MATERIALI PER UNA STORIA DEL PRONOME SOGGETTO IN MILANESE

Autori

  • Massimo Vai

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/4573

Abstract

Il dialetto milanese contemporaneo è caratterizzato da un sistema di clitici soggetto (d’ora in poi cls) che comporta cls per la 2a e 3a sg, assenza di cls nel caso di verbi impersonali, meteorologici e esistenziali e assenza di inversione V – cls nelle frasi interrogative. Questa situazione, descritta da Renzi - Vanelli 1983, è adeguata per il dialetto contemporaneo.
Tuttavia, nel corso dei secoli, il milanese ha conosciuto stadi in cui il sistema dei cls era molto più sviluppato di quanto non sia ora. Come altre varietà medievali, il milanese ha attraversato un periodo di pro-drop asimmetrico, con il quale il soggetto pronominale poteva essere assente nelle frasi principali, ma era sempre presente nelle frasi dipendenti.
Durante questa stessa fase, i pronomi complemento tonici, destinati a diventare i moderni pronomi soggetto tonici, potevano essere già usati in funzione di soggetto in una posizione diversa da quella abituale, per lo più in una zona della frase dedicata ad ospitare elementi tematizzati o focalizzati (cioè la periferia sinistra della frase). Nei documenti lombardo occidentali del XIV-XV sec. inizia un processo di mutamento sintattico per cui le forme della negazione (ancora) preverbale lasciano ai pronomi soggetto la posizione più vicina al verbo flesso (cioè si passa da una struttura S – neg – V a una struttura neg – S – V). Dal momento che questo processo si verifica solo con i pronomi soggetto derivati dagli antichi nominativi, ma non con altri sintagmi in funzione di soggetto, questa collocazione costituisce un’ulteriore conferma che questi pronomi siano passati alla fase di clitici pronominali. È nei secoli XVI-XVII che, a giudicare dalle fonti, il sistema dei cls del milanese sembra raggiungere il massimo del suo sviluppo. Dal XVIII sec.
inizia una fase durante la quale andranno perduti i cls di 1a sg (usato anche per la 1a pl) e di 3a sg. In seguito Cherubini sarà conscio testimone di un ulteriore mutamento, a causa del quale i cls rimasti diverranno elementi obbligatoriamente presenti in frasi assertive.
Nelle frasi interrogative l’inversione V-cls rimarrà attestata ancora nei documenti dei primi decenni del XX sec., per poi essere sostituita da frasi caratterizzate come interrogative soltanto dal contorno intonativo.

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Pubblicato

2014-12-19

Fascicolo

Sezione

Saggi