William Faulkner, Lena Grove e Elio Vittorini. Dal personaggio al traduttore
DOI:
https://doi.org/10.13130/2282-0035/7417Abstract
Il confronto tra il capolavoro di William Faulkner Light in August, pubblicato nel 1932, e la traduzione italiana offerta da Elio Vittorini nel 1939, Luce d’Agosto, permette di evidenziare alcune discrepanze tra le due versioni, dovute a una difficoltà o a un imbarazzo del traduttore nella relazione con il testo originale. Il presente studio si pone dunque l’obiettivo di proporre una breve panoramica delle dinamiche traduttive messe in atto da Vittorini nel rapportarsi a Light in August, prendendo le mosse dal comportamento del traduttore nei confronti di uno dei personaggi più importanti del romanzo, dal punto di vista contenutistico e strutturale, Lena Grove.A fronte del riconoscimento delle occorrenze in cui l’intervento di Vittorini si distanzia in maniera più significativa dal testo dell’autore americano, si accennerà un’osservazione sulle ragioni alla base delle decisioni del traduttore. Il giudizio non potrà infatti prescindere dalla considerazione delle difficoltà tecniche in cui Vittorini si trovò ad operare, relative nello specifico alla competenza della varietà di lingua inglese utilizzata da Faulkner, il quale attinge dal bacino linguistico degli abitanti più umili del Mississippi. Inoltre, sarà utile sottolineare il contesto storico e culturale di riferimento, in cui la minacciosa incombenza della censura operata dal ministero della cultura popolare fascista spinse i traduttori di quegli anni a intervenire sui testi originali per renderli il più possibile conformi alle norme stilistiche e contenutistiche proposte dal regime.
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