Sublime giocatore e guastafeste. Una lettura de «Il nipote di Rameau»

Autori

  • Maddalena Mazzocut-Mis Università degli Studi di Milano

DOI:

https://doi.org/10.13130/2282-0035/7415

Abstract

Il gioco non viene distrutto da colui che bara, ma da chi denuncia l’assurdità delle regole e la loro natura puramente convenzionale. Un’inedita lettura del Nipote di Rameau di Diderot mette in evidenza il gioco della pantomima quale sinonimo di sottomissione alle regole sociali e prima ancora ai bisogni. È il modo di stare in società, di conquistare un ruolo, tanto più falso quanto più lo sforzo della mimica ha il suo effetto. Prendere posizione non significa affatto affermare se stessi, le proprie idee; è adeguarsi ai bisogni e alle necessità di una società che rende schiavi. Rameau è un abilissimo giocatore, il migliore fino a quando non decide di mettere in ridicolo le regole del gioco che sta interpretando e chi le ha inventate: i nuovi borghesi.

Biografia autore

Maddalena Mazzocut-Mis, Università degli Studi di Milano

Maddalena Mazzocut-Mis è docente di Estetica ed Estetica dello spettacolo presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano. Tra le monografie si ricordano: Il gonzo sublime. Dal patetico al kitsch (Milano 2005, Paris 2010); Il senso del limite. Il dolore, l’eccesso, l’osceno (Firenze 2009; traduzione francese, Paris 2012; traduzione inglese, Newcastle upon Tyne 2012); Corpo e voce della passione. L’estetica attoriale di Jean-Baptiste Du Bos (Milano 2010); Mostro. L’anomalia e il deforme nella natura e nell’arte (Milano 1992; ristampa riveduta e corretta 2013); La forma della passione: linguaggi narrativi e gestuali del Settecento francese (Firenze 2014).

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Pubblicato

2016-07-29

Fascicolo

Sezione

Saggi