del Tesoro annotato da Baldassarre Cipolla e di cui si trascrive qui l’elenco, si pone di particolare rilevanza la descrizione che Federico Borromeo diede dell’ancona che adornava l’altare della cappella di Sant’Antonio abate, commissionata a Stefano de Fedeli nel febbraio del 1480 e compiuta tra il mese febbraio e la fine di settembre di quell’anno. Essa si presentava infatti agli occhi attenti dell’arcivescovo ad ante chiudibili, dipinte recto/ verso, dettaglio strutturale molto importante finora sfuggito all’attenzione degli studiosi, che permette di riprendere in esame, in relazione alle tavole monzesi conservate di Stefano De Fedeli, le diverse proposte ricostruttive avanzate dalla critica per le due ancone commissionate al pittore e destinate a due cappelle attigue meridionali della basilica: il polittico di Sant’Antonio abate e il polittico di San Giovanni Decollato (1478).
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